la diverticolite è una delle patologie infiammatorie non su base autoimmune più frequenti a livello statistico e, assieme alla fistola anale e all’ascesso perianale, è tra le maggiori cause di accesso d’urgenza colonproctologico.
se non trattata con tempestività , la diverticolite può mettere in serio pericolo la vita, causando importanti infezioni intestinali che, nei casi più gravi, possono portare a profonde ulcerazioni, con pericolo di sepsi intestinale.
leggi questa pagina per sapere che cos’è la diverticolite, come si può diagnosticare, cosa può essere fatto per prevenirla e come si può curare.
Cosa sono i diverticoli?
i diverticoli sono delle piccole conformazioni anatomiche sacciformi, che possono manifestarsi come protrusioni della mucosa e del sottomucosa dell’intestino crasso (il colon).
non sono una vera e propria patologia, piuttosto una conformazione anatomica, che può o non può essere presente, sia come particolarità congenita che, non di meno, manifestarsi anche nella parte adulta della vita.
la loro presenza, pertanto, non è necessariamente sintomatica, e la loro osservazione è, in molti casi, occasionale, secondaria ad una colonscopia che mira invece ad indagare un’altra problematica.
la presenza di diverticoli nel colon, che statisticamente si dimostra maggiore nella sua parte discendente e nel sigma, è chiamata diverticolosi.
la diverticolosi, va ripetuto, non è una condizione patologica di per sé, e non da di per sé origine ad alcun sintomo.
solo in caso di precisi processi di flogosi dei diverticoli si può utilizzare il termine diverticolite, che invece indica una condizione patologica della diverticolosi.
Perché si manifestano i diverticoli?
la diverticolite è l'infiammazione (o infezione) di uno o più diverticoli
non vi è ancora una spiegazione precisa, a livello medico, del perché i diverticoli siano presenti in alcuni soggetti, mentre in altri no.
va chiarito che la diverticolosi può essere congenita, quindi presente naturalmente alla nascita, oppure può manifestarsi successivamente, anche in età adulta, con un picco di estrusione maggiore nei soggetti che hanno superato i 50 anni.
la Medicina ha comunque provato, senza alcun dubbio, che l’insorgenza dei diverticoli in età adulta è correlata all’alimentazione e agli stili di vita.
diete con eccessivo apporti di carni rosse, mancanza di adeguate fibre e vita sedentaria sembrano favorire l’insorgenza della diverticolosi, e ciò appare evidente nella popolazione nordamericana ed Europa, dove la diverticolosi appare in maggiore incidenza rispetto al resto del mondo.
un’altra teoria che tenta di spiegare l’insorgenza dei diverticoli vuole che un’elevata pressione delle parti del colon (endoluminare, in ambito medico) possa essere responsabile dell’estrusione che da origine ai diverticoli, sebbene ciò non abbia necessarie connessioni con l’alimentazione e gli stili di vita.
va specificato che oltre l’80% dei pazienti con diverticolosi non ha problemi di alcun tipo a livello intestinale, né dimostra obbligatoriamente i sensi di una diverticolite.
La diverticolosi è una condizione fisiologica che può essere ben diagnosticata con la videocolonscopia virtuale.
Questo esame, concettualmente simile alla videocolonscopia tradizionale, è spesso preferibile a quest'ultima, per via di una preparazione più agevole per il paziente.
Che cos’è la diverticolite?
al contrario della diverticolosi, come detto una variazione anatomica di per sé asintomatica della mucosa del colon, la diverticolite è invece una patologia, che indica un’infiammazione, o un’infezione, di uno o più diverticoli.
nel 20% dei casi, l’origine di questa infezione è batterica, mentre una percentuale non trascurabile è data dall’abuso di farmaci FANS (anti-infiammatori non steroidi).
una percentuale variabile tra il 30% ed il 40% è infine data dai residui fecali che, incastrati nelle sacche dei diverticoli, danno origine ad un’infiammazione della mucosa, con stenosi delle piccole sacche e conseguente mancata ossigenazione che, nei casi gravi, da origine a vere e proprie ulcere.
la diverticolite si manifesta prevalentemente nei soggetti over 50, ma può colpire indifferentemente qualsiasi persona di qualsiasi età con accertata diverticolosi.
