Pratichi spesso il sesso anale, anche con partner occasionali?
Sia che tu sia uomo o donna, il sesso anale è una potenziale fonte d’infezione per numerose malattie veneree, e per questo dovresti sempre prestare massima attenzione quando lo pratichi.
Leggi questa pagina, scritta dalla Dott.ssa Luisella Troyer, per scoprire quali sono le principali malattie sessualmente trasmissibili che possono contrarsi col sesso anale, e come prevenirle.
Cosa sono le malattie sessualmente trasmissibili?
il batterio treponema pallidum è l'agente eziologico della sifilide
Le malattie sessualmente trasmissibili (abbreviate anche con l’acronimo MST), conosciute anche come malattie veneree o Infezioni Sessualmente Trasmesse (IST), sono tutte quelle patologie, su base infettiva, che possono essere trasmesse, spesso in via privilegiata, attraverso il rapporto sessuale.
Sono tutte patologie il cui agente eziologico è un batterio, un virus oppure un parassita, che necessita di contatto diretto con la pelle o la mucosa per propagare l’infezione da ospite ad ospite.
Fin dagli albori dell’evoluzione umana, le MST hanno flagellato il genere Homo, aiutate anche dalla naturale promiscuità della nostra specie, comune peraltro a quasi tutti gli altri mammiferi.
Va fatto notare, per buona informazione scientifica, che le MST utilizzano anche o prevalentemente l’attività sessuale come modalità principale di diffusione, ma quasi tutte, essendo patologie a contatto diretto, possono comunque infettare anche non necessariamente con l’atto sessuale.
Essendo il sesso anale parte dell’atto sessuale (eterosessuale o meno), anch’esso prevede il necessario contatto dell’ano con organi genitali o sex toys che, sebbene meno infettivi, comunque possono propagare le cariche microbiche durante il rapporto.
La candidosi anale è causata dalla proliferazione incontrollata del fungo della Candida albicans, normalmente presente nella nostra mucosa anale.
In siutazioni di normalità , questo fungo è del tutto innocuo, e anzi compone la flora microbica della nostra regione ano-genitale, impedendo ad altri microorganismi deleteri di entrare e fare danni.
In condizioni di immunodepressione però, la crescita del fungo della candida può essere non adeguatamente tenuta sotto controllo dal nostro sistema immunitario, dando dunque origine alla candidosi.
La candidosi anale è molto più comune nelle donne che negli uomini, ed è una malattia facente parte delle MST (malattie sessualmente trasmissibili), poiché alte cariche micotiche presenti nei soggetti infetti possono aumentare il livello di proliferazione del partner che ha avuto rapporti sessuali (anche anali), espandendo quindi l'infezione.
Quali sono i microorganismi responsabili delle malattie sessualmente trasmissibili?
il batterio Neisseria gonorrhoeae responsabile della gonorrea
Le infezioni delle MST sono causate da microbi (cioè piccolissimi organismi, troppo piccoli per essere visti dal nostro focus oculare), che a loro volta possono appartenere a svariate forme di vita:
- I batteri, cioè esseri unicellulari del vasto dominio dei procarioti, formati da una membrana, dei filamenti di DNA senza un nucleo e svariati altri organelli, tutti fluttuanti nel citoplasma.
Sono organismi veri e propri: si riproducono per duplicazione cellulare, si alimentano e producono scarti (hanno cioè un pieno metabolismo) e muoiono.
Ce ne sono una quantità sterminata di tipi e famiglie e, storicamente, assieme ai virus sono i responsabili principali delle più tremende pandemie e epidemie della storia; - I parassiti protozoi, cioè piccolissimi organismi pluricellulari anch’essi talmente ridotti da essere invisibili ai nostri occhi e che, come per i batteri, hanno un autonomo metabolismo.
Vengono chiamati ‘parassiti’ poiché il loro ciclo vitale risulta sempre vantaggioso a scapito dell’ospite che attaccano, a cui rubano risorse energetiche e nutrimento.
La famosa malaria, che flagella l’essere umano da millenni, è causata ad esempio proprio da un protozoo parassita; - I miceti, cioè diffusissimo genere biologico di organismi sia macro (ad esempio, i funghi commestibili che mangiamo), sia da organismi molto più piccoli, invisibili, come la famosa Candida Albicans.
