la rettocolite ulcerosa è, assieme alla malattia di Crohn e alla celiachia, una delle già severe malattie autoimmuni dell’intestino.
chi ne è affetto sperimenta periodi acuti a periodi di remissione, con violenti dolori e scariche diarroiche quasi sempre accompagnate da copiosa perdita di sangue (rettoragia).
la diagnosi della rettocolite ulcerosa è difficile, come è difficile anche il trattamento: essendo una patologia autoimmune, la sua origine esatta è al momento sconosciuta alla scienza.
la moderna Medicina, però, anche se non ancora in grado di curare la malattia, può migliorare notevolmente la qualità di vita dei pazienti.
leggi questa pagina per scoprire di più sulla rettocolite ulcerosa, e quello che può essere fatto per trattarla.
Che cos’è la rettocolite ulcerosa?
la rettocolite ulcerosa, chiamata anche semplicemente colite ulcerosa, è una malattia infiammatoria intestinale, di carattere cronico, estremamente selettiva in quanto colpisce esclusivamente la mucosa del colon (con preferenza di quella rettale).
l’infiammazione ha la tendenza a rimanere confinata nel retto (da cui il nome), ma può comunque propagarsi nell’intero colon, principalmente nel segmento discendente.
la mucosa afflitta dalla colite ulcerosa perde la sua fisiologica colorazione rosata e si infiamma, ricoprendosi si ulcere purulente, che rappresentano in effetti l’ultimo stadio della malattia.
Da cosa è causata la rettocolite ulcerosa?
disegno della mucosa intestinale lesionata dalle ulcere dovute alla rettocolite
la rettocolite ulcerosa è, allo stato attuale della Medicina, considerata una malattia idiopatica, cioè dalle cause originarie non note.
a livello statistico, non fa distinzioni o preferenze di sesso, è più frequente nei paesi industrializzati e colpisce a qualsiasi età , con una certa predilezione per la fascia adulta e senile della vita.
queste sue caratteristiche, unite al fatto che si accanisce in maniera inspiegabile contro un organo ben specifico del corpo, fanno sospettare una sua origine autoimmune.
come tutte le malattie autoimmuni, anche la rettocolite ulcerose si dimostra come una risposta esagerata dell’organismo a generalmente innocui fattori ambientali, come ad esempio la presenza di fisiologici microbi intestinali, generalmente presenti in simbiosi con la nostra attività digestiva.
In Chirurgia Colonproctologica, la colectomia è l'asportazione tout-court del colon.
L'intervento, effettuato esclusivamente come extrema ratio per quanto concerne la rettocolite ulcerosa, porta con se inevitabili disagi e limitazioni per il paziente, ma è usato davvero come ultima arma quando nessuna delle terapie di supporto farmacologiche funzionano.
I dolori e la sofferenza degli attacchi acuti di rettocolite ulcerosa, in questi casi molto gravi, giustificano dunque il ricorso a questa chirurgia estrema.
Fortunatamente, le moderne terapie antiinfiammatorie e immunosoppressorie hanno minimizzato davvero tanto questo tipo di terapia chirurgica.
Quali sono i sintomi della rettocolite ulcerosa?
il sintomo principale della rettocolite ulcerosa è la diarrea, che si presenta sotto forma di violenti attacchi con spasmi e crampi, seguiti spesso da vere e proprie emorragie anali (rettoragia).
questi attacchi possono essere così violenti da ricorrere al ricovero in ospedale, per praticare una terapia d’urgenza con cortisonici, antibiotici e immunosoppressori.
durante gli attacchi il paziente perde totalmente la fame e la sete, anche per via dell’intenso dolore intestinale, e questo provoca, unite alle violente scariche diarroiche, anche disidratazione.
a corredo di questi sintomi principali, vi possono poi essere problemi localizzati extraintestinali, come rush dermici, ulcere agli arti inferiori (anche purulente), artriti sia delle articolazioni periferiche che della colonna vertebrali, comparsa di noduli rossastri e dolenti.
l’origine di questi sintomi collaterali non è ancora nota alla scienza, ma essi scompaiono alla remissione dei sintomi principali della rettocolite ulcerosa.
le scariche diarroiche e le ulcerazioni croniche al retto possono portare poi tutta una serie di patologie correlate, come proctite cronica, possibilità di ascessi peri-anali e fistole anali, sviluppo della patologia emorroidale e dolorose ragadi, che non guariscono spontaneamente.
Come si diagnostica la rettocolite ulcerosa?
la diagnosi della rettocolite ulcerosa è particolarmente ostica, soprattutto perché essa può essere confusa, a livello sintomatologico, con altre patologie infiammatore croniche dell’intestino, come la malattia di Crohn.
l’esame di prima linea per la sua diagnosi è dunque la colonscopia, accompagnata da una biopsia intestinale.
Qual’è la terapia per la rettocolite ulcerosa?
al momento, la Medicina non riesce a spiegare l’origine esatta della colite ulcerosa, e di conseguenza anche la cura defintiiva non è dunque possibile.
comunque sia, sono disponibili una serie di terapie palliative che, sebbene non sufficienti a debellare la malattia, possono comunque portare grande sollievo al paziente, e diminuire i sintomi degli attacchi acuti.
lo scopo di questa terapia è dunque quello di allieviare i sintomi della rettocolite ulcerosa e, al contempo, limitarne gli attacchi, possibilmente diluendoli nel tempo in episodi sempre meno frequenti.
per fare ciò, può essere prescritta la mesalazina, un potente farmaco che agisce direttamente sulla mucosa intestinale, sfiammandola.
alla mesalazina deve essere abbinata anche l’idonea terapia immunosoppressoria, che va ad agire direttamente sui linfociti responsabili dell’aggressione alle pareti intestinali.
ottime in tal senso sono l’aztioprina e la 6-mercaptopurina, due molecole che sono capaci non solo di far regredire i sintomi infiammatori, ma anche di bloccare nuovi attacchi per lunghi intervalli di tempo.
in caso di resistenza ai trattamenti farmacologici, durante le fasi acute possono esseri somministrati nuovi farmaci di sintesi, capaci di bloccare in maniera selettiva i linfociti e aiutare a sfiammare la mucosa.
la colectomia, ossia l’asportazione chirurgica di tutto il colon è l’intervento radicale che è prescritto esclusivamente come extrema ratio, solo quando il paziente non risponde a nessuna delle terapie farmacologiche e gli attacchi acuti si presentano ormai in maniera cronica e sempre più drammatica, tali da impedirgli qualsiasi attività lavorativa o anche solo sociale.