Quali sono i sintomi della diverticolite?
l'estremo dolore addominale è un possibile sintomo della diverticolite
il sintomo principale della diverticolite è l’intenso ed acuto dolore addominale, nei pazienti caucasici generalmente indirizzato verso il lato sinistro del colon, mentre in quelli asiatici verso il lato destro.
il dolore appare d’improvviso, senza avvisaglie, e si manifesta subito come molto acuto, riferito spesso come comparabile a quello di una colica renale.
al dolore sono associati spasmi, diarrea (o stitichezza), nausea, vomito e inappetenza, ematochezia (sangue dall’ano durante la defecazione) e febbre, spesso alta.
la nausea e il dolore addominale prostrano molto il paziente, che rifiuta sistematicamente sia cibo che acqua.
la febbre è spesso intermittente, ed è associata (o intervallata) da brividi gelidi, che lasciano supporto l’origine settica dell’alterazione di temperatura.
nei casi più gravi, che richiedono ricovero ed intervento d’urgenza, si assiste alla perforazione del colon, con l’emissione nel peritoneo di materiale purulento a seguito della rottura del diverticolo, che sfocia dunque in una peritonite.
tale evento infausto richiede immediato intervento chirurgico, poiché il rischio di setticemia e di conseguente decesso è sempre molto alto.
Come si diagnostica la diverticolite?
la diagnosi della diverticolite non è agevole, in quanto i sintomi sono comuni a quelli di altre patologie (ad esempio, l’infezione gastrointestinale causata da batteri o virus, o anche l’appendicite).
un grande aiuto al Medico è dato dall’essere a conoscenza o meno della condizione di diverticolosi del paziente, ma questa informazione è spesso ignorata dal paziente stesso.
la conferma certa della diagnosi è possibile dunque solo con esame strumentale, che è quello della TC addominale e pelvica con contrasto idrosolubile.
questo esame è di grande precisione clinica, e in grado di confermare con esattezza la presenza o meno di un’infiammazione o infezione diverticolare.
la colonscopia non è possibile durante un attacco acuto, ma può essere prescritta dopo qualche mese dalla risoluzione della fase infiammatoria, più che altro per escludere la presenza di eventuali polipi o carcinomi intestinali.
nei pazienti con diverticolosi accertata, la colonscopia non è un esame che può essere eseguito come screening periodico.
la presenza o meno dei diverticoli non viene intaccata dall’esame video, e le formazioni diverticoli non regrediscono spontaneamente, per cui l’ispezione colonscopica non porta reali benefici diagnostici anzi, spesso è pericolosa in quanto potrebbe anche forare uno dei diverticoli.
Qual’è la terapia per la diverticolite?
l'alimentazione totalmente liquida è la terapia di prima scelta per la diverticolite non complicata
la terapia per la diverticolite può cambiare di molto a seconda dell’origine dell’infiammazione o dell’infiammazione, nonché del suo stato di gravità reale.
il ricorso alla cura antibiotica, un tempo praticamente cura sempre prescritta, ora è relegato solo ai casi complicati, poiché si è scoperto che nei casi lievi non solo non è efficace, ma potrebbe anche peggiorare la condizione generale.
casi lievi di diverticolite sono trattati col riposo assoluto e con una dieta esclusivamente liquida.
nel caso il paziente presenti dolori non sopportabili, febbre molto alta che non recede neppure con i farmaci e leucocitosi (cioè un aumento sostenuto ed anomali dei leucociti nel flusso ematico) l’ospedalizzazione è sempre obbligatoria.
nei casi di ascesso confermato, è possibile ricorrere ad un drenaggio mini-invasivo guidato tramite TC, che da ottimi risultati per diverticoli superiori ai 2cm.
l’intervento chirurgico è relegato solo ai casi gravi di diverticolite, quando vi è cioè una perforazione o un’esplosione del diverticolo oppure quando non vi è nessun miglioramento in seguito alla terapia farmacologica o dietetica.
ciò solitamente accade in un numero di casi variabile dal 15% al 20%.
può essere considerato idoneo anche l’intervento chirurgico in seguito a recidive sistematiche della diverticolite, in settori del colon che, periodicamente, s’infiammano, e che non rispondono alla cura farmacologica.
i modi di accesso chirurgico cambiano in seguito alla preferenza del Chirurgo, ma generalmente si provvede alla resezione della parte di colon affetta dall’infezione, con relativa anastomizzazione (sutura).
la colostomia temporanea, cioè la deviazione provvisoria del colon verso un accesso esterno artificiale, è riservata solo ai casi molto gravi, con severa infiammazione che non permette l’anastomizzazione in sicurezza.
