Stai provando un grande dolore all’ano e al retto, che non ti fa più neppure camminare agevolmente, e rende ogni tua evacuazione una sofferenza? Dopo ogni scarica vedi del sangue sulle feci o sulla carta igienica e, toccandoti l’ano, senti delle escrescenze dolorose?
Questa situazione di dolore non è sostenibile, e richiede sempre urgenti cure mediche e, a volte, chirurgiche.
Potresti essere affetto da quella che, in gergo medico, è chiamata crisi emorroidaria.
Scopri che cos’è la crisi emorroidaria, e quello che puoi fare per avere subito conforto dal dolore.
Che cos’è una crisi emorroidaria?
In ambito medico, per crisi emorroidaria s’intende l’infiammazione e la congestione delle emorroidi già patologiche, con la formazione di un doloroso trombo emorroidario (un coagulo di sangue all’interno di un plesso delle emorroidi).
Questa condizione è estremamente dolorosa per il paziente: il dolore del trombo, unito alla congestione delle emorroidi e alla loro infiammazione, rende defecare estremamente problematico, e talvolta il dolore arriva a minare anche i naturali e quotidiani movimenti del corpo, spesso immobilizzando totalmente il soggetto.
Bruciore, prurito e sanguinamento durante l’evacuazione sono i sintomi correlati quasi sempre presenti, che peggiorano il quadro clinico generale.
L’esperienza del trombo emorroidario è ritenuta dai pazienti che l’hanno sperimentato, similmente al dolore causato dall’ascesso perianale, una delle maggiori sofferenze possibili in ambito proctologico.
Questa condizione di grande sofferenza fa solitamente cercare al paziente delle cure mediche immediate, anche dopo anni ed anni di procrastinazione nel trattamento delle emorroidi prolassate (causa scatenante della crisi emorroidaria).
Cosa sono le emorroidi?
Le emorroidi sono dei plessi artero-venosi, molto simili a dei cuscinetti dove vene ed arterie sono fuse tra di loro (anastomizzate, in ambito medico).
Sono dei naturali elementi vascolari presenti nel nostro canale anale, e il loro compito principale è quello di ossigenare i tessuti dell’ano e dell’orifizio anale.
il sangue sulla carta igienica è un tipico sintomo della malattia emorroidaria
Secondariamente, le emorroidi coadiuvano gli sfinteri anali nella contenenza fecale.
Tutti noi abbiamo tre plessi emorroidari principali: laterale sinistro, anteriore destro, posteriore destro, a cui si aggiungono, più esternamente verso l’orifizio anale, due piccoli plessi secondari.
In situazioni di normalità , le emorroidi non danno nessun problema e non sono dunque neppure percepite, svolgendo il loro compito silenziosamente.
Solo quando vi è un problema che porta ad una loro infiammazione, congestione ed estrusione (prolasso) dalla loro sede originaria, si parla più propriamente di emorroidi patologiche, oppure di malattia emorroidaria.
Spesso, la presenza di sangue sulle feci o sulla carta igienica mette autentico terrore al paziente, che pensa subito di avere qualche forma tumorale all'ano o al retto.
In realtà , sebbene l'ematochezia (il sanguinamento anale) possa essere un sintomo del carcinoma del retto o del colon, è statisticamente molto più probabile che essa sai dipesa dalla lacerazione delle emorroidi infiammate e prolassate.
Ecco perché, in caso si noti la presenza di sangue rosso vivo sulle feci o sulla carta igienica, è importante rimanere calmi e non allarmarsi, per poi prenotare quanto prima una visita specialistica proctologica.
Perché le emorroidi si ammalano?
Il motivo esatto per cui le emorroidi si gonfiano e prolassano fuori dalla loro sede anatomica originale non è ancora noto alla scienza.
