Soffri di emorroidi patologiche ormai da molti anni, e la sintomatologia ormai è divenuta insopportabile, tanto da condizionarti pesantemente nelle comuni attività quotidiana?
Il prolasso è ormai irriducibile, e le emorroidi estrudono permanentemente fuori dall’ano, causandoti continui sanguinamenti, dolori, situazioni di insofferenza e scomodità , tali da non permetterti neppure di lavorare o di praticare il tuo sport preferito?
Il prolasso emorroidario di grado severo è una condizione in cui ogni anno si trovano milioni di pazienti nella sola Italia, ed è sempre dovuto ad un lassismo e una procrastinazione della patologia emorroidaria che, negli anni, è divenuta fuori controllo.
Fino a poco tempo fa, per risolvere casi così gravi non c’era altro intervento che quello dell’emorroidectomia, cioè la rimozione chirurgica delle emorroidi secondo vari protocolli, di cui il più diffuso era quello Milligan-Morgan.
Un intervento sicuramente efficace, ma dalla gestione post-operatoria spesso molto complicata, per via dei soventi grandi dolori e fastidi che provocava al paziente, e che spesso si prolungavano per molti mesi dopo l’operazione.
Fortunatamente, da alcuni anni la terapia per questi casi gravi è stata completamente rivoluzionata dall’uso di un nuovo protocollo medico non chirurgico, estremamente efficiente ed efficace, che ha di fatto soppiantato il ricorso all’emorroidectomia Milligan-Morgan, a tutto vantaggio del decorso post-trattamento per il paziente.
Ora è possibile risolvere definitivamente anche i casi molto gravi di prolasso emorroidario ricorrendo alla nuova terapia sclerosante con scleromousse stabilizzata: un intervento rapido, indolore, dalla dimissione immediata e senza effetti collaterali di rilievo per il paziente.
Leggi questa pagina per scoprire cos’è la nuova scleroterapia con scleromousse per le emorroidi, e che benefici può portare alla tua salute.
Che cosa sono le emorroidi?
Le emorroidi sono dei plessi artero-venosi presenti nel nostro canale anale, simili a morbidi cuscinetti, adesi alla mucosa dell’ultima parte dell’intestino, poco prima dell’orifizio anale.
Le emorroidi non sono proprio arterie e non sono proprio vene, ma sono dei tessuti vascolari anastomizzati, che in gergo medico vuol dire uniti senza soluzione di continuità .
Esistono tre plessi emorroidali principali (anteriore destro, posteriore destro e laterale sinistro), più altri plessi secondari più piccoli e di minore spessore clinico, e il loro compito principale è quello di vascolarizzare opportunamente tutto il canale anale.
In condizioni di normalità , le emorroidi rimangono adese al canale anale e non estrudono dalla loro posizione, pertanto non sono neppure percepite a livello sensoriale.
Solo quando, per una lunga serie di motivi, le emorroidi s’infiammano, si rigonfiano ed estrudono oltre la loro sede anatomica, si può parlare di emorroidi patologiche o patologia emorroidaria.
A livello statistico, le emorroidi patologiche sono, assieme alla carie dentale, l’affezione più comune in tutto il mondo, e questo può dare bene l’idea di quanto il problema sia sentito in tutta la popolazione, a prescindere dallo stato sociale o dal sesso di appartenenza.
Perché le emorroidi si ammalano?
prolasso emorroidario di iv grado
La causa esatta del perché le emorroidi si ammalino, si rigonfino ed estrudano fuori dalla loro posizione anatomica originale nel canale anale non è ancora ben nota alla scienza.