A chi rivolgersi in caso si sospetti di essere affetti da rettocolite ulcerosa?
lo specialista Medico con grande esperienza nella rettocolite ulcerosa è il Medico Colonproctologo, ma anche il Medico Gastroenterologo ha decisa familiarità con la patologia, e può dunque essere consultato.
data la gravità dei sintomi e la necessità di intervenire tempestivamente con l’opportuna terapia palliativa, è bene che il paziente che sospetti di essere affetto da rettocolite ulcerosa non inizi terapie ‘fai da te’, di qualsiasi genere, ma si rivolga esclusivamente ad un Medico competente.
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Quindi ricorda che...
- la rettocolite ulcerosa è una malattia cronica su base infiammatoria che affligge le pareti della mucosa intestinale, in particolar modo la sezione del retto e il colon discendente;
- la malattia porta a costanti ulcerazioni della parete intestinale, date dall'auto-attacco dei linfociti alle cellule stesse della mucosa;
- si presume che l'origine della patologia sia un attacco esagerato verso comuni batteri intestinali, che si tramuta invece in una auto-aggressione;
- i sintomi per il paziente affetto da rettocolite ulcerosa sono i fortissimi crampi e dolori addominali, le violente scariche diarroiche accompagnate da vere e proprie emorragie anali;
- come molte altre patologie autoimmuni, una cura definitiva per la rettocolite ulcerosa è al momento non nota;
- la terapia di supporto per la rettocolite ulcerosa mira a far regredire i sintomi, a sfiammare la mucosa intestinale e a riportare l'equilibrio del colon a livelli accettabili per il paziente;
- i nuovi farmaci immunosoppressori e gli antibiotici di sintesi moderni danno solitamente eccellenti risultati, e permettono al paziente un ritorno ad una vita normale, diminuendo, nel tempo, l'incidenza delle recidive;
- la colectomia, cioè l'asportazione chirurgica di tutto il colon, è riservata esclusivamente ai casi gravissimi, che non rispondono alla terapia farmacologica
Nota deontologica
La Proctologia, in Italia, non ha ancora una Scuola di Specializzazione riconosciuta dal Ministero dell'Istruzione.
Non è quindi legalmente possibile riportare l'aggettivo 'specialista' al Medico Proctologo, poiché tale titolo accademico è riservato solo al Medico che, legalmente, ottiene un Diploma di Specializzazione.
Come branca della Medicina, la Proctologia può essere inquadrata come disciplina chirurgica, che può però allargarsi ed intendersi perfezionamento della Gastroenterologia, della Dermatologia, della Chirurgia Vascolare, dell'Oncologia, della Infettivologia e, non ultimo, anche della Ginecologia.
Questo vuol dire che la formazione del Medico che intende definirsi 'Proctologo' è effettuata prevalentemente sul campo, attraverso l'esperienza diretta e i casi clinici affrontati e risolti, nonché del continuo studio ed aggiornamento professionale.
La Dott.ssa Luisella Troyer, iscritta all'Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Milano, tiene dunque a precisare che ella è un Medico Chirurgo Specialista in Chirurgia Vascolare, e perfezionata poi Proctologo durante il suo trentennale esercizio della professione medica.
Quest'articolo è stato revisionato ed aggiornato dalla Dott.ssa Luisella Troyer il giorno:
domenica 11 febbraio, 2024
La Dott.ssa Luisella Troyer è un Medico Chirurgo, specializzata in Chirurgia Vascolare e perfezionata in Proctologia.
Sin dal suo percorso come specializzanda, la Dottoressa ha avuto a cuore lo studio e la cura delle patologie proctologiche, in particolar modo delle emorroidi e dei prolassi emorroidari.
Ha accumulato, nel corso del suo esercizio come Chirurgo, circa 5000 ore di sala operatoria come primo operatore, di cui circa 120 di emorroidectomia Milligan-Morgan.
È uno dei primi Medici ad aver studiato e sperimentato la terapia con scleromousse per le emorroidi patologiche, che la Dottoressa ha giudicato d'elezione per il trattamento non traumatico dei prolassi emorroidari, con statistiche di risoluzione superiori al 95% e pertanto spesso comparabili con l'accesso chirurgico.
In ogni sua visita proctologica la Dottoressa utilizza, a complemento della valutazione clinica, un moderno videoproctoscopio totalmente digitale, di sua ideazione e realizzazione, in grado di catturare in tempo reale flussi video in alta risoluzione, che compone l'esame specialistico denominato Videoproctoscopia Endoscopica Elettronica.
Esegui l'esame della Video Proctoscopia Endoscopica Elettronica*
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Anche lo staff é molto professionale, gentile e simpatico.
Ci sente subito a proprio agio.
Grazie per tutto!"
Ormai frequento lo studio da un anno e non credo che cambierò molto facilmente.
Anche il personale è altamente qualificato. Molta disponibilità ."
Studio bellissimo, personale di assistenza professionale."