Ciò nonostante, il tempo ha appurato lo sviluppo di due teorie distinte, non necessariamente in conflitto tra di loro:
La teoria meccanica, che vede le emorroidi ingrossarsi e processare per via di un naturale cedimento del tessuto elastico della mucosa ano-rettale, dovuto principalmente all’aumento dell’età , la diminuzione della produzione di collagene (o la bassa percentuale dello stesso decisa su base genetica) e l’aumento della pressione intraaddominale, tipica ad esempio dei pazienti stitici;
La teoria emodinamica, che vede le emorroidi ingrossarsi ed estrudere fuori dal canale anale per l’aumento della quantità di sangue presente nei plessi (un iperafflusso, propriamente detto), con scarsa qualità dei tessuti interni delle emorroidi, che si sfiancano facilmente in presenza di poco collagene
Come detto poco sopra, le due teorie non sono in contrasto tra di loro, e possono coesistere nella spiegazione dell’inizio del prolasso emorroidario.
Oltre a queste due cause principali, vi è un ampio corredo di fattori scatenanti, ormai noti da molti anni alla scienza, che possono far iniziare il prolasso emorroidario:
- La stipsi cronica;
- La diarrea cronica;
- Il colon irritabile, con periodi alternati di stipsi e diarrea;
- La gravidanza e il parto naturale;
- Il ciclismo, il motociclismo e l’equitazione;
- Il sollevamento pesi e il body building;
- L’obesità ;
- La vita sedentaria e la poca attività fisica;
- Alcuni tipi di lavori molto usuranti (facchino, muratore, carpentiere, traslocatore, ecc..);
- Alcuni tipi di sport che prevedono grande pressione intraaddominale
A volte, questi fattori scatenanti si sommano tra di loro, aumentando quindi il rischio dell’inizio della patologia emorroidaria.
Quali sono i sintomi delle emorroidi patologiche?
il sanguinamento dopo l'evacuazione è un possibile sintomo della lacerazione delle emorroidi
I principali sintomi delle emorroidi malate sono frutto del loro rigonfiamento, con relativo prolasso dalla sede originaria anatomica, e conseguente estrusione nel canale anale.
Questo prolasso da questa sintomatologia molto comune:
- Sanguinamento, con perdita di sangue ‘rosso vivo’ durante o poco dolo l’evacuazione, causata dalla lacerazione della parete emorroidaria al passaggio delle feci (specie se esse sono dure, tipiche del paziente stitico);
- Prolasso ed estrusione delle emorroidi, che possono fuoriuscire dal canale anale ed essere chiaramente percepibili al tatto;
- Iper-produzione di muco, atto naturale di difesa del corpo verso i tessuti processati, che sporca gli indumenti e rende l’ano costantemente ‘umido’;
- Irritazione ed infiammazione dell’ano e della zona perianale, data dall’umidità dell’iper-produzione del muco, che causa spesso aniti e proctiti;
- Nei casi di trombosi emorroidaria, intenso dolore anale, ritenuto spesso come insopportabile
Proprio l’ultimo sintomo è quello che fa scattare la cosiddetta crisi emorroidaria.
Il dolore del trombo emorroidario è spesso riferito come sfiancante, acuto, invalidante e in grado di immobilizzare quasi completamente il paziente, che spesso non riesce neppure a camminare normalmente.
Fortunatamente, la fase acuta della crisi emorroidaria dura solitamente pochi giorni, per poi affievolirsi nel tempo.
Questo perché il trombo è lentamente riassorbito dall'organismo, sebbene questo possa voler dire attendere svariate settimane (solitamente, quattro o più).
Ecco perché, nei casi gravi di trombosi emorroidaria che provocano intenso dolore al paziente, è possibile dare immediato sollievo con l'incisione ambulatoriale, e la fuoriuscita rapida del trombo.
Il trombo emorroidario: che cos’è, e perché fa così male?
Il trombo emorroidario è un coagulo di sangue che si forma in uno dei plessi emorroidari prolassi e congestionati.