Tuttavia, si crede che il prolasso emorroidario sia solo una delle tante manifestazioni sintomatiche della Malattia Venosa Cronica, cioè di quella predisposizione genetica, acquisita per via familiare, che tende a far sfiancare i tessuti interni delle vene, per via di una scarsa qualità della loro elasticità e, si crede, una minore quantità di collagene.
anoscopia ottica per la diagnosi delle emorroidi
Nel corso degli anni, la Medicina ha tentato di spiegare l’inizio sintomatico del prolasso emorroidario con due teorie distinte, ma non necessariamente in contrasto tra di loro:
- La teoria emodinamica, che considera lo sfiancamento dei plessi come diretta conseguenza di un aumento della pressione sanguigna;
- La teoria meccanica, che considera lo sfiancamento dei plessi una naturale conseguenza del fisiologico invecchiamento
In entrambi i casi, come detto non necessariamente in contrasto clinico, si suppone che, alla base, vi sia comunque una predisposizione genetica che mina la qualità e l’elasticità dei tessuti venosi, dovuta alla Malattia Venosa Cronica.
Oltre a queste due teorie principali, il prolasso emorroidario è favorito, nella pratica, anche da una lunga serie di fattori scatenanti.
Questi fattori scatenanti, oppure anche fattori favorenti, sono noti alla Medicina da molto tempo, e possono essere riassunti in:
- L’obesità e il sovrappeso;
- La condizione di stipsi cronica;
- La diarrea cronica;
- Un’alimentazione povera di fibre e con molti cibi piccanti;
- Le disfunzioni croniche dell’alvo, come la Sindrome del Colon Irritabile;
- Alcune patologie autoimmuni che causano alvo irregolare, come ad esempio la malattia di Crohn e la rettocolite ulcerosa;
- Alcuni lavori usuranti, in cui si sollevano periodicamente grandi pesi;
- Alcuni lavori in cui, giocoforza, è obbligatorio stare per lunghi periodi in piedi e spesso in posizione statica, come ad esempio il Chirurgo, l’infermiere, la guardia giurata, la parrucchiera, l’estetista, ecc.;
- Alcuni sport come l’equitazione, il ciclismo, il motociclismo e il sollevamento pesi;
- Il periodo della gravidanza e il parto
Come si può ben vedere, la lista dei fattori scatenanti delle emorroidi patologiche è davvero lunga, e spesso diverse condizioni si accavallano e si sommano, aumentando quindi il rischio dell’inizio del prolasso emorroidario.
Per secoli, le emorroidi patologiche hanno flagellato l'umanità : descrizioni dettagliate della patologia emorroidaria sono a noi note giò ai tempi di Ippocrate di Coo, il grande Medico greco considerato il padre della Medicina occidentale.
Già Ippocrate aveva intuito che il problema del prolasso emorroidario era di origine vascolare, causato da un eccesso di sangue che gonfiava i plessi.
Per secoli, sono susseguiti una grande quantità di rimedi e 'cure', spesso dolorose e assurde, per tentare di risolvere il prolasso emorroidario, ma con scarsi o nulli effetti (quando non di orripilante dolore, per i poveri malcapitati).
Toccherà aspettare l'inizio del 1900, quando i Medici inglesi Milligan e Morgan misero a punto il moderno intervento di emorroidectomia, ancora usato ai giorni nostri, che prende per l'appunto il loro nome.
Fino all'avvento della moderna terapia sclerosante, l'emorroidectomia secondo Milligan-Morgan è stata l'unica arma davvero efficace per risolvere casi gravi di emorroidi, dal III stadio in poi.
C’è una scala di gravità per il prolasso emorroidario?
emorroidi di iii grado viste al proctoscopio digitale
Sì, c’è una scala di valutazione della misura e della gravità del prolasso, che essenzialmente si basa sul volume delle emorroidi estruse dalla loro sede.