Qual’è il Medico a cui bisogna rivolgersi in caso di sospetta diverticolite?
la diverticolite è una patologia colonproctologica per eccellenza, quindi il Medico idoneo e competente nel diagnosticarla e nel trattarla è il Chirurgo Colonproctologo.
anche il Medico Gastroenterologo ha comunque le competenze per intervenire con efficacia.
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Quindi ricorda che...
- i diverticoli sono delle piccole sacche che estrudono dalla mucosa intestinale, considerati variazioni anatomiche non patologiche;
- la presenza di diverticoli in un soggetto sano è chiamata diverticolosi, e può essere presente alla nascita oppure manifestarsi successivamente, anche in età adulta;
- non è chiaro il perché si formino i diverticoli, ma una delle teorie più plausibili riguarda un aumento della pressione endoluminare causato dagli stili di vita e di alimentazione;
- la diverticolite è l'infiammazione o l'infezione di uno o più diverticoli, causata da un frammento organico residuo di cibo, o anche di feci, che s'inserisce in una sacca diverticolare, scatenando la flogosi;
- la diverticolite si manifesta principalmente nei soggetti over 50;
- la sintomatologia della diverticolite si manifesta improvvisamente, con forti dolori addominali, diarrea, vomito, febbre, inappetenza e, a volte, sanguinamento anale;
- la terapia per la diverticolite è a base di dieta liquida e riposo, ma se vi è la perforazione o l'esplosione di un diverticolo è necessario ricorrere all'intervento chirurgico
Nota deontologica
La Proctologia, in Italia, non ha ancora una Scuola di Specializzazione riconosciuta dal Ministero dell'Istruzione.
Non è quindi legalmente possibile riportare l'aggettivo 'specialista' al Medico Proctologo, poiché tale titolo accademico è riservato solo al Medico che, legalmente, ottiene un Diploma di Specializzazione.
Come branca della Medicina, la Proctologia può essere inquadrata come disciplina chirurgica, che può però allargarsi ed intendersi perfezionamento della Gastroenterologia, della Dermatologia, della Chirurgia Vascolare, dell'Oncologia, della Infettivologia e, non ultimo, anche della Ginecologia.
Questo vuol dire che la formazione del Medico che intende definirsi 'Proctologo' è effettuata prevalentemente sul campo, attraverso l'esperienza diretta e i casi clinici affrontati e risolti, nonché del continuo studio ed aggiornamento professionale.
La Dott.ssa Luisella Troyer, iscritta all'Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Milano, tiene dunque a precisare che ella è un Medico Chirurgo Specialista in Chirurgia Vascolare, e perfezionata poi Proctologo durante il suo trentennale esercizio della professione medica.
Quest'articolo è stato revisionato ed aggiornato dalla Dott.ssa Luisella Troyer il giorno:
domenica 11 febbraio, 2024
La Dott.ssa Luisella Troyer è un Medico Chirurgo, specializzata in Chirurgia Vascolare e perfezionata in Proctologia.
Sin dal suo percorso come specializzanda, la Dottoressa ha avuto a cuore lo studio e la cura delle patologie proctologiche, in particolar modo delle emorroidi e dei prolassi emorroidari.
Ha accumulato, nel corso del suo esercizio come Chirurgo, circa 5000 ore di sala operatoria come primo operatore, di cui circa 120 di emorroidectomia Milligan-Morgan.
È uno dei primi Medici ad aver studiato e sperimentato la terapia con scleromousse per le emorroidi patologiche, che la Dottoressa ha giudicato d'elezione per il trattamento non traumatico dei prolassi emorroidari, con statistiche di risoluzione superiori al 95% e pertanto spesso comparabili con l'accesso chirurgico.
In ogni sua visita proctologica la Dottoressa utilizza, a complemento della valutazione clinica, un moderno videoproctoscopio totalmente digitale, di sua ideazione e realizzazione, in grado di catturare in tempo reale flussi video in alta risoluzione, che compone l'esame specialistico denominato Videoproctoscopia Endoscopica Elettronica.
Esegui l'esame della Video Proctoscopia Endoscopica Elettronica*
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Molto disponibile. Grazie a lei e al suo staff."