Si tratta della complicazione più dolorosa e temibile della malattia emorroidaria, che crea grande disagio al paziente e lo spinge, nella maggior parte dei casi, a cercare immediato aiuto medico, anche dopo anni di lassismo per la condizione delle sue emorroidi.
comportamenti sbagliati come lo stare troppo tempo seduti sul water aumentano la pressione intra-addominale, favorendo l'inizio del prolasso emorroidario
Nei plessi emorroidari rigonfi, la formazione del trombo causa ‘strozzamento’ della già limitata circolazione (pressoché stagnante), con immediata sensazione di dolore, gonfiore e congestione.
Questo dolore, non dissimile da quello provato in caso di tromboflebite, è giudicato intenso e straziante dai pazienti, e non si limita esclusivamente all’atto della defecazione, ma prosegue anche dopo, di fatto impedendo al paziente anche la regolare camminata.
All’esame visivo, il trombo emorroidario si presenza violaceo, a volte quasi scuro, e risulta sempre localizzato sopra un plesso emorroidario, che a sua volta è infiammato e congesto.
L’ispezione digitale da parte del Medico è spesso complicata, in quanto il paziente prova grande dolore anche al minimo sfioramento.
Al trombo si associano poi tutti i restanti sintomi delle emorroidi patologiche come ematochezia (sanguinamento durante la defecazione), bruciore, prurito e sensazione di corpo estraneo nell’ano.
Perché si forma un trombo emorroidario?
Le cause della formazione di un trombo emorroidale possono variare, ma sovente questa complicanza si manifesta in pazienti già patologici, che per anni hanno sistematicamente ignorato la loro condizione e, con essa, i trattamenti per la riduzione del prolasso.
Non sono comunque rari i casi di trombi manifestatesi anche senza una condizione patologica pregressa di particolare rilievo, magari dopo sporadici episodi di stipsi.
Una delle cause scatenanti della trombosi emorroidale sono le abluzioni con acqua troppo fredda (comportamento purtroppo comune dei pazienti con emorroidi patologiche), che congestiona la già scarsa circolazione sanguigna dei plessi emorroidari e favorisce la formazione del coagulo.
A volte, trombi emorroidari si possono formare dopo un episodio particolarmente acuto di stitichezza, con l’emissione di feci troppo dure.
Anche il ciclismo, il motociclismo, l’equitazione e il sollevamento pesi, aumentando la pressione intraaddominale possono essere causa scatenante del trombo emorroidario, e della conseguente crisi emorroidaria.
Qual’è la terapia per il trombo emorroidario?
La terapia per il trombo emorroidario varia in base alla sua gravità , cioè sia alla sua dolorabilità , riferita dal paziente, che dal suo volume.
Trombi di piccola dimensione e non particolarmente dolorosi possono essere curati con una terapia medica conservativa, che si basa sulla correzione della dieta, sull’adeguata idratazione giornaliera, sulla prescrizione di emollienti locali in crema, sull’assunzione di flavonoidi sia topici che come integratori sistemici.
prolasso emorroidario di iv grado, dolente e con lesione ulcerativa
Il presupposto di questa terapia è che tutti i trombi emorroidari, seppur con il tempo, vengono riassorbiti, e quindi la cura è di supporto al paziente per agevolare la guarigione e lenire il dolore.
Trombi di grossa dimensione, oppure particolarmente dolenti, hanno come indicazione l’incisione chirurgica.
L’incisione, effettuata da un Chirurgo Proctologo in ambulatorio, mediante previa anestesia locale, permette l’immediata fuoriuscita del trombo, e di conseguenza l’immediata fine del dolore.
La piccola incisione non viene suturata ma solo cauterizzata, e la guarigione totale della zona avviene nel corso delle successive settimane, senza particolari traumi.
Al paziente sono eventualmente prescritte creme lenitive e detergenti delicati oltreché, ovviamente la cura della dieta e l’idonea idratazione giornaliera, indispensabile per rendere le feci morbide e facili da evacuare.
Ovviamente, sia nel caso della terapia conservativa che dell’incisione chirurgica, riassorbito il trombo e sfiammata la congestione emorroidaria, sarà obbligatorio intervenire sul prolasso, per mezzo dei trattamenti medici o chirurgici.