Tale scala è attualmente utilizzata dai Medici di tutto il mondo per avere subito un quadro chiaro della condizione del paziente e per condividere dunque rapidamente le informazioni necessarie alla diagnosi e ai trattamenti:
emorroidi di iv grado
Emorroidi di I grado: emorroidi ancora in sede nel canale anale, rilevabili solo con una proctoscopia video (spesso, di origine infiammatoria);
Emorroidi di II grado: Emorroidi in sede, che estrudono però durante l’evacuazione o durante alcuni sforzi, per poi tornare spontaneamente nel canale anale;
Emorroidi di III grado: Emorroidi prolassate fuori dal canale anale, che però rientrano in seguito a riposizionamento manuale;
Emorroidi di IV grado: Emorroidi prolassate permanentemente fiori dal canale anale, che non è possibile riposizionare neppure con manovra manuale
Ad eccezione del primo grado, che spesso è reversibile in quanto di origine infiammatoria e, sovente, transitoria, le emorroidi di grado medio o moderato non guariscono spontaneamente ma anzi, una volta iniziato il prolasso esso peggiora nel tempo, seguendo lo schema di una vera e propria patologia progressiva e degenerativa.
Quali sintomi danno le emorroidi patologiche?
La sintomatologia delle emorroidi può variare di molto, a seconda del grado del prolasso e anche del livello di infiammazione generale dell’intestino del paziente, che a sua volta è dipeso, buona parte, dalle sue abitudini alimentari.
Il sintomo immediatamente riconoscibile delle emorroidi è il sanguinamento anale (ematochezia), che spesso si manifesta durante o poco dopo l’evacuazione, specie se essa è avvenuta con l’emissione di feci particolarmente dure o acidificate (tipiche della diarrea).
Il sanguinamento può essere a macchie, a striature oppure essere simile ad una vera e propria perdita copiosa, gocciolante e che, nei casi gravi, dà luogo a quella che viene chiamata rettoragia.
In tal caso, il ricorso a cure mediche urgenti è sempre necessario, anche per scongiurare il rischio di anemia nel paziente.
Oltre al sanguinamento anale, le emorroidi patologiche possono portare una lunga serie di altri sintomi, come ad esempio il prurito anale, la sensazione di corpo estraneo nell’ano, il bruciore durante l’evacuazione e un’iper-produzione di muco, che a sua volta può causare perdite giallognole, nonché anite o proctite.
In alcuni casi, nelle emorroidi si può formare un trombo che, dolorosissimo, dà origine a quella che viene chiamata crisi emorroidaria.
In generale, l’ematochezia e il bruciore durante l’evacuazione sono i sintomi tipici delle emorroidi che stanno raggiungendo, o hanno già raggiunto, un volume abbastanza elevato, complice anche una trascuratezza nella loro gestione da parte del paziente.
Una cosa che non tutti sanno del nostro corpo è che i ricettori del dolore (nonché quelli del caldo e del freddo) sono essenzialmente presenti solo nella superficie dello stesso, cioè nella cute.
All'interno del corpo, i nostri organi non hanno ricettori del dolore, e pertanto sono totalmente insensibili.
Questa è una buona notizia per il trattamento sclerosante con scleromousse per le emorroidi: il canale anale, lungo circa 2-3 cm, è riccamente innervato e vascolarizzato, ma i ricettori del dolore scompaiono dopo la linea pettinata, cioè quella parte della mucosa tutta plissettata che divide l'ano dal retto propriamente detto.
L'iniezione della mousse sclerosante viene fatta oltre la linea pettinata, a monte del gavocciolo emorroidario.
Questo garantisce la pressoché totale insensibilità del paziente al trattamento: al massimo, viene percepita solo una lieve puntura, ma spesso neppure quella.
La mousse è subito attiva nell'emorroide, e provoca fin da subito una sclerosi del plesso, ma senza dolore per il paziente, che può tornare senza problemi al suo lavoro o alle sue attività sportive fin da subito.
Come si possono curare le emorroidi patologiche?
prolasso di ii grado visto al proctoscopio
Le emorroidi di primo grado, di tipo quasi sempre infiammatorio, possono essere risolte sfiammando adeguatamente l’orifizio anale e il canale anale, e ciò è effettuato mediante la modifica della dieta e l’uso di farmaci topici lenitivi, a cui il Medico può aggiungere anche integratori moderni, a base di flavonoidi oppure specifici enzimi sfiammanti.
