provi un fastidioso bruciore quando stai defecando?
a volte, questo bruciore è così intenso da compromettere la qualità della tua evacuazione, e ti spaventa così tanto da avere forse sviluppato una sorta di stipsi?
l’evacuazione è un momento di rilassamento per il nostro organismo, che viene giustamente percepito come necessario e, idealmente, appagatorio.
provare bruciore o fastidio durante l’atto evacuativo non è normale, e spesso può compromettere, alla lunga, le buone abitudini fisiologiche.
leggi questa pagina scritta dalla Dott.ssa Luisella Troyer per sapere che cos’è il bruciore durante l’evacuazione, e quello che può essere fatto per risolverlo.
La defecazione, un atto fisiologico imprescindibile per il nostro benessere
la defecazione è quello’atto fisiologico, naturale e necessario, che permette al nostro corpo di scaricare gli scarti dell’alimentazione, non necessari al nostro metabolismo e privi di nutrienti, chiamati feci.
durante la defecazione i muscoli sfinteri si rilassano, l’orifizio anale si apre e dall’ampolla rettale le feci vengono spinte fuori, effettuando la scarica.
questo processo è percepito come rilassante, appagante e, in linea generale, liberatorio.
non devono essere percepiti dolori o bruciori, e non devono esserci sanguinamenti o eccessivi residui di muco.
le feci fuoriuscite dall’ano devono avere forma consistente, morbida, cilindrica, dall’odore non eccessivamente pungente e dal colorito variabile, ma né troppo chiaro e né troppo scuro.
in condizioni normali, la defecazione è un atto giornaliero (mattino o sera poco importa, e varia in base alle abitudini fisiologiche di ognuno), sebbene variazioni a questa regolarità quotidiana sono molto frequenti e non necessariamente patologiche.
qualsiasi condizione che deroghi a queste caratteristiche dovrebbe dunque essere vista con sospetto, e considerata un campanello d’allarme per possibili disfunzioni o condizioni patologiche.
Perché si prova bruciore quando si defeca?
provare la sensazione di bruciore durante la defecazione non è un sintomo normale, e non rientra dunque nell’atto fisiologico.
quando si sperimenta la sensazione di bruciore durante la defecazione è sempre perché, nel canale ano-rettale, è presente una lesione, un’irritazione, una flogosi o comunque una condizione patologica che ha infiammato la delicata mucosa interna.
spesso, chi percepisce il bruciore durante evacuazione riferisce che esso si manifesti in maniera più intesa proprio al passaggio delle feci nell’orifizio anale, per poi scemare una volta concluso l’atto.
ciò è indicativo di una lesione o comunque zona lesionata che, al passaggio delle feci (cariche sostanzialmente di batteri) reagisce con la sensazione del bruciore.
Quali sono le cause del bruciore durante l’evacuazione?
la proctite è una delle cause del bruciore durante la defecazione
il bruciore durante l’evacuazione è un sintomo, che indica un danneggiamento ai tessuti della mucosa ano-rettale oppure della cute peri-anale.
questo danneggiamento può essere causato da una lunga lista di condizioni patologiche, tra le quali possiamo citare come principali:
- Le emorroidi patologiche e prolassate;
- Una ragade anale;
- Una proctite o un’anite;
- I condilomi anali;
- La condizione di ‘ano umido’
in generale, qualsiasi evento che comporti una lacerazione o un’infiammazione della mucosa anale o della cute peri-anale può dare origine al sintomo del bruciore durante l’evacuazione.
statisticamente, la maggior parte dei casi di bruciore sono riportati da pazienti con emorroidi patologiche croniche, mal o mai curate nel passato, che comportano frequenti recidive, alternate a periodi di remissione.
