soffri di prurito all'ano, oppure noti delle striature rossastre di sangue sulla carta igienica?
hai sempre la sensazione di fastidio nella regione anale, con pizzicore, bruciore che si intensifica quando vai di corpo?
le infiammazioni della mucosa e della cute dell'ano e della zona perianale sono una patologia molto frequente, a sua volta causata da una disfunzione a monte, che quasi sempre coincide con una alterazione dell'alvo, ossia delle feci.
leggi questa pagina scritta dalla Dott.ssa Luisella Troyer, Chirurgo Proctologo, per scoprire che cos'è quella che viene indicata in gergo medico come anite oppure proctite.
Che cos’è l’ano, e perché si irrita?
severa proctite vista all'esame della videoproctoscopia
l'ano, chiamato anche orifizio anale, è l’apertura finale del tubo gastrodigerente, ultimissima parte dell’intestino.
il suo scopo è ben chiaro e noto, ed è quello di espellere i residui fecali, compresi i gas prodotti dalla fermentazione intestinale, fuori dal corpo.
l'ano è in sostanza un buco, circondato internamente dalla mucosa anale che, senza soluzione di continuità , diventa poi cute peri-anale, con un passaggio graduale e sfumato.
le pareti circondanti l’ano formano il canale anale, di lunghezza variabile da persona a persona ma, solitamente, lungo 2-3 cm.
oltre questa misura, l’ano diviene il retto, cioè l’ultima parte di tutto l’intestino poco sotto l’ampolla rettale, cioè la ‘conca’, se così possiamo chiamarla, dove vengono raccolte le feci prima di essere espulse.
la linea di giunzione tra canale anale e canale rettale è chiamata linea pettinata (o linea dentata), per la curiosa plissettatura verticale delle sue pareti.
l’ano e il canale anale, al contrario del retto, è fortemente vascolarizzato ed innervato, e questa grande terminazione nervosa ha come punto di fine proprio la linea pettinata, oltre la quale siamo praticamente insensibili.
come apertura finale dell’intestino, l’ano è una struttura estremamente elastica: la sua mucosa e la sua cute peri-anale possono aprirsi e distendersi anche di molto, consentendo dunque il passaggio delle feci, senza dolore durante l’evacuazione.
la chiusura e l’apertura dell’ano sono consentite da due due muscoli specifici, di forma a ciambella, chiamati muscoli sfinteri.
ne abbiamo due: lo sfintere interno, adiacente alla mucosa ano-rettale, e lo sfintere esterno, che avvolge quello interno.
lo sfintere interno è un muscolo involontario, che si contrae o si rilassa automaticamente, e serra o apre l’ano a seconda della necessità fisiologica, cioè dell’evacuazione.
lo sfintere esterno è invece un muscolo volontario, che possiamo liberamente controllare e che ci è utile per trattenere le feci, quando la situazione non ci consente, ad esempio, di defecare in tranquillità .
l’orifizio anale è dunque l’uscita naturale del nostro intestino, ed ogni giorno fa transitare le feci, cioè gli scarti organici del nostro nutrimento, aprendosi o serrandosi grazie agli sfinteri.
questo continuo passaggio di feci è fisiologico, e non crea problemi all’ano, ma in determinate situazioni può divenire invece patologico, scatenando una risposta infiammatoria della mucosa anale e della cute peri-anale.
Che cos’è l’anite?
anite severa, causara da diarrea cronica e feci acidificate
in Medicina, per ‘anite’ s’intende l’infiammazione dell’ano e della zona peri-anale.
tale infiammazione comporta arrossamento, bruciore, pizzicore, prurito e, se di discreta gravità , anche rigonfiamento della mucosa e sensazione di pesantezza, a volte anche di corpo estraneo nell’ano.
l’anite è un sintomo, e non una patologia vera e propria: significa che la mucosa dell’ano o la cute della zona peri-anale hanno subito una lesione, un’irritazione o comunque un attacco aggressivo da agenti chimici o microbici, in misura tale da infiammarsi e danneggiarsi.
in pratica, l’anite non è altro che una dermatite della zona anale e peri-anale, e le caratteristiche sintomatologiche con una comune dermatite che può colpire altre zone del corpo sono ben evidenti e riconoscibili.
l’anite può essere di due tipologie specifiche: acuta oppure cronica.
l'anite acuta, come il nome lascia intuire, si verifica in presenza di un singolo evento traumatico che, spesso improvvisamente, lacera o comunque irrita la parete anale o la zona peri-anale.