Se vi è un lato positivo in una crisi emorroidaria, è sicuramente quello che essa, solitamente, spinge il paziente a ricercare finalmente aiuto medico specialistico, e a smettere di procrastinare la visita proctologica.
Quasi tutti i casi di emorroidi di alto stadio, ormai cronicizzate e perennemente congeste, sono dovuti proprio alla noncuranza dei pazienti che, per vergogna o paura del dolore, hanno rimandato costantemente la visita proctologica.
Con il risultato di favorire le probabilità di sviluppo di una dolorosa trombosi emorroidaria.
L’incisione del trombo emorroidario da subito sollievo dal dolore?
Sì: l’incisione e la fuoriuscita del trombo effettuata in anestesia locale dal Chirurgo Proctologo comporta l’immediata fine del dolore acuto della trombosi, e dunque un sollievo istantaneo.
Dopo l’incisione potrà permanere una fisiologica sensazione di lieve bruciore, un piccolo edema post-operatorio e una piccola congestione, assolutamente normale, che si riassorbirà nelle settimane successive all’intervento.
Il paziente può comunque ritornare alle sue normali attività quotidiane e lavorative, anzi: il ritorno alla camminata è agevolato e richiesto dal Medico, e velocizza i tempi di recupero.
La cura del trombo emorroidario è una cura per le emorroidi?
No, nella maniera più assoluta.
L’intervento sul trombo emorroidario di carattere chirurgico è una terapia d’emergenza per risolvere la trombosi che causa enorme dolore al paziente, ma non ha effetti curativi sui plessi emorroidari prolassati.
Ecco perché, una volta guarito, il paziente dovrà comunque affrontare e risolvere una volta per tutte il problema emorroidario, ad esempio con la terapia sclerosante con scleromousse.
Se non viene risolto il problema alla radice, cioè il prolasso emorroidale, c’è sempre la possibilità di sviluppare nuovi, dolorosi trombi, nel futuro.
A chi bisogna rivolgersi per la cura del trombo emorroidario?
Il professionista sanitario idoneo per diagnosticare e trattare una crisi emorroidaria è il Chirurgo Proctologo, che solitamente è un Chirurgo Vascolare.
Il trattamento d’urgenza di trombi emorroidari eccessivamente dolenti e voluminosi richiede infatti competenze chirurgiche, non solo mediche.
Spesso, preso dall’angoscia e dal dolore, il paziente ricorre al Pronto Soccorso, nel tentativo di trovare supporto alla condizione giudicata sovente insopportabile, ma va ricordato che i primi accessi d’urgenza degli ospedali sono, ovviamente, riservati ai casi in cui vi è appunto una condizione d’urgenza e di pericolo per la vita.
Per quanto doloroso, un trombo emorroidario non è un pericolo per la vita, e quindi l’accesso al Pronto Soccorso dovrebbe essere evitato, specie nella situazione di grande difficoltà e grande afflusso che i nostri ospedali purtroppo soffrono da anni.
La cosa più sensata da fare, nel caso si sperimentino i sintomi di un trombo emorroidario, è dunque quella di prenotare una visita proctologica presso un Chirurgo Proctologo, e non di intasare i Pronto Soccorso.
Luogo dove raramente è presente (per ovvi motivi di richiesta) un Chirurgo Proctologo, che quindi risulta poco indicato per trovare giusto supporto.
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Tutti gli articoli sanitari sono materiale originale, attendibile, verificato e inviato all'Ordine provinciale di appartenenza.
Nessun articolo è stato scritto, anche parzialmente, da un'intelligenza artificiale generativa.
Quindi ricorda che...