Le emorroidi di II grado presentano invece, sovente, già una condizione di sfiancamento dei plessi, che rende necessaria una terapia più energica, solitamente di tipo medico, in quanto emorroidi di basso grado non sono quasi mai indicate per l’intervento chirurgico.
Alcuni trattamenti mini-invasivi, molto usati nel passato, come la legatura elastica, la crioterapia e la tecnica HeLP, hanno dato risultati spesso non soddisfacenti, con un’alta percentuale di recidive e per questo, gradualmente, stanno venendo abbandonati a favore delle nuove e molto più efficaci terapie mediche sclerosanti.
Le emorroidi gravi, di III o IV grado, fino a pochi anni fa richiedevano una revisione chirurgica tramite intervento di emorroidectomia Milligan-Morgan, stanno venendo sostituite dalla nuova terapia sclerosante con scleromousse stabilizzata.
Questa nuova terapia ha rivoluzionato la cura delle emorroidi patologiche poiché rapida, sicura, indolore, economica e dalla percentuale di riuscita pressoché uguale a quella della tradizionale emorroidectomia, senza però comportarne tutti i (non secondari) effetti collaterali post-chirurgici.
Cos’è l’intervento di emorroidectomia Milligan-Morgan?
L’emorroidectomia Milligan-Morgan è una tecnica chirurgica radicale pensata per asportare tout-court tutti e tre i plessi emorroidali in un’unica seduta operatoria.
È una tecnica ideata per la prima volta dai Medici inglesi Milligan e Morgan ad inizio 1900, ed è sostanzialmente rimasta invariata nell’applicazione tecnica e nel concetto d’intervento.
Nell’emorroidectomia Milligan-Morgan, i plessi vengono prima esclusi dalla circolazione arteriosa mediante la legatura del loro gavocciolo e poi rimossi chirurgicamente con delle specifiche sezioni, che non vengono suturate ma solo medicate.
Le cicatrici ‘a trifoglio’ che ne risultano, solo medicate, guariscono poi per seconda intenzione, nel corso delle settimane successive all’intervento.
La tecnica, se ben eseguita, è sicuramente efficace e risolutiva, con una percentuale di riuscita di circa il 98% ma, non prevedendo sutura delle ferite (per non impedire la naturale apertura dell’ano), è spesso estremamente dolorosa nel post-operatorio.
La gestione del dolore per il paziente, specie durante le evacuazioni, è spesso molto complicata, e non sono rari i casi in cui è necessario prescrivere dosi massicce di antidolorifici su base oppiacea.
Proprio questa difficoltà di gestione ha spronato la ricerca, nel corso degli anni, di nuove terapie, sia mediche che chirurgiche, atte a sostituire l’emorroidectomia con un qualcosa di meno traumatico per il paziente.
Gli interventi chirurgici sostitutivi proposti negli anni, spesso da grandi nomi della Medicina, si sono rivelati non così efficaci, o comunque non meno dolorosi dell’emorroidectomia Milligan-Morgan, e per questo il loro utilizzo è stato sempre minoritario, in percentuale.
La terapia sclerosante con scleromousse stabilizzata: come funziona?
La cura delle emorroidi patologiche ha subito una vera e propria rivoluzione a partire dal 2020 in poi quando, dopo una breve sperimentazione (partita con altri obiettivi, peraltro) è stato introdotto un nuovo protocollo curativo, basato non più sull’intervento chirurgico ma sulla somminstrazione di una mousse sclerosante direttamente nei gavoccioli emorroidali.
Tale mousse, ottenuta miscelando del polidocanolo con aria sterile, ha principi medici già noti da molti anni alla Chirurgia Vascolare, ed usati con successo per il trattamento delle grosse varici delle gambe.
Iniettata nel gavocciolo, la mousse si aggrappa tenacemente dall’endotelio delle emorroidi (la loro tonaca interna), e ne causa un’irritazione immediata che fa chiudere il plesso, provocando di fatto una sclerosi controllata.