ad esempio, un episodio di stitichezza, con l’evacuazione di feci particolarmente dure, oppure una scarica diarroica, con l’espulsione di feci non formate, liquide e acidificate.
l'anite cronica, invece, si configura quando, per una lunga serie di motivi, l’episodio che ha provocato l’anite acute non rientra, la mucosa e/o la cute anale non guariscono e vi è quindi la presenza di un’infiammazione cronica.
ciò solitamente si verifica a seguito di patologie cronicizzate nel tempo, ad esempio in caso di affezioni croniche a carico del colon: sindrome del colon irritabile, rettocolite ulcerosa, malattia di Crohn, emorroidi patologiche mai trattate, condilomatosi ecc.
in ogni caso, l’anite è la naturale risposta della mucosa e della cute anale ad un attacco esterno: per tentare di riparare le cellule danneggiate, il nostro corpo invia grandi quantità di sangue nella zona anale, dando origine a gonfiore, mentre i batteri esterni, cogliendo l’occasione ghiotta di una ‘falla’ nella nostra difesa esterna (la cute) ci aggrediscono, dandoci dolore, bruciore e tutti gli altri sintomi sopra esposti.
Che cos’è la proctite?
proctite con piccola ragade
la proctite è un’infiammazione simile all’anite, ma a differenza di quest’ultima non si limita ad estendersi al bordo peri-anale e al canale anale, ma continua ben aldilà della linea pettinata, coinvolgendo dunque il retto.
si tratta, in sostanza, di un’estensione e di un aggravamento dell’anite, con maggiore area di mucosa coinvolta.
anche in questo caso, la proctite è un sintomo, e non una patologia in sé: generalmente, è la conseguenza di lesioni importanti alla mucosa del retto, ad esempio dopo violente scariche diarroiche, o dopo l’espulsione di feci particolarmente dure, che hanno lacerato la delicata mucosa ano-rettale.
nella proctite, la mucosa rettale tenta di difendersi dall’attacco batterico esterno alle lesioni, producendo grandi quantità di muco che, scivolando in basso per via della forza di gravità , possono arrivare sino al canale anale, causando perdite giallognole e particolarmente dense che, se non pulite a dovere, a lungo andare provocano macerazione della cute esterna, perpetuando ed aggravando l’anite.
Perché la diarrea causa infiammazione dell’ano e del retto?
proctite causata da feci diarroiche
in Medicina, per ‘diarrea’ s’intende l’espulsione di feci non formate, liquide o comunque semi-solidificate.
tale condizione è da considerarsi patologica, ed è sempre una causa di un problema a monte che riguarda il colon, ovverosia l’intestino crasso.
questo problema può essere di varia natura: infiammatorio, causato da un attacco chimico, batterico o virale, infettivo (ad esempio, l’intossicazione da salmonella), congenito in seguito a particolari patologie (come ad esempio la celiachia), come risposta ad altre patologie auto-immuni, come la rettocolite ulcerosa e la malattia di Crohn, e via discorrendo.
la diarrea è dunque una difesa dell’organismo, che tenta di espellere le tossine o i microorganismi causa dell’infezione all’esterno, con scariche acute di feci malformate poiché non del tutto riassorbite dei loro liquidi.
difatti, la funzione del colon è proprio quella di riassorbire i liquidi del chilo (il cibo già trattato dall’intestino tenue), per tramutarli in alvo, cioè le feci.
durante un episodio di diarrea, il riassorbimento dei liquidi non è possibile, in quanto le feci vengono espulse molto prima della loro consolidazione, e da qui dunque la loro consistenza liquida o semi-liquida.
le feci diarroiche, oltre ad essere liquide, sono anche molto acidificate.
questo lesiona ed irrita il delicato canale ano-rettale, che s’infiamma e si arrossa al loro passaggio, causando quindi aniti e proctiti.
episodi di diarrea cronica, cioè una diarrea a sua volta causata da una patologia mai o mal diagnosticata, oppure trascurata (ad esempio, la sindrome del colon irritabile) causano costante irritazione del canale ano-rettale, con vere e proprie micro e macro lesioni che, nel tempo, possono portare a proctiti croniche, con l’insorgenza di complicanze quali ragadi anali ed emorroidi patologiche.