Le emorroidi patologiche e il bruciore durante l’evacuazione
emorroidie estrusa e congestionata, di ii grado
le emorroidi sono delle conformazioni vascolari presenti nella normale anatomia umana, posizionate all’interno del canale anale.
sono essenzialmente dei cuscinetti formati da vene ed arterie unite tra di loro (anastomizzate, in gergo medico), che hanno lo scopo primario di vascolarizzare tutto il canale anale.
in condizioni di normalità , le emorroidi non danno alcun problema, e rimangono dentro il canale anale senza recare disturbo.
capita però che, a causa di fattori scatenanti o predisposizione genetica, il tessuto delle emorroidi si sfibri, portando ad una loro congestione e ad un loro prolasso, dando dunque origine alla patologia emorroidale.
la patologia emorroidale è una malattia cronica e, se non trattata, degenerativa.
ciò vuol dire che se il prolasso emorroidale non è curato, col tempo peggiora, aumentando e scendendo sempre più in basso, fino ad estrudere dall’orifizio anale, dando origine allo stadio più grave delle emorroidi patologiche, cioè il IV grado (emorroidi non più riducibili).
le emorroidi prolassate sono estremamente delicate: rigonfie di sangue, vengono costantemente a contatto con le feci, che possono lacerarle e, dunque, sanguinare.
queste lesioni, come qualsiasi altra ferita, possono provocare dolore e bruciore, che diventa più sostenuto proprio al passaggio delle feci, cariche di batteri.
il bruciore anale durante l’evacuazione, spesso unito ad ematochezia (sanguinamento anale) è dunque uno dei sintomi che devono far sospettare di un prolasso emorroidale, e spingere dunque il paziente ad una visita proctologica.
La ragade anale
la ragade anale è una lesione dolorosa del canale anale, che può bruciare molto al passaggio delle feci
una ragade anale è una lesione del canale anale o dell’orifizio anale caratterizzata da una lenta o del tutto assente cicatrizzazione.
si forma sempre verticalmente, e segue in genere le plissettature dell’ano.
a livello medico, la ragade è assimilabile ad una vera e propria ulcera, poiché con quest’ultima condivide le caratteristiche di base, quali:
- Lenta o assente cicatrizzazione;
- Formazione di tessuto di granulazione cronico;
- Indurimento dei margini e riduzione della vascolarizzazione del fondo della piaga
la ragade origina da una piccola lesione al canale anale o all’orifizio anale che, in determinate condizioni, non riesce a guarire per una mancanza di adeguata ossigenazione dei tessuti.
tale insufficienza vascolare è spesso causata dai continui spasmi dello sfintere interno (un muscolo involontario, a forma di ciambella) che, proprio stimolato dalla ragade, si contrate con un ipertono che diminuisce l’afflusso di sangue, impedendo alla ferita di guarire.
in pratica la ragade alimenta sé stessa, come il classico cane che si morde da solo la coda.
essendo una lesione aperta, spesso sanguinolenta e a volte talmente profonda da arrivare sino al muscolo sfintere, al contatto con le feci la ragade da fortissimo dolore, unito ad altrettanto grande bruciore.
il dolore e il bruciore della ragade sono difficilmente sopportabili, e spesso perdurano per ore dopo evacuazione, diminuendo di molto la qualità di vita del paziente.
assieme alle emorroidi patologiche, la ragade è la lesione benigna del canale anale più comune, che richiede trattamenti proctologici specifici.
Bisognerebbe evitare sempre di iniziare terapie auto-gestite in caso di bruciore anale, ancor peggio se si decide di far uso di creme o pomate da banco.
Purtroppo, il business farmacologico delle emorroidi è enormemente ghiotto per molte aziende senza scrupoli, come ad esempio una (ben nota) che martella costantemente con la pubblicità di una crema per il prolasso emorroidario.
Tale crema, oltre a non curare minimamente la causa scatenante delle emorroidi (lo sfiancamento dei tessuti causato da un'iper-pressione anormale dell'addome), illude il paziente con un effetto palliativo, dato dalla presenza di lidocaina (un anestetico locale).
Ovviamente, finito l'effetto dell'anestetico, il fastidio delle emorroidi prolassate ritorna, punto e a capo.
