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perdi sangue dall’ano quando vai di corpo?

sulla carta igienica rimangono delle striature rosse di sangue vivo, oppure il sangue gocciola copiosamente subito dopo la defecazione?

noti striature rossastre sulle feci, che ti fanno preoccupare e a cui non sai dare una spiegazione?

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l’ematochezia, ovverosia la perdita di sangue dall’ano, è un sintomo chiaro, che indica una lesione nel canale ano-rettale oppure nel colon.

leggi questa pagina scritta dalla Dott.ssa Luisella Troyer per scoprire quali sono le cause principali del sanguinamento anale, e quello che dovresti fare per iniziare a porvi rimedio.

Che cos’è il sanguinamento anale?

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in Medicina, per sanguinamento anale s’intende una condizione di ematochezia, cioè una perdita di sangue dall’ano, solitamente (ma non esclusivamente) riferibile durante o poco dopo la defecazione.

tale condizione è patologica, in quanto nella normale fisiologia umana la defecazione non è un atto che prevede sanguinamento, così come non prevede dolore o fastidio ma anzi, è un atto considerato liberatorio e appagante.

l’ematochezia è riferita a piccole perdite di sangue, che possono macchiare la carta igienica o striare le feci, ma possono anche portare a gocciolamento diretto dall’ano.

quando questo gocciolamento diventa una vera e propria emorragia, con perdita copiosa di sangue, l’ematochezia prende il nome più consono di rettoragia.

Quali sono le cause della perdita di sangue dall’ano?

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emorroidi prolassate e sanguinanti viste all'esame di videoproctoscopia elettronica

il sanguinamento anale è sempre il sintomo di una lesione alla mucosa ano-rettale o a quella intestinale, le cui origini possono variare di molto, e sono comprese in una lunga serie di patologie.

tra le tante condizioni patologiche che possono causare una perdita di sangue dall’ano possiamo citare:

la lista di tutte le patologie che possono lesionare la mucosa del colon, del retto e dell’ano è molto estesa, e questa lista rappresenta solo le condizioni che, statisticamente, sono presenti in percentuale maggiore tra tutti i casi di sanguinamento anale.

Come si presenta il sanguinamento anale?

il sanguinamento anale può essere differente a seconda della patologia che lo genera, o meglio: a seconda della patologia che genera la lesione che, a sua volta, sanguina.

a grandi linee, possiamo suddividere la sintomatologia del sanguinamento anale in:

Sangue di colore rosso vivo, gocciolante

Questo tipo di sanguinamento si presenta alla fine della defecazione, ed è di colore rosso vivo.

Questo sanguinamento indica una lesione fresca, generalmente localizzata nella parte bassa del retto oppure nel canale rettale.

È una condizione tipica della lacerazione dei prolassi emorroidari.

Questo sanguinamento può essere accompagnato da una forte sensazione di bruciore, che può scomparire dopo pochi minuti oppure protrarsi anche per alcune ore.

In questo caso, il sospetto di una ragade anale deve essere sempre considerato;

Sangue striato sulla carta igienica

Questo tipo di sanguinamento è quasi impalpabile, non vi è gocciolamento e non ci sono tracce sulle feci.

Ci si accorge del sangue solo perché esso rimane, sotto forma di striature, sulla carta igienica, dopo la pulizia post-defecazione.

Questo tipo di sanguinamento è tipico delle emorroidi infiammate e leggermente lesionate;

Sangue striato sulle feci

Il sangue non gocciola dall’ano e non rimane sulla carta igienica, ma resta evidente sotto forma di striature sulle feci, dal colore rosso vivo.

Può significare una lesione del canale ano-rettale, dovuta magari ad un alvo particolarmente duro e stitico, un’infiammazione (proctite) oppure delle neoformazioni tumorali dell’ultima parte dell’intestino;

Sangue rosso scuro sulle feci

Le tracce di sangue sono presenti sotto forma di striature sulle feci, ma esse appaiono di un colore particolarmente scuro.