Le emorroidi patologiche e la loro infiammazione
severa proctite causata da prolasso emorroidale
le emorroidi sono dei plessi vascolari simili a cuscinetti, formati da arterie e vene unite tra di loro in quella che viene definita, in gergo medico, anastomosi.
normalmente presenti all’interno del canale anale, i tre plessi emorroidari principali (anteriore destro, posteriore destro e laterale sinistro) hanno la funzione di vascolarizzare a dovere tutta la zona dell’ano, e contemporaneamente contribuire alla continenza fecale.
per vari motivi, cause e fattori scatenanti, spesso le emorroidi fuoriescono dalla loro sede originaria, prolassando ed estrudendo dal canale anale, dando origine a quella che viene definita la patologia emorroidale.
le emorroidi patologiche, estruse e rigonfie di sangue, sono facilmente lacerabili dalle feci, e possono dunque irritarsi e sanguinare, divenendo dolenti, brucianti e fastidiose.
questa irritazione costante, se non adeguatamente trattata, spinge il corpo a produrre una grande quantità di muco, nel tentativo di proteggere il canale ano-rettale.
a sua volta il muco, prodotto in grosse quantità , può fuoriuscire dall’ano (facilitato anche dalla spesso non ottimale chiusura dello stesso, causata dal prolasso emorroidale), portando a macerazione della cute e causando dunque fastidiose aniti.
La ragade anale e l’infiammazione cronica che non guarisce
ragade anale con proctite
una ragade anale è una ferita, o lesione in gergo medico, della zona peri-anale e del canale anale.
la caratteristica di questa ferita, sempre verticale e parallela alla naturale plissettatura dell’ano, è che la sua guarigione risulta lenta, lentissima o, nei casi più gravi, totalmente assente.
quasi sempre, la mancata cicatrizzazione è data da complicanze vascolari che non permettono un’adeguata ossigenazione della ferita, e di conseguenza l’impossibilità di rigenerazione delle cellule.
spesso, tale mancata vascolarizzazione è causata dai continui spasmi del muscolo sfintere interno (a sua volta, generati dalla presenza della ragade), in quello che viene chiamato in ambito medico ipertono sfinteriale.
una ferita che non guarisce nell’ano è causa di costanti dolori, specie durante l’evacuazione, ematochezia (perdita di sangue dall’ano), bruciori e prurito, con relativa anite cronica.
questo perché il corpo tenta di proteggere la lesione con l’iperproduzione di muco e, a volte, con la formazione di una papilla di mucosa, rigonfia di sangue, che si irrita e si infiamma facilmente.
La mucosa ano-rettale, come del resto le altre mucose del corpo, è un tessuto particolarmente delicato e sensibile.
Questo perché, al contrario della pelle, essa non ha uno strato corneo protettivo (l'epidermide).
Ecco che dunque la mucosa ano-rettale è maggiormente esposta all'attacco dei microorganismi e delle aggressioni chimiche, molto più della pelle, e può facilmente lesionarsi o infiammarsi, dando origine ad un'anite o una proctite.
L’ano beante e l’ano umido
anite con dermatite perianale
l'ano beante è una condizione patologica dell’ano, che si manifesta quando l’orifizio non riesce a chiudersi e dunque a serrarsi completamente, rimanendo semi-aperto.
è una situazione causata da un problema a monte, quasi sempre legato agli sfinteri, che ovviamente causa problemi a catena, arrivando a compromettere seriamente la qualità di vita del paziente.
l’ano beante comporta sintomatologia variegata, di differente gravità : dalla fuoriuscita di muco, gas intestinale sino alla perdita delle feci, sfociando quindi in una vera e propria incontinenza fecale.
l’ano beante è anche la causa primaria del cosiddetto ano umido, cioè di quella condizione patologica in cui l’ano non risulta mai asciutto e serrato, ma perennemente inumidito dal muco rettale, che porta a rapida macerazione la mucosa e la cute perianale, sfociando in aniti croniche.
Come si cura l’anite e la proctite?
severa proctite con dermatite perianale e prolasso emorroidario di iii grado, congesto e sanguinante
la cura per l’anite e per la proctite richiede una rigorosa anamnesi, e l’individuazione della causa originaria dell’infiammazione.
la storia clinica del paziente va accuratamente analizzata, e alla visita clinica devono essere associati anche esami diagnostici specifici, come la proctoscopia e qualsiasi altro esame che il Medico ritiene opportuno per arrivare all’esatta origine dell’infiammazione del retto e dell’ano.
il trattamento sintomatologico dell’infiammazione anale e/o rettale deve procedere pari passo con l’eliminazione della causa che ha generato l’irritazione, altrimenti, come è ovvio, questa potrà ripresentarsi in futuro.
Qual’è il Medico specializzato nella cura dell’anite e della proctite?