Tutti i funghi sono parassiti, poiché predano le risorse energetiche dell’ospite, alimentando così la loro sussistenza e riproduzione; - I virus, cioè delle molecole biologiche che, al contrario di batteri, protozoi e funghi, non hanno tutte le strutture per completare il loro ciclo vitale, e perciò devono sfruttare quelle dell’ospite.
Si tratta di una forma di parassitismo estremo, e tutti i virus sono in pratica poco più che DNA rivestito da una capsula proteica che, penetrato nel corpo dell’ospite, attacca le cellule e le costringe a produrre, usando energia e risorse della stessa cellula, altri esemplari virali.
Sono i microorganismi più piccoli, responsabili di una quantità enorme di malattie infettive, alcune relativamente nuove (come l’HIV), altre conosciute da millenni dall’essere umano (come l’herpes o l’influenza).
Tutti questi microorganismi, presenti in tantissime famiglie e tipologie, hanno modalità di contagio tra le più disparate: alcuni si propagano via aerea, cioè attraverso le micro-gocce di saliva che, naturalmente, tutti noi produciamo mentre parliamo, altri per via oro-fecale, cioè anche attraverso il contatto o l’ingestione involontaria di feci, altri ancora necessitano di contatto diretto pelle-pelle o pelle-mucosa.
Essendo l’atto sessuale un contatto necessariamente diretto tra due o più persone, alcuni di questi microbi hanno sviluppato una predilezione per la loro propagazione proprio attraverso tale pratica, innata ed irrinunciabile nei mammiferi.
Il termine 'malattia venerea', equivalente di malattia sessualmente trasmissibile, è mutuato dal nome di Venere, cioè la controparte romana della dea Afrodite.
Nella mitologia greca, gli dei non erano da immaginare come divinità singole ed immutabili, ma bensì come delle forze, che agivano su un settore specifico della vita o potremmo dire, col senno scientifico di ora, della realtà .
Afrodite era dunque quella divinità che governava le forze dell'amore, della bellezza, anche della generazione della vita.
Aveva potere su tutto il lato sessuale dell'amore, non solo dal punto di vista sentimentale, e dunque i rapporti sessuali, dopo la conquista romana della Grecia, vennero progressivamente chiamati anche rapporti venerei.
Quali sono le malattie sessualmente trasmissibili col sesso anale?
condiloma da hpv rilevato all'esame video proctoscopico
La mucosa anale è purtroppo una porta d’ingresso privilegiata per i micro-organismi origine delle malattie sessualmente trasmissibili.
Questo perché il canale ano-rettale, essendo formato per l’appunto da mucosa, non ha la naturale protezione della cute, mancando totalmente di strato corneo.
candidosi ano-rettale
E c’è un altro problema: per sua stessa natura, la mucosa dell’intestino è iper-assorbente, per via dell’altissima presenza di vasi linfatici che, normalmente, assorbono i liquidi del chilo (i residui del cibo prima che diventino feci).
Questa spiccata propensione ad essere un po’ come una ‘spugna’, nonché la mancata protezione dovuta all’assenza dello strato corneo, rendono il canale ano-rettale particolarmente vulnerabile alle infezioni dei microbi.
Ancora, nell’ano non sono presenti i normali fluidi vaginali e l’ambiente acido della vagina, che solitamente è sufficiente per uccidere molti microorganismi patogeni, fungendo dunque da naturale barriera protettiva durante il rapporto.
Per questi motivi, la Medicina ha da tempo stabilito che il sesso anale è sicuramente la forma più rischiosa, parlando di infezioni microbiche, tra tutte le attività sessuali.
Attualmente, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha identificato oltre 30 agenti patogeni accertati per le malattie sessualmente trasmissibili.
Molti di essi sono virus, molti altri batteri, mentre altri sono protozoi, muffe o parassiti microscopici.
Tutti loro si diffondono e passano da ospite ad ospite tramite contatto diretto durante l’atto sessuale anale, principalmente tramite la penetrazione del pene nell’ano ma, in alcuni casi, anche col sesso orale.