Il riassorbimento totale dell’emorroide avviene solitamente nelle settimane successive al trattamento, che si rivela del tutto indolore per il paziente.
Il trattamento può essere eseguito ambulatorialmente, senza il ricorso alla sala operatoria e senza preparazione da parte del paziente, che può tornare a casa, al lavoro o alle altre sue attività sportive immediatamente.
Il trattamento è definitivo: i plessi emorroidali sono chiusi del tutto, non dissimilmente alla legatura che avviene durante l’emorroidectomia Milligan-Morgan, e pertanto non vi è pericolo di recidive.
Occorrono solitamente tre sedute di scleroterapia per risolvere completamente il prolasso emorroidario dei plessi, e tali sedute sono usualmente effettuate secondo un cronoprogramma specifico, deciso di volta in volta dal Medico Proctologo, ma che si sviluppa in circa tre mesi.
Purtroppo, la cattiva nomea dell'intervento di emorroidectomia Milligan-Morgan, riportato quasi sempre come eccessivamente doloroso nel post-operatorio, spesso mette autentico terrore nel paziente che, per paura di doversi operare, ritarda eccessivamente la visita proctologica.
Questo è un grande problema, poiché come del resto ogni altro prolasso dei tessuti del corpo, anche quello emorroidario peggiora con tempo, aumentando la sintomatologia e rendendo più complesso il trattamento.
La buona informazione sanitaria in materia di Proctologia purtroppo è ancora cosa rara in Italia, ma il paziente dovrebbe sempre essere rassicurato sulla sua condizione, anche alla luce degli eccellenti risultati che ora sono possibili con la nuova terapia sclerosante a base di scleromousse, che nella maggior parte dei casi permette la risoluzione totale delle emorroidi patologiche senza Chirurgia e senza dolore.
Ma la scleromousse per le emorroidi riesce a curare anche prolassi gravi, del IV stadio?
Certo: la scleromousse al polidocanolo è stata messa a punto proprio per dare momentaneo sollievo ai pazienti con prolasso di tipo grave, in lista d’attesa per l’emorroidectomia, impossibilitati ad essere operati durante il blocco degli interventi durante il periodo della pandemia da Covid-19, nel 2020.
Dopo il trattamento, si è invece visto che le emorroidi erano completamente riassorbite, rendendo di fatto inutile l’intervento.
Come spesso accade in Medicina ed in Scienza, una casualità , un elemento non inizialmente considerato che però ha dato un risultato inaspettato, aprendo nuove strade terapeutiche.
Quindi, la scleroterapia con scleromousse stabilizzata non solo funziona egregiamente sui prolassi emorroidali gravi, di III o IV tipo, ma è anzi specificatamente indicata proprio per questi casi clinici, che altrimenti non avrebbero altra scelta che l’intervento chirurgico di emorroidectomia.
Il trattamento di scleroterapia con scleromousse per le emorroidi è doloroso? Posso tornare subito al lavoro?
Il trattamento di scleromousse al polidocanolo per il prolasso emorroidario è del tutto indolore, e prevede una dimissione immediata per il paziente.
L’assenza di dolore è garantita dal fatto che l’iniezione della mousse è effettuata direttamente nel gavocciolo emorroidario, che è posizionato in alto nel canale anale, praticamente al di sopra della linea pettinata.
In quella parte del tratto anorettale, vi sono pochissimi ricettori del dolore, pertanto siamo sostanzialmente insensibili.
Non è quindi richiesta anestesia locale per il trattamento, né sedazione: il paziente non sente praticamente nulla, se non (a volte) una leggera puntura quando l’ago entra nel gavocciolo, che comunque dura pochi secondi e risulta totalmente sopportabile.
Anche il decorso post-trattamento è assolutamente tranquillo: il paziente può tornare subito già all’attività sportiva oppure al lavoro, e il periodo di convalescenza non richiede riposo forzato.