È un sintomo tipico di un’alterazione della parte alta del colon come una piccola emorragia, una diverticolite, dei polipi intestinali di grandi dimensioni, una formazione tumorale o delle patologie autoimmuni congenite come la rettocolite ulcerosa e la malattia di Crohn.

Non sono da escludere anche piccole lesioni vascolari, afferenti alla parete interna della mucosa intestinale;

Sangue nero (coagulato)

Tracce di sangue nero, coagulato, praticamente solido, devono sempre lasciare sospettare di una grave patologia gastrointestinale, come la diverticolite, un carcinoma dell’intestino, una grave lesione intestinale, ecc.

Queste condizioni generalmente impongono un ricovero immediato del paziente in ospedale;

Sangue con diarrea e muco

Tracce di sangue in presenza di forti scariche diarroiche sono considerate fisiologiche, poiché le feci acidificate spesso e volentieri danneggiano la delicata mucosa intestinale e il canale ano-rettale, lacerandolo e dando origine quindi a proctite e sanguinamento.

Ciò succede in seguito all’infezione di batteri o virus intestinali oppure, nelle patologie non infettive, in presenza di sindrome del colon irritabile, della celiachia, della rettocolite ulcerosa, della malattia di Crohn;

Sangue rosso vivo e copioso, in assenza di defecazione

La perdita di sangue rosso vivo dall’ano anche se non si è provveduto alla defecazione, specie se in quantità copiosa, è un sintomo che va oltre l’ematochezia, e viene chiamato rettoragia.

È una condizione grave, che impone l’immediato accesso ospedaliero, poiché sintomo di un’emorragia vascolare dell’intestino, a volte causata da una diverticolite mal curata.

questo elenco delle differenti sintomatologie legate al sanguinamento deve comunque essere preso come una traccia generale, e non come una classificazione rigorosa.

la sintomatologia del sanguinamento anale è davvero vasta per essere catalogata, e molte condizioni hanno caratteristiche sovrapponibili ad altre patologie, che rendono la diagnosi sulle reali cause del sanguinamento difficile, se non effettuata da un Medico Proctologo esperto.

alcune patologie sono totalmente benigne, come ad esempio il prolasso emorroidale e la ragade anale, altre invece sono neoformazioni tumorali (come il carcinoma del retto) oppure frutto di malattie autoimmuni (ad esempio, la rettocolite ulcerosa).

in tutti i casi, possono avere la stessa sintomatologia di sanguinamento, che può essere confusa al paziente.

ecco perché in qualsivoglia situazione in cui si sperimenti il sanguinamento anale, è imperativo non tergiversare né procedere a trattamenti ‘fai-da-te’, ma eseguire quanto prima una visita specialistica proctologica.

Consigli proctologici

Trovare tracce di sangue su feci oppure sulla carta igienica è un'esperienza che molti pazienti giudicano terribile e angosciante.

A volte, si pensa subito a patologie molto serie, come ad esempio il carcionoma ano-rettale, ma in realtà la statistica fortunatamente dice che l'ematochezia, ossia il sanguinamento anale, è maggiormente imputabile a patologie benigne come il prolasso emorroidale e la ragade anale.

Ecco perché è estremamente importante rimanere calmi in caso di sanguinamento anale, non farsi prendere dal panico ma prenotare il prima possibile una visita proctologica specialistica.