SEVERA PROCTITE DEL CANALE ANALE
il Medico competente per tutte le affezioni del retto e dell’ano è il Medico Proctologo.
La Proctologia, in Italia, non essendo ancora presente una Scuola di Specializzazione dedicata, viene fatta rientrare nella Chirurgia, e quindi il Medico Proctologo è, generalmente, un Chirurgo proveniente da altre scuole (Chirurgia Vascolare, Chirurgia Generale, Chirurgia d'Urgenza e similari), con molti anni d'esperienza nelle affezioni dell'ano e del retto.
il Medico Proctologo è dunque una figura sanitaria particolarmente formata nello studio e nella cura dell’ultima parte dell’intestino, in grado di eseguire diagnosi ed esami specialistici (come la moderna videoproctoscopia endoscopica elettronica), indispensabili per stabilire la reale condizione del canale ano-rettale del paziente, e fornire quindi la giusta diagnosi e terapia.
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Quindi ricorda che...
- l'anite è un'infiammazione dell'orifizio e del canale anale, che può estendersi anche alla zona peri-anale;
- la proctite è un'infiammazione non solo dell'ano, ma anche del canale rettale;
- sia l'anite che la proctite sono dermatiti localizzate in una zona molto ristretta, cioè quella del canale ano-rettale;
- ci sono molti motivi per cui il canale ano-rettale può infiammarsi ed arrossarsi, ma i più comuni sono legati alle patologie proctologiche e all'alterazione dell'alvo;
- le emorroidi patologiche portano spesso frequenti aniti e proctiti, così come le ragadi anali;
- l'anite può portare intenso prurito anale, che permane fino alla risoluzione della causa scatenante l'infiammazione;
- l'ano beante e l'incontinenza fecale possono portare alla continua emissione di residui di feci e muco che, alla lunga, portano a macerazione della pelle, con la comparsa dell'anite;
- se hai il sospetto di avere un'anite, evita quanto più possibile l'uso di creme cortisoniche da banco, ma prenota quanto prima una visita proctologica specialistica
Nota deontologica
La Proctologia, in Italia, non ha ancora una Scuola di Specializzazione riconosciuta dal Ministero dell'Istruzione.
Non è quindi legalmente possibile riportare l'aggettivo 'specialista' al Medico Proctologo, poiché tale titolo accademico è riservato solo al Medico che, legalmente, ottiene un Diploma di Specializzazione.
Come branca della Medicina, la Proctologia può essere inquadrata come disciplina chirurgica, che può però allargarsi ed intendersi perfezionamento della Gastroenterologia, della Dermatologia, della Chirurgia Vascolare, dell'Oncologia, della Infettivologia e, non ultimo, anche della Ginecologia.
Questo vuol dire che la formazione del Medico che intende definirsi 'Proctologo' è effettuata prevalentemente sul campo, attraverso l'esperienza diretta e i casi clinici affrontati e risolti, nonché del continuo studio ed aggiornamento professionale.
La Dott.ssa Luisella Troyer, iscritta all'Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Milano, tiene dunque a precisare che ella è un Medico Chirurgo Specialista in Chirurgia Vascolare, e perfezionata poi Proctologo durante il suo trentennale esercizio della professione medica.
Quest'articolo è stato revisionato ed aggiornato dalla Dott.ssa Luisella Troyer il giorno:
domenica 11 febbraio, 2024
La Dott.ssa Luisella Troyer è un Medico Chirurgo, specializzata in Chirurgia Vascolare e perfezionata in Proctologia.
Sin dal suo percorso come specializzanda, la Dottoressa ha avuto a cuore lo studio e la cura delle patologie proctologiche, in particolar modo delle emorroidi e dei prolassi emorroidari.
Ha accumulato, nel corso del suo esercizio come Chirurgo, circa 5000 ore di sala operatoria come primo operatore, di cui circa 120 di emorroidectomia Milligan-Morgan.
È uno dei primi Medici ad aver studiato e sperimentato la terapia con scleromousse per le emorroidi patologiche, che la Dottoressa ha giudicato d'elezione per il trattamento non traumatico dei prolassi emorroidari, con statistiche di risoluzione superiori al 95% e pertanto spesso comparabili con l'accesso chirurgico.
In ogni sua visita proctologica la Dottoressa utilizza, a complemento della valutazione clinica, un moderno videoproctoscopio totalmente digitale, di sua ideazione e realizzazione, in grado di catturare in tempo reale flussi video in alta risoluzione, che compone l'esame specialistico denominato Videoproctoscopia Endoscopica Elettronica.
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