Gli unici effetti collaterali, non sempre presenti peraltro, possono essere delle piccole perdite ematiche nei 4-5 giorni dopo il trattamento e un modesto gonfiore della zona anale, che comunque non è doloroso e non causa alcun problema nell’evacuazione.
Questo edema fisiologico recede dopo circa 2-3 settimane, in cui il paziente si sentirà meglio giorno dopo giorno, fino alla sclerosi totale del plesso trattato, che di fatto farà finire ogni sintomo emorroidario e ogni tribolazione subita nel passato.
Tutti i pazienti affetti da emorroidi patologiche sono candidati ideali per il trattamento con scleromousse al polidocanolo?
Il trattamento delle emorroidi a base di scleromousse è stato pensato per gli stadi gravi del prolasso emorroidario, di livello chirurgico.
Sebbene possa essere effettuato anche sugli stadi iniziali, spesso essi possono essere trattati anche con la giusta dieta e la terapia medica, e raramente richiedono la scleromousse al polidocanolo.
L’indicazione clinica al trattamento è comunque sempre data dal Medico Proctologo, dopo la necessaria visita proctologica.
Il trattamento con scleromousse per le emorroidi è definitivo?
Sì: il trattamento con scleromousse al polidocanolo è definitivo, poiché è un trattamento di tipo radicale e distruttivo dei tessuti ammalati delle emorroidi.
Se nell’intervento di emorroidectomia Milligan-Morgan i tessuti delle emorroidi vengono asportati chirurgicamente, con la terapia sclerosante a base di scleromousse i tessuti vengono distrutti dall’interno, facendoli ‘seccare’ per via di una reazione chimica.
La retrazione delle emorroidi non è solo del plesso prolassato, ma parte dal gavocnciolo stesso e dunque dal ‘rubinetto principale’, cioè l’arteria che fa affluire il sangue al plesso, che viene chiuso definitivamente.
Del resto, che la scleromousse al polidocanolo sia un intervento risolutivo e radicale è evinto dalla statistica clinica: il tasso di successo è di oltre il 95%.
Praticamente eguale a quello dell’emorroidectomia Milligan-Morgan, che si attesta sul 98%, ma senza il doloroso decorso post operatorio della stessa.
Quanto costa un trattamento completo di scleroterapia con scleromousse per le emorroidi?
Il costo del trattamento può variare a seconda del numero di sedute ma, per motivi etici e deontologici, nello studio della Dott.ssa Luisella Troyer i prezzi sono calmierati, e il trattamento è venduto ‘a pacchetto’, cioè a prescindere dal numero di sedute effettivamente erogato per la risoluzione della patologia.
Ciò vuol dire che non vi sono sorprese o costi aggiuntivi per il paziente, che sarà seguito con tutti i controlli e le sedute necessarie fino alla sua completa guarigione.
Un dovere etico, deontologico ed umano della Dottoressa, che antepone sempre il bene supremo del paziente a qualsiasi tipo di guadagno.
A quale Medico bisogna rivolgersi per trattare le emorroidi patologiche con la scleromousse al polidocanolo?
Il Medico a cui rivolgersi per la diagnosi e per il trattamento sclerosante per le emorroidi è il Chirurgo Proctologo, cioè un Medico perfezionato nella Proctologia: quella parte della Medicina che studia e cura tutte le problematiche dell’ultima parte dell’intestino, cioè il tratto ano-rettale.
Solitamente, il Chirurgo Proctologo è un Medico che viene da una specialistica squisitamente chirurgica, come ad esempio la Chirurgia Vascolare oppure la Chirurgia Generale.
L’importante, a prescindere dalla sua specialistica, è che il Chirurgo Proctologo sia aggiornato e competente nell’uso della mousse al polidocanolo per il trattamento delle emorroidi: questo è un requisito essenziale (non scontato), di cui il paziente dovrebbe accertarsi prima della visita.
Soffri di emorroidi patologiche e vuoi evitare l’intervento chirurgico? La Dottoressa può aiutarti
La Dott.ssa Luisella Troyer è un Chirurgo Proctologo, specialista in Chirurgia Vascolare e perfezionata nella terapia sclerosante da molti anni, anche per il prolasso emorroidario.