- le emorroidi sono dei fisiologici plessi artero-venosi, presenti normalmente nel nostro canale anale;
- in condizioni non patologiche, le emorroidi non danno nessun problema, anzi, aiutano lo sfintere alla continenza fecale;
- abbiamo tre plessi emorroidari principali e due plessi secondari;
- per una lunga serie di cause e fattori scatenanti, le emorroidi possono prolassare all'esterno dell'ano, dando origine alla patologia emorroidaria;
- il prolasso emorroidario è causato, in via generale, da un aumento abnorme della pressione intra-addominale, come ad esempio nei soggetti stitici, nelle donne gravide e partorienti, nei body builder e, in genere, nei pazienti con croniche disfunzioni dell'alvo;
- per motivi di imbarazzo o paura, spesso il paziente affetto da prolasso emorroidario rimanda ad oltranza la visita medica proctologica, e si rivolge al medico solo quando la situazione è divenuta critica;
- sanguinamento, bruciore e fastidio durante la defecazione sono sintomi tipici del prolasso emorroidario;
- un trombo emorroidario è una formazione di un coagulo all'interno di un plesso emorroidario, estremamente dolente;
- la formazione di un trombo emorroidario scatena quella che in gergo medico viene chiamata crisi emorroidaria;
- il dolore del trombo è difficilmente sopportabile, e spesso spinge il paziente a cercare cure mediche urgenti;
- la terapia del trombo emorroidario può essere conservativa oppure chirurgica, per mezzo dell'incisione ambulatoriale;
- l'incisione ambulatoriale del trombo dona subito sollievo al paziente, ed è dunque usata come terapia d'emergenza anti-dolorifica;
- l'incisione del trombo non cura la patologia emorroidaria, che dovrà comunque essere affrontata e risolta a guarigione dell'incisione avvenuta
Nota deontologica
La Proctologia, in Italia, non ha ancora una Scuola di Specializzazione riconosciuta dal Ministero dell'Istruzione.
Non è quindi legalmente possibile riportare l'aggettivo 'specialista' al Medico Proctologo, poiché tale titolo accademico è riservato solo al Medico che, legalmente, ottiene un Diploma di Specializzazione.
Come branca della Medicina, la Proctologia può essere inquadrata come disciplina chirurgica, che può però allargarsi ed intendersi perfezionamento della Gastroenterologia, della Dermatologia, della Chirurgia Vascolare, dell'Oncologia, della Infettivologia e, non ultimo, anche della Ginecologia.
Questo vuol dire che la formazione del Medico che intende definirsi 'Proctologo' è effettuata prevalentemente sul campo, attraverso l'esperienza diretta e i casi clinici affrontati e risolti, nonché del continuo studio ed aggiornamento professionale.
La Dott.ssa Luisella Troyer, iscritta all'Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Milano, tiene dunque a precisare che ella è un Medico Chirurgo Specialista in Chirurgia Vascolare, e perfezionata poi Proctologo durante il suo trentennale esercizio della professione medica.
Quest'articolo è stato revisionato ed aggiornato dalla Dott.ssa Luisella Troyer il giorno:
domenica 11 febbraio, 2024
La Dott.ssa Luisella Troyer è un Medico Chirurgo, specializzata in Chirurgia Vascolare e perfezionata in Proctologia.
Sin dal suo percorso come specializzanda, la Dottoressa ha avuto a cuore lo studio e la cura delle patologie proctologiche, in particolar modo delle emorroidi e dei prolassi emorroidari.
Ha accumulato, nel corso del suo esercizio come Chirurgo, circa 5000 ore di sala operatoria come primo operatore, di cui circa 120 di emorroidectomia Milligan-Morgan.
È uno dei primi Medici ad aver studiato e sperimentato la terapia con scleromousse per le emorroidi patologiche, che la Dottoressa ha giudicato d'elezione per il trattamento non traumatico dei prolassi emorroidari, con statistiche di risoluzione superiori al 95% e pertanto spesso comparabili con l'accesso chirurgico.
In ogni sua visita proctologica la Dottoressa utilizza, a complemento della valutazione clinica, un moderno videoproctoscopio totalmente digitale, di sua ideazione e realizzazione, in grado di catturare in tempo reale flussi video in alta risoluzione, che compone l'esame specialistico denominato Videoproctoscopia Endoscopica Elettronica.
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e molto ben curato.
Molto competente, preparata come pochi nel suo campo e gentile.
La consiglio davvero."