Perché le emorroidi possono sanguinare quando si va in bagno?

le emorroidi sono dei cuscinetti formati da vene ed arterie, riccamente vascolarizzati, presenti normalmente nel nostro canale anale.

ce ne sono tre principali (anteriore destro, posteriore destro e laterale sinistro), a cui si aggiungono altri due secondari.

in condizioni di normalità, le emorroidi non sono neppure percepite e svolgono la loro funzione di vascolarizzazione del canale anale e, secondariamente, aiutano gli sfinteri a mantenere la continenza fecale.

capita però che, per predisposizione genetica e per fattori scatenanti (come la stipsi cronica, il parto della donna o l’avanzamento dell’età) i plessi emorroidari provassimo fuori dalla loro sede anatomica originale, rigonfiandosi e dando origine alla patologia emorroidale.

a volte, anche in assenza di prolasso vero e proprio, le emorroidi possono comunque estrudere leggermente ed infiammarsi: ciò è frequente, ad esempio, durante le violente scariche diarroiche in caso di infezione gastrointestinale.

le emorroidi estruse od infiammate sono facilmente lesionabili, e ciò succede al passaggio delle feci, specie se particolarmente dure (come quelle dei pazienti affetti da stipsi cronica) oppure acidificate, come per l’appunto quelle diarroiche.

la maggior parte dei casi di sanguinamento anale dovuto a cause benigne sono dunque imputabili proprio alle emorroidi, e al loro prolasso o alla loro infiammazione.

Cos’è la ragade anale, e perché sanguina?

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i gavoccioli emorroidari possono sanguinare facilmente, quando lesionati dalle feci

una ragade è essenzialmente un’ulcera del canale ano-rettale che, come ogni piaga, dimostra una capacità di cicatrizzazione molto lenta o, in qualche caso, del tutto assente.

si manifesta come una ferita verticale, che segue grossomodo le plissettature dell’orifizio anale, e il suo sintomo maggiore (e più temuto) è l’altissima dolorabilità, sia durante la defecazione che durante particolari movimenti (anche di comune vita quotidiana).

convenzionalmente, si considera ‘ragade’ una ferita anale che non da segni di guarigione dopo circa sei settimane dalla sua comparsa sintomatologica.

fortunatamente, solo una piccola parte delle lesioni del canale anale si tramutano in ragadi, e una parte ancora più piccola necessita di cure mediche o chirurgiche.

una ragade, essendo a tutti gli effetti una piaga aperta, sanguina (anche copiosamente) quando viene a contatto con le feci, e oltre al sanguinamento si aggiunge spesso bruciore e dolore acuto, che in molti casi permane anche dopo la defecazione.

Ma il sanguinamento anale può essere il sintomo di un tumore al retto, all’ano o al colon?

sì, il sanguinamento anale può essere il sintomo di una neoplasia a un qualsiasi tratto dell’intestino, ma purtroppo la quasi totalità dei casi di carcinoma al retto o al colon sono, almeno nelle prime fasi, asintomatici.

questo vuol dire che il tumore, che origina sempre dalla mucosa intestinale, può crescere e svilupparsi senza particolari sintomi, quindi anche senza il sanguinamento, che invece è prerogativa degli stadi avanzati della malattia.

ecco perché, se il sanguinamento anale può rientrare comunque nella sintomatologia del carcinoma del colon e del retto, nella diagnosi differenziale il Medico Proctologo dovrà anche tenere conto dell’età del soggetto e dell’eventuale presenza di contemporanee patologie che, a livello statistico, spesso sono la causa principale dell’ematochezia, come le emorroidi patologiche e la ragade anale.

La fistola anale può dare origine al sanguinamento anale?

la fistola anale è l’evoluzione di un ascesso anale trascurato oppure complicato, e si manifesta come un ‘tunnel’ artificiale che, dalla sede originaria dell’infezione (una ghiandola del muco nella zona perianale) scava una via alternativa attraverso gli sfinteri, sino al canale ano-rettale.

solitamente, dalla fistola esce materiale purulento e maleodorante, e non sangue, invece presente nelle lesioni delle emorroidi patologiche e delle ragadi.