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A Milano, la Dottoressa visita e riceve, aiutata dalla sua equipe d’eccellenza e da un supporto pazienti unico ed empatico, in pieno centro cittadino, nel suo studio di Via della Moscova 60.
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Quindi ricorda che...
- le emorroidi sono dei cuscinetti morbidi ed elastici, formati da arterie e vene anastomizzate, presenti nel nostro canale anale;
- ci sono tre plessi emorroidari principali, più altri plessi più piccoli, secondari, e il loro scopo principale è quello di vascolarizzare opportunamente tutto il canale anale;
- il compito secondario delle emorroidi è aiutare gli sfinteri nella continenza fecale;
- le emorroidi rimangono dentro il canale anale e sono ancorate alla mucosa per mezzo di grandi quantità di collagene;
- in condizioni di normalità , le emorroidi non danno problemi e non sono neppure percepite;
- quando le emorroidi, per molte cause e fattori scatenanti, s'ingrossano e prolassano verso l'esterno dell'ano, si parla di patologia emorroidaria;
- le emorroidi patologiche sono, assieme alla carie dentale, la patologia più diffusa in tutto il mondo;
- non c'è ancora unanimità di giudizio sulla causa principale del prolasso emorroidario, ma si pensa che esso sia una delle tante manifestazioni della malattia venosa cronica;
- la malattia venosa cronica è una predisposizione genetica che rende l'endotelio delle vene meno elastico e resistente, e dunque propenso a sfiancarsi e a deformarsi;
- ci sono una lunga serie di fattori scatenanti il prolasso emorroidario: dallo stato di obesità a particolari lavori, passando anche per periodi specifici (come la gravidanza e il parto) o condizioni patologiche croniche intestinali (la stipsi, ad esempio);
- vi è una scala internazionale di valutazione delle emorroidi, basata sul loro volume;
- emorroidi di grado lieve sono spesso di origine infiammatoria, e possono recedere se curate con la giusta terapia dietetica e farmacologica;
- emorroidi di grado elevato acquisiscono caratteristiche di cronicità , e peggiorano col tempo, sia in sintomatologia che in gravità clinica;
- è comune che, per vergogna o paura, il paziente affetto dalle emorroidi ritardi oltremodo la visita proctologica col medico, di fatto rimandando il problema ad oltranza, fino a manifestare condizioni drammatiche, con prolassi enormi;
- il sintomo tipico delle emorroidi è il sanguinamento anale, dovuto alla lacerazione dei plessi in seguito a feci troppo dure o troppo acidificate;
- oltre al sanguinamento, le emorroidi possono portare dolore, bruciore, sensazione di corpo estraneo nell'ano, prurito anale e, in determinate condizioni, la manifestazione di un trombo emorroidario;
- il trombo emorroidario, dolorosissimo, da origine a quella che viene chiamata crisi emorroidaria, difficilmente sopportabile dal paziente;
- l'intervento di emorroidectomia milligan-morgan è una terapia chirurgica radicale di asportazione di tutti i plessi emorroidari, messa a punto ad inizio '900;
- l'intervento di emorroidectomia è stato, per molti anni, l'unica vera cura possibile per casi gravi di emorroidi patologiche, impossibili ormai da risolvere con la cura farmacologica;
- l'emorroidectomia secondo milligan-morgan è un intervento efficace e risolutivo nel 98% dei casi, ma ha il grande limite di essere poco agevole per il paziente nel post-operatorio;
- datosi che le ferite chirurgiche dell'emorroidectomia non vengono suturate, il bruciore e il dolore post-defecazione possono essere elevati, tanto da prescrivere al paziente un massiccio uso di antidolorifici oppiacei;
- le tecniche mini-invasive per la cura senza emorroidectomia delle emorroidi gravi si sono rivelate tutte infruttuose, inefficienti o con un alto tasso di recidive;