La dermatite del canale anale e rettale: l’anite e la proctite
anite causata da feci diarroiche ed acidificate
la dermatite è una condizione di infiammazione della pelle (flogosi, in gergo medico) causata da svariati fattori, sia irritativi che infettivi (ad esempio, un attacco batterico o parassitario).
nella dermatite la pelle si arrossa, la zona si gonfia di sangue e appare spesso dolente e pruriginosa.
quando la dermatite affligge l’orifizio anale o la cute peri-anale, si parla più propriamente di anite.
quando l’infiammazione si spinge più in alto, su per il retto, si parla più opportunamente di proctite.
l’anite e la proctite, oltre a dolere e a prudere, danno anche come sintomo quello del bruciore durante la defecazione, per via del passaggio delle feci sulla delicata mucosa ano-rettale, infiammata ed arrossata.
ci sono moltissime cause per cui l’ano e il retto possono infiammarsi e arrossarsi, ma tra le principali possiamo ricordare: le emorroidi patologiche, una ragade anale, un’incontinenza fecale con perdita continua di feci, una condilomatosi, una parassitosi (ad esempio, una candidosi) oppure per irritazione chimica (ad esempio l’uso inopportuno di detergenti particolarmente aggressivi).
La condilomatosi
i condilomi anali sono delle lesioni pre-cancerose sintomo dell’infezione da HPV (Human Papilloma Virus), ovverosia il virus del Papilloma umano.
si presentano essenzialmente in due forme: le verruche piatte e quelle invece acuminate (a ‘cresta di gallo’, come vengono chiamate in gergo).
possono colpire tutto il canale ano-rettale, compresa la cute peri-anale e quella genitale, da cui spesso si muovono per auto-inoculazione del paziente (che si tocca o si depila, portando il virus in altri distretti del corpo).
generalmente sono lesioni asintomatiche, ma in una percentuale inferiore di casi possono portare a bruciore, prurito e fastidio della zona anale e peri-anale, nonché sanguinamenti da sfregamento.
la mucosa adiacente ai condilomi, inoltre, potrebbe tentare di difendersi dall’aggressione del virus, aumentando la produzione di muco e, conseguentemente, dare origine al fenomeno dell’ano umido, che a sua volta è pioniere di proctiti e aniti.
In condizioni di normalità , la defecazione dovrebbe essere un atto giornaliero, soddisfacente e rilassante.
Non dovrebbero esserci dolori, particolari sforzi durante il ponzamento né, ovviamente, sanguinamenti o bruciori.
Quando ciò accade, è sempre bene rivolgersi ad un Medico Proctologo, per la necessaria ispezione proctologica.
L’ano beante e l’incontinenza fecale
in Proctologia, per ‘ano beante’ s’intende un orifizio anale che, in fase inattiva, invece di essere ben serrato, rimane parzialmente aperto, facendo dunque fuoriuscire muco, gas e residui fecali.
i motivi di questa incontinenza possono essere i più svariati, ma solitamente sono associati ad una lesione, o comunque un danneggiamento dei muscoli sfinteri.
tale danneggiamento ha a sua volta differenti cause: nella maggior parte dei casi, la lesione è data durante il parto, e la conseguente iper-pressione della zona pelvica.
vi sono poi condizioni patologiche che possono danneggiare gli sfinteri anali, quali le emorroidi patologiche e il loro prolasso, gli ascessi anali e le fistole anali, così come gli interventi chirurgici atti a risolvere proprio tali problematiche, che a volte (giocoforza) lasciano delle condizioni cicatriziali permanenti.
vi sono poi condizioni patologiche congenite ed autoimmuni, come ad esempio le malattie croniche dell’intestino (la rettocolite ulcerosa o la malattia di Crohn, ad esempio) che possono giocare un ruolo di primo piano nell’incontinenza fecale.
non sono poi da sottovalutare le cause di origine squisitamente neurologica, come quelle portate dalle lesioni del midollo spinale, un ictus o la sempre onnipresente neuropatia diabetica.