Nello specifico, le malattie principali trasmissibili col sesso anale sono:
- La gonorrea, causata dal batterio Neisseria gonorrhoeae;
- L’AIDS, causata dal virus HIV (Human Immunodeficiency Virus);
- La sifilide, causata dal batterio Treponema pallidum;
- I condilomi ano-genitali e (seppur in rari casi) il cancro anale, causato dal virus HPV (Human Papilloma Virus);
- L’epatite virale B e C, causata dai virus HBV e HCV;
- La candidosi anale, causata dal fungo Candida Albicans;
- La scabbia, causata dall’acaro Sarcoptes Scabiei;
- La pediculosi del pube, causata dall’infestazione dei pidocchi del pube Pthirus pubis noti come piattole
È sempre doveroso ricordare che molte di queste patologie, tutte grossomodo altamente infettive, possono anche essere asintomatiche, specie negli stadi iniziali.
È dunque totalmente errata la credenza che un soggetto all’apparenza ‘sano’, cioè senza lesioni visibili all’ano o ai genitali, sia un soggetto effettivamente libero da infezioni.
Ecco perché qualsiasi rapporto di sesso anale con partner occasionali dovrebbe sempre essere effettuato nella massima sicurezza possibile.
Le lacerazioni della mucosa durante il rapporto anale: la via d’entrata privilegiata per virus e batteri
l'acaro sarcoptes scabiei, responsabile della scabbia
Di tutte le attività sessuali, il sesso anale è sicuramente l’attività più a rischio per quanto riguarda la MST.
Alla già citata proprietà assorbente della mucosa anorettale e alla mancanza dello strato corneo, il fattore di rischio aggiuntivo, che rende così intrinsecamente insicuro il sesso anale, è l’alta probabilità di micro-lacerazioni del canale anale durante il rapporto.
Difatti, ogni episodio di sesso anale comporta inevitabili micro-lacerazioni della mucosa, a loro volta causate dall’attività penetrativa.
A volte, queste micro-lacerazioni non sono poi tanto ‘micro’, e non sono rari i casi di pazienti giunti in visita in urgenza per autentiche lesioni di rilevanza chirurgica.
Ogni lacerazione alla delicata mucosa ano-rettale è un invito a nozze per virus e batteri, ancor più facilitati nel penetrare le già deboli difese della zona anale.
Statisticamente, ad esempio, il rischio di infezione da HIV è molto più grande durante i rapporti anali, e per questo motivo i soggetti maggiormente sensibili per questo tipo di patologia sono quelli omosessuali.
La mucosa anorettale è ricchissima, come del resto tutto il colon, di vasi linfatici.
Nell'intestino tenue, i vasi linfatici sono chiamati vasi chiliferi, poiché tramutano il chimo del nutrimento in chilo, assorbendone essenzialmente i grassi.
I vasi chiliferi sono stati scoperti per la prima volta da Gaspare Aselli oltre quattrocento anni fa, e con loro si scoprì anche il sistema linfatico umano.
Di vasi linfatici ce ne sono una grandissima quantità sparsi per tutto il colon, e il loro compito è la raccolta dei liquidi ma anche dei grassi residui del chilo, cioè il cibo ormai privato del suo nutrimento dai villi dell'intestino tenue.
Questa caratteristica propria della mucosa anorettale è un problema per quanto riguarda le ipotetiche infezioni batteriche e virali: la mucosa tende ad assorbire tutto, quindi anche i microorganismi, e la mancanza dello strato corneo rende la penetrazione dei microbi molto più facile e veloce rispetto alla cute esterna.
Ecco perché alcune patologie veneree come la sifilide, l'HPV o l'HIV si trasmettono molto più facilmente con i rapporti anali.
Come si possono prevenire le MST durante un rapporto anale?
La piattola, il pidocchio del pube dell'uomo
Purtroppo, come già ribadito più volte in quest’articolo sanitario, il sesso anale ha sempre intrinseci rischi di infezione, anche utilizzando tutte le precauzioni possibili.
Allo stato attuale della Medicina, non esiste un trattamento preventivo che riduca a zero i rischi di infezioni durante un rapporto anale, ma solo buoni accorgimenti che possono abbassare le possibilità di contagio.