- la cura non chirurgica per le emorroidi gravi ha subito una vera rivoluzione a partire dal 2020, quando è stata messa a punto la nuova terapia sclerosante con scleromousse;
- la terapia sclerosante per le emorroidi si basa sulla somministrazione, direttamente nel gavocciolo emorroidario, di una miscela di polidocanolo e aria sterile, in mousse;
- la mousse sclerosante, iniettata nell'emorroide, si aggrappa tenacemente alle pareti dell'endotelio, causandone una sclerosi, cioè una chiusura chimica;
- l'emorroide trattata da prima si gonfia e si indurisce, per poi riassorbirsi e chiudersi definitivamente;
- ci vogliono solitamente tre sedute di scleroterapia per risolvere la patologia emorroidaria, eseguite a circa 20 giorni di distanza l'una dall'altra;
- il trattamento con scleroterapia a base di scleromousse è definitivo: le emorroidi vengono chiuse permanentemente, non dissimilmente dalla loro asportazione chirurgica;
- il tasso di riuscita del trattamento sclerosante a base di scleromousse è del 95%, quasi eguale a quello dell'emorroidectomia milligan-morgan;
- il medico adatto per diagnosticare e curare le emorroidi patologiche con la nuova scleromousse è il chirurgo proctologo
Nota deontologica
La Proctologia, in Italia, non ha ancora una Scuola di Specializzazione riconosciuta dal Ministero dell'Istruzione.
Non è quindi legalmente possibile riportare l'aggettivo 'specialista' al Medico Proctologo, poiché tale titolo accademico è riservato solo al Medico che, legalmente, ottiene un Diploma di Specializzazione.
Come branca della Medicina, la Proctologia può essere inquadrata come disciplina chirurgica, che può però allargarsi ed intendersi perfezionamento della Gastroenterologia, della Dermatologia, della Chirurgia Vascolare, dell'Oncologia, della Infettivologia e, non ultimo, anche della Ginecologia.
Questo vuol dire che la formazione del Medico che intende definirsi 'Proctologo' è effettuata prevalentemente sul campo, attraverso l'esperienza diretta e i casi clinici affrontati e risolti, nonché del continuo studio ed aggiornamento professionale.
La Dott.ssa Luisella Troyer, iscritta all'Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Milano, tiene dunque a precisare che ella è un Medico Chirurgo Specialista in Chirurgia Vascolare, e perfezionata poi Proctologo durante il suo trentennale esercizio della professione medica.
Quest'articolo è stato revisionato ed aggiornato dalla Dott.ssa Luisella Troyer il giorno:
domenica 11 febbraio, 2024
La Dott.ssa Luisella Troyer è un Medico Chirurgo, specializzata in Chirurgia Vascolare e perfezionata in Proctologia.
Sin dal suo percorso come specializzanda, la Dottoressa ha avuto a cuore lo studio e la cura delle patologie proctologiche, in particolar modo delle emorroidi e dei prolassi emorroidari.
Ha accumulato, nel corso del suo esercizio come Chirurgo, circa 5000 ore di sala operatoria come primo operatore, di cui circa 120 di emorroidectomia Milligan-Morgan.
È uno dei primi Medici ad aver studiato e sperimentato la terapia con scleromousse per le emorroidi patologiche, che la Dottoressa ha giudicato d'elezione per il trattamento non traumatico dei prolassi emorroidari, con statistiche di risoluzione superiori al 95% e pertanto spesso comparabili con l'accesso chirurgico.
In ogni sua visita proctologica la Dottoressa utilizza, a complemento della valutazione clinica, un moderno videoproctoscopio totalmente digitale, di sua ideazione e realizzazione, in grado di catturare in tempo reale flussi video in alta risoluzione, che compone l'esame specialistico denominato Videoproctoscopia Endoscopica Elettronica.
Esegui l'esame della Video Proctoscopia Endoscopica Elettronica*
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La ritengo una persona preparata ed empatica."