Cos’è il sangue occulto nelle feci?

il sangue occulto nelle feci, come il nome lascia intuire, è la presenza, nelle feci, di tracce ematiche invisibili ad occhio nudo.

si tratta di una situazione che può far sospettare una lesione nell’alto tratto digestivo, oppure di un polipo intestinale o dell’inizio di un carcinoma del colon.

questo sangue occulto viene rilevato con l’esame delle feci e l’osservazione al microscopio, ed è una diagnostica che, solitamente, viene prescritta nei pazienti over 50, in cui il Medico sospetta una lesione non osservabile dell’intestino alto o del colon.

spesso, tale esame, se positivo, è accompagnato da una colonscopia e una gastroscopia, per indagare a fondo e completamente tutto il tubo gastrodigerente.

Consigli proctologici

La mucosa ano-rettale è estremamente delicata, poiché (come ogni altra mucosa del corpo) non è protetta dallo strato corneo dell'epidermide.

Il suo strato più esterno è un sottilissimo e fragile epitelio, che può lacerarsi ed infiammarsi anche per leggere lacerazioni meccaniche o per irritazione chimica.

Ecco perché basta veramente poco per lacerare la mucosa, come ad esempio una scarica di feci particolarmente dure.

Il sanguinamento che ne deriva, totalmente benigno, è quindi un risultato ovvio di una lesione delle pareti del canale ano-rettale.

È normale sanguinare dall’ano dopo aver avuto violenti attacchi di diarrea?

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feci liquide, gialle e acidificate tipiche della diarrea possono lesionare il canale anale e farlo sanguinare

sì, la lacerazione del canale ano-rettale in seguito ad episodi consecutivi di diarrea acuta è considerata fisiologica.

questo perché le feci diarroiche sono acidificate, e lesionano e irritano la parete ano-rettale, comprese le emorroidi, che si infiammano e, lacerate, sanguinano.

si tratta spesso di episodi isolati, che si presentano in caso di violenti attacchi diarroici in seguito ad intossicazioni alimentari (ad esempio, l’intossicazione da salmonella) o da virus intestinali.

a volte però, nei soggetti portatori di patologiche croniche autoimmuni, come ad esempio i pazienti celiaci e quelli affetti da rettocolite ulcerosa, tali condizioni arrivano ad essere ricorrenti, dipese dall’andamento della loro patologia scatenante.

Cosa bisogna fare se si sperimenta un episodio di sanguinamento anale?

un singolo episodio di sanguinamento anale, in genere, non deve allarmare né spaventare.

molto spesso, è dipeso da un piccola lacerazione della mucosa ano-rettale, data da un episodio di stipsi particolarmente importante oppure più attacchi diarroici, frutto di un’intossicazione alimentare.

oppure, è dipeso da una piccola infiammazione emorroidaria, di carattere transitorio, che si risolve spontaneamente.

premesso ciò, considerando che anche questi piccoli episodi spesso scatenano il terrore dei pazienti, è sempre opportuno rimanere calmi e razionali, e prenotare una visita specialistica proctologica.

solo la visita specialistica proctologica, correlata dall’esame di Videoproctoscopia Endoscopica Elettronica, può dare una risposta chiara ai quesiti diagnostici e rassicurare il paziente, oppure indirizzarlo verso la terapia adatta che possa curare l’origine della lesione che ha portato al sanguinamento anale.

Consigli proctologici

Al contrario di quello che ancora (erroneamente) si pensa, la visita proctologica non è dolorosa, non è imbarazzante e viene svolta senza il minimo disagio per il paziente.

Non bisogna dunque tergiversare e, in caso di sanguinamento anale, prenotare quanto prima una visita specialistica proctologica, che è l'unica in grado di fare luce con chiarezza sul problema.

A quale Medico bisogna rivolgersi per una visita proctologica dopo un episodio di sanguinamento anale?

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la dott.ssa luisella troyer è un chirurgo proctologo di milano, che può aiutarti in caso di sanguinamento anale

il professionista sanitario perfezionato nello studio e nella cura di tutte le affezioni del canale ano-rettale è il Medico Proctologo.