Tali buone pratiche sono:
- L’astensione da ogni pratica sessuale anale;
- Evitare o moderare la promiscuità sessuale, prediligendo partner stabili che, a loro volta, evitano la promiscuità ;
- Parlare apertamente al proprio partner delle esperienze sessuali passate, aggiornandolo anche sugli eventuali esami svolti;
- Proteggere la penetrazione (sia la parte attiva che passiva) con il profilattico, usandone un modello resistente e ben lubrificato;
- Utilizzare sempre abbondanti quantità di lubrificante a base acquosa, per ridurre al minimo le possibilità di sfregamenti ed irritazioni del canale ano-rettale;
- Interrompere immediatamente l’atto sessuale se vi è presenza di dolore o sanguinamento;
- Evitare il più possibile il contatto delle pareti della mucosa con il liquido spermatico (a potenzialmente alta carica virale);
- Evitare di penetrare l’ano dopo che si è penetrati la vagina, e viceversa;
- Evitare la fellatio (sesso orale) al pene dopo l’atto sessuale anale;
- Detergere bene l’ano dopo ogni rapporto con detergente emolliente e delicato;
- Eseguire periodici esami di controllo, con relative visite proctologiche
Tutte queste buone pratiche, va ripetuto, riducono i rischi di contagio delle MST, ma non li eliminano mai del tutto.
Che cosa fare se si sperimenta prurito, bruciore o fastidio all’ano dopo il sesso anale?
il fungo della candida anale visto e colorato al microscopio elettronico
Provare bruciore e fastidio all’ano dopo un atto sessuale penetrativo anale è piuttosto normale.
Anche se il canale ano-rettale è ben lubrificato, è difatti altamente probabile che, durante il rapporto, si creino delle micro-lesioni che danneggino ed infiammino la mucosa.
Proprio da quelle lesioni possono entrare nell’organismo batteri e virus, che possono dunque dare inizio ad una malattia venerea.
Ad ogni modo, anche in assenza di infezioni, la mucosa ano-rettale dopo ogni rapporto può infiammarsi e dolere.
Assieme al dolore, è possibile sviluppare una sensazione di prurito e bruciore, sintomo di un’inizio di proctite (un’infiammazione del canale ano-rettale).
Di solito, per condizioni non gravi, questi sintomi regrediscono spontaneamente in qualche giorno, il tempo necessario alla mucosa di riprendersi.
In queste situazioni, di leggera infiammazione, è solitamente sufficiente lasciare riposare la mucosa evitando altri rapporti, tenere morbide le feci (provvedendo alla giusta idratazione e assunzione di fibre) e, non meno importante, detergere l’orifizio anale con detergenti delicati e non aggressivi, tra cui anche il sempre utile amido di riso.
Anche l’uso di creme lenitive, ad esempio ottime quelle a base di calendula e acido ialuronico, possono dare un sollievo al prurito e al bruciore.
Se i sintomi non regrediscono spontaneamente dopo qualche giorno, se il dolore o il bruciore divengono poco sopportabili o si sperimentano perdite di sangue dall’ano (anche leggere), è assolutamente necessario contattare un Medico Proctologo, per l’obbligatoria visita proctologica.
Il virus HIV è l'agente patogeno che porta, senza un'adeguata cura antivirale, alla manifestazione dell'AIDS, cioè della famosa (e temuta) sindrome da immunodeficienza acquisita.
È un virus appartenente ai retrovirus, di mutazione piuttosto recente nella storia umana, presumibilmente originato da una zoonosi contratta da alcune scimmie africane.
La sua modalità di trasmissione è prevalentemente per via sessuale, attraverso il contatto con sperma, liquido vaginale, e liquido pre-copulativo.
La sua trasmissione può avvenire anche per via ematica, poiché il virus è presente in altissime concentrazioni anche nel sangue del paziente infetto.
Il virus si accanisce contro le cellule dei linfociti con proteina CD4, che sono il suo ospite naturale, replicandosi in maniera incontrollata e provocando poi la lisi (rottura) della cellula.
Questo, alla lunga, porta un lento ma costante abbassamento delle difese immunitarie del paziente, che diviene poco a poco permanentemente immunodepresso.
L'AIDS è la manifestazione sintomatica dell'infezione da HIV, ed è anche la sua forma finale.