Cosa fare quando si sperimenta il bruciore durante l’evacuazione?
come detto in precedenza, il bruciore durante la defecazione è il sintomo di una lesione, o comunque un’infiammazione, della mucosa ano-rettale o della cute peri-anale.
la causa di questa infiammazione è l’obiettivo dell’indagine medica, che deve essere condotta dallo specialista di riferimento, ossia il Medico Proctologo.
se dunque sperimenti del bruciore durante l’evacuazione, la cosa più sensata da fare è quella di effettuare una visita proctologica specialistica con un Medico Proctologo.
il Medico Proctologo è difatti lo specialista sanitario perfezionato in tutte le affezioni dell’ano e del retto, con grande esperienza nella diagnosi delle cause del bruciore anale.
è a lui quindi che ti devi rivolgere per capire l’ordine del bruciore, e per farti prescrivere la terapia adeguata.
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Quindi ricorda che...
- la defecazione è un atto solitamente giornaliero, che non deve causare dolori, bruciori o sanguinamenti;
- il bruciore durante l'evacuazione non è normale, e deve sempre far sospettare di un danneggiamento o irritazione dei tessuti ano-rettali;
- le emorroidi patologiche possono portare ad infiammazione della mucosa anale, con conseguente bruciore;
- la ragade anale è una lesione del canale anale, che sovente può dare luogo a bruciore e sanguinamento;
- l'anite è una dermatite dell'ano e della zona peri-anale, e il bruciore è uno dei suoi sintomi tipici;
- la macerazione della cute peri-anale dovuta all'incontinenza fecale provoca spesso violenta dermatite, con conseguente bruciore anale
Nota deontologica
La Proctologia, in Italia, non ha ancora una Scuola di Specializzazione riconosciuta dal Ministero dell'Istruzione.
Non è quindi legalmente possibile riportare l'aggettivo 'specialista' al Medico Proctologo, poiché tale titolo accademico è riservato solo al Medico che, legalmente, ottiene un Diploma di Specializzazione.
Come branca della Medicina, la Proctologia può essere inquadrata come disciplina chirurgica, che può però allargarsi ed intendersi perfezionamento della Gastroenterologia, della Dermatologia, della Chirurgia Vascolare, dell'Oncologia, della Infettivologia e, non ultimo, anche della Ginecologia.
Questo vuol dire che la formazione del Medico che intende definirsi 'Proctologo' è effettuata prevalentemente sul campo, attraverso l'esperienza diretta e i casi clinici affrontati e risolti, nonché del continuo studio ed aggiornamento professionale.
La Dott.ssa Luisella Troyer, iscritta all'Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Milano, tiene dunque a precisare che ella è un Medico Chirurgo Specialista in Chirurgia Vascolare, e perfezionata poi Proctologo durante il suo trentennale esercizio della professione medica.
Quest'articolo è stato revisionato ed aggiornato dalla Dott.ssa Luisella Troyer il giorno:
domenica 11 febbraio, 2024
La Dott.ssa Luisella Troyer è un Medico Chirurgo, specializzata in Chirurgia Vascolare e perfezionata in Proctologia.
Sin dal suo percorso come specializzanda, la Dottoressa ha avuto a cuore lo studio e la cura delle patologie proctologiche, in particolar modo delle emorroidi e dei prolassi emorroidari.
Ha accumulato, nel corso del suo esercizio come Chirurgo, circa 5000 ore di sala operatoria come primo operatore, di cui circa 120 di emorroidectomia Milligan-Morgan.
È uno dei primi Medici ad aver studiato e sperimentato la terapia con scleromousse per le emorroidi patologiche, che la Dottoressa ha giudicato d'elezione per il trattamento non traumatico dei prolassi emorroidari, con statistiche di risoluzione superiori al 95% e pertanto spesso comparabili con l'accesso chirurgico.
In ogni sua visita proctologica la Dottoressa utilizza, a complemento della valutazione clinica, un moderno videoproctoscopio totalmente digitale, di sua ideazione e realizzazione, in grado di catturare in tempo reale flussi video in alta risoluzione, che compone l'esame specialistico denominato Videoproctoscopia Endoscopica Elettronica.
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La ritengo una persona preparata ed empatica."