è dunque a lui che bisogna rivolgersi quando si è vittima di uno o più episodi di sanguinamento anale: il Medico Proctologo è il Clinico che ha grande esperienza in tutte le patologie dell’ultima parte dell’intestino, nonché utilizza gli strumenti diagnostici adatti per inquadrare perfettamente l’origine del problema.

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Quindi ricorda che...
  • l'ematochezia è il sanguinamento anale dopo o durante l'evacuazione;
  • quando il sanguinamento è copioso, simile ad un'emorragia, prende invece il nome di rettorragia;
  • il sanguinamento anale è sempre sintomo di una lesione nell'intestino, o ad alto livello oppure verso la parte finale, cioè nel canale rettale o anale;
  • alcune patologie proctologiche hanno come sintomo proprio il sanguinamento anale;
  • le emorroidi prolassate possono lacerarsi facilmente, dando origine al sanguinamento anale;
  • anche la ragade anale, essendo a tutti gli effetti una ferita, solitamente sanguina al passaggio delle feci;
  • il sanguinamento anale potrebbe indicare anche la presenza di patologie non benigne, come il carcinoma del retto;
  • in CASO SI SPERIMENTI IL SANGUINAMENTO ANALE DOPO L'EVACUAZIONE, NON C'è BISOGNO DI AGITARSI, MA è OPPORTUNO PRENOTARE QUANTO PRIMA UNA VISITA PROCTOLOGICA

Avviso deontologico medico
Nota deontologica

La Proctologia, in Italia, non ha ancora una Scuola di Specializzazione riconosciuta dal Ministero dell'Istruzione.

Non è quindi legalmente possibile riportare l'aggettivo 'specialista' al Medico Proctologo, poiché tale titolo accademico è riservato solo al Medico che, legalmente, ottiene un Diploma di Specializzazione.

Come branca della Medicina, la Proctologia può essere inquadrata come disciplina chirurgica, che può però allargarsi ed intendersi perfezionamento della Gastroenterologia, della Dermatologia, della Chirurgia Vascolare, dell'Oncologia, della Infettivologia e, non ultimo, anche della Ginecologia.

Questo vuol dire che la formazione del Medico che intende definirsi 'Proctologo' è effettuata prevalentemente sul campo, attraverso l'esperienza diretta e i casi clinici affrontati e risolti, nonché del continuo studio ed aggiornamento professionale.

La Dott.ssa Luisella Troyer, iscritta all'Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Milano, tiene dunque a precisare che ella è un Medico Chirurgo Specialista in Chirurgia Vascolare, e perfezionata poi Proctologo durante il suo trentennale esercizio della professione medica.

Chirurgo Vascolare Proctologo a Milano Dott.ssa Luisella Troyer

Quest'articolo è stato revisionato ed aggiornato dalla Dott.ssa Luisella Troyer il giorno:

domenica 11 febbraio, 2024

La Dott.ssa Luisella Troyer è un Medico Chirurgo, specializzata in Chirurgia Vascolare e perfezionata in Proctologia.

Sin dal suo percorso come specializzanda, la Dottoressa ha avuto a cuore lo studio e la cura delle patologie proctologiche, in particolar modo delle emorroidi e dei prolassi emorroidari.

Ha accumulato, nel corso del suo esercizio come Chirurgo, circa 5000 ore di sala operatoria come primo operatore, di cui circa 120 di emorroidectomia Milligan-Morgan.

È uno dei primi Medici ad aver studiato e sperimentato la terapia con scleromousse per le emorroidi patologiche, che la Dottoressa ha giudicato d'elezione per il trattamento non traumatico dei prolassi emorroidari, con statistiche di risoluzione superiori al 95% e pertanto spesso comparabili con l'accesso chirurgico.

In ogni sua visita proctologica la Dottoressa utilizza, a complemento della valutazione clinica, un moderno videoproctoscopio totalmente digitale, di sua ideazione e realizzazione, in grado di catturare in tempo reale flussi video in alta risoluzione, che compone l'esame specialistico denominato Videoproctoscopia Endoscopica Elettronica.

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