Sebbene non esista ancora un vaccino o una cura defnitiva per l'infezione da HIV, le moderne cure antivirali sono fortunatamente abbastanza avanzate da ridurre la carica virale nel sangue e nei liquidi corporei al minimo, prolungando di molto l'aspettativa di vita del paziente e rendendola grossomodo comparabile a quella di un soggetto non infetto.
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Quindi ricorda che...
- vengono chiamate malattie veneree o malattie sessualmente trasmissibili tutte quelle infezioni, causate da batteri, virus o parassiti che si trasmettono esclusivamente o prevalentemente per via sessuale;
- le malattie mst sono diffuse nella specie homo sapiens da millenni, per via della naturale propensione poligama del nostro genere;
- tutte le malattie mst necessitano di contatto diretto per propagare l'infezione;
- sono esempio di malattie veneree la candidosi anale, la gonorrea, la sifilide, l'infezione da hpv (la condilomatosi), l'epatite e l'infezione da hiv;
- l'attività sessuale utilizzando l'ano e il canale anorettale è una fonte privilegiata per la propagazione delle malattie mst;
- l'attività sessuale anale è intrinsecamente insicura, poiché la mucosa anorettale è delicata e facilmente attaccabile dai microorganismi infettivi;
- anche utilizzando il profilattico correttamente, vi è sempre il rischio di contrazione delle malattie mst;
- le piccole lacerazioni della mucosa anorettale che possono avvenire durante un rapporto penetrativo sono una porta d'ingresso privilegiata per batteri e virus;
- la promiscuità sessuale peggiora il rischio di contrazione delle malattie mst;
- non devi mai vergognarti di una possibile malattia venerea, ma devi sempre chiedere aiuto ad un medico
Nota deontologica
La Proctologia, in Italia, non ha ancora una Scuola di Specializzazione riconosciuta dal Ministero dell'Istruzione.
Non è quindi legalmente possibile riportare l'aggettivo 'specialista' al Medico Proctologo, poiché tale titolo accademico è riservato solo al Medico che, legalmente, ottiene un Diploma di Specializzazione.
Come branca della Medicina, la Proctologia può essere inquadrata come disciplina chirurgica, che può però allargarsi ed intendersi perfezionamento della Gastroenterologia, della Dermatologia, della Chirurgia Vascolare, dell'Oncologia, della Infettivologia e, non ultimo, anche della Ginecologia.
Questo vuol dire che la formazione del Medico che intende definirsi 'Proctologo' è effettuata prevalentemente sul campo, attraverso l'esperienza diretta e i casi clinici affrontati e risolti, nonché del continuo studio ed aggiornamento professionale.
La Dott.ssa Luisella Troyer, iscritta all'Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Milano, tiene dunque a precisare che ella è un Medico Chirurgo Specialista in Chirurgia Vascolare, e perfezionata poi Proctologo durante il suo trentennale esercizio della professione medica.
Quest'articolo è stato revisionato ed aggiornato dalla Dott.ssa Luisella Troyer il giorno:
domenica 11 febbraio, 2024
La Dott.ssa Luisella Troyer è un Medico Chirurgo, specializzata in Chirurgia Vascolare e perfezionata in Proctologia.
Sin dal suo percorso come specializzanda, la Dottoressa ha avuto a cuore lo studio e la cura delle patologie proctologiche, in particolar modo delle emorroidi e dei prolassi emorroidari.
Ha accumulato, nel corso del suo esercizio come Chirurgo, circa 5000 ore di sala operatoria come primo operatore, di cui circa 120 di emorroidectomia Milligan-Morgan.
È uno dei primi Medici ad aver studiato e sperimentato la terapia con scleromousse per le emorroidi patologiche, che la Dottoressa ha giudicato d'elezione per il trattamento non traumatico dei prolassi emorroidari, con statistiche di risoluzione superiori al 95% e pertanto spesso comparabili con l'accesso chirurgico.
In ogni sua visita proctologica la Dottoressa utilizza, a complemento della valutazione clinica, un moderno videoproctoscopio totalmente digitale, di sua ideazione e realizzazione, in grado di catturare in tempo reale flussi video in alta risoluzione, che compone l'esame specialistico denominato Videoproctoscopia Endoscopica Elettronica.
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