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Il dolore dopo un rapporto di sesso anale

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Luisella Troyer - MioDottore.it
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Hai avuto un rapporto anale con il tuo compagno o con la tua compagna, e ora hai intenso dolore all’ano, magari accompagnato da bruciore e prurito, specie quando devi andare di corpo?

Potrebbero esserci delle lesioni nella delicata mucosa ano-rettale che, se non curate, possono dare origine a persistenti ragadi anali, oppure delle fastidiose proctiti.

Non devi allarmarti, ma continua a leggere questa pagina: è stata scritta dalla Dott.ssa Luisella Troyer proprio per darti tutte le informazioni necessarie nel caso di lesioni anali dopo il rapporto.

Ricorda che, per quanto accurate e scientificamente corrette, queste informazioni non possono però sostituire una visita specialistica proctologica che, in caso di dolore anale persistente, la Dottoressa ti suggerisce comunque di fare.

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Cos’è l’orifizio anale?

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il colore normale dell'ano sano è rosato, anche se più scuro della pelle perianale

L’orifizio anale è l’ultima parte dell’intestino e, in via generale, l’ultimissima parte del lungo tubo gastrodigerente, che compone tutto l’apparato digestivo umano.

L’orifizio anale è la cavità corporea diametralmente opposta alla bocca, e la sua funzione è anch’essa opposta: mentre il cavo orale serve per inserire nel corpo i nutrienti, l’orifizio anale è l’apertura dalla quale il corpo scarica gli scarti dell’alimentazione, non più funzionali al nostro metabolismo.

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il canale anale visto all'esame della videoproctoscopia endoscopica elettronica

Ovviamente, stiamo parlando delle feci, cioè dei residui del cibo composti essenzialmente da fibre indigeribili e batteri.

L'orifizio anale si tramuta poi, all'interno, nel canale anale, cioè quel tratto di intestino di circa 3-4 cm che va dall'orifizio ad una zona della mucosa chiamata linea pettinata, dove prosegue verso l'ampolla rettale, diventando il retto.

L’orifizio anale ha due stati principali: è serrato per buona parte della giornata, impedendo dunque a muco, feci e gas di uscire dal corpo e viene invece aperto (rilasciato, in ambito medico) quando vi è bisogno di scaricare.

Questi due stati sono controllati da due muscoli a ciambella che circondano tutto l’ano e parte del retto, chiamati sfinteri.

Gli sfinteri sono concentrici: il primo, lo sfintere interno, è una muscolatura liscia ed involontaria, governata cioè automaticamente dal sistema nervoso involontario.

Lo sfintere esterno, che avvolge quello interno, è invece una muscolatura volontaria, e può essere controllato a piacere.

La coordinazione dei due muscoli sfinteri permette all’orifizio anale di aprirsi e chiudersi, a seconda delle esigenze funzionali.

Consigli proctologici

Col termine inglese pegging s'intende quell'attività sessuale di penetrazione maschile, eseguita da una donna per mezzo di un pene posticcio chiamato in gergo tecnico strap-on dildo.

Non si hanno notizie certe sulla sua adozione in tempi antichi, ma la sua esplosione 'commerciale' è nata sul finire degli anni '90, quando un grosso produttore di sex toys decise di espandere il business oltre le coppie omosessuali femminili, ampliandolo anche alle coppie etero.

La pratica del pegging può lesionare seriamente la mucosa anale: non dovrebbe mai essere praticata con dildo di dimensioni eccessive, non dovrebbe essere effettuata per un periodo di tempo eccessivo e, soprattutto, deve essere accompagnata da una lubrificazione ininterrotta ed adeguata.

Le lesioni che un oggetto meccanico può causare alla mucosa anale possono essere serie e richiedere cure proctologiche d'urgenza, quindi la pratica (se gradita) va comunque effettuata in sicurezza, e comunque fermandosi anche al più piccolo accenno di dolore o sanguinamento.

Perché l’orifizio anale è così sensibile?

L’orifizio anale è un punto del corpo particolarmente delicato e sensibile.

E questo perché tutta la sua parete, che confluisce poi nel canale anale, oppure la zona di pelle che lo circonda (zona peri-anale) è grandemente innervata.

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i rapporti omosessuali con penetrazione anale sono sempre esistiti nella storia umana

Ciò vuol dire che tutta la zona, oltre ad essere molto vascolarizzata (grazie ai plessi emorroidari) è ramificata di terminazioni nervose, anch’esse ben nutrite dai Vasa vasorum delle arteriole.

Ecco quindi che l’ano è particolarmente sensibile al dolore, alla temperatura e anche, ovviamente, alla stimolazione superficiale tattile.

Tale sensibilità si esaurisce all’attaccatura del canale anale col retto, in quella zona ben definita chiamata linea pettinata.

Oltre tale zona, i ricettori nervosi sono assenti, e quindi siamo insensibili per tutto il resto dell’intestino.

L’elevata sensibilità fa dell’ano una delle zone erogene del corpo, e difatti da millenni questa delicata parte è utilizzata, secondo le preferenze personali, anche per le attività sessuali.

L’innervazione e la sensibilità anale è eguale sia nell’uomo che nella donna, e dunque l’uso sessuale di tale parte del corpo può avvenire indifferentemente dal sesso di appartenenza.

Consigli proctologici

La mucosa anale, similmente alle altre mucose del corpo e al contrario della cute, non è dotata di tessuto epiteliale, quindi di epidermide vera e propria.

questo vuol dire che, mancando dello strato corneo superficiale, è più delicata e sensibile sia agli agenti chimici che a quelli microbici.

Per difendersi dunque, la mucosa ano-rettale produce costantemente il muco, originato dalle idonee ghiandole mucipare in essa presenti.

Il muco, unito alla presenza del microbiota intestinale (i batteri 'buoni', che vivono nel nostro intestino e ci aiutano a completare la digestione) protegge la mucosa, e questo sistema di protezione deve imperativamente essere conservato e protetto.

L'abitudine che molte persone amanti del sesso anale hanno (sia eterosessuali che omosessuali) di provvedere alla pulizia del canale anale, tramite clistere preventivo, eseguito prima di ogni rapporto anale è dannosa e dunque sconsigliata.

Così facendo, si elimina il naturale strato di muco dal canale anale, aumentando dunque il rischio di lesioni, irritazioni ed infezioni.

La penetrazione anale e l’attività sessuale usando l’ano

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Benché sia fisiologicamente sviluppato per l’espulsione delle feci, la grande presenza di terminazioni nervose nell’ano e nell’orifizio ha fatto sì che, da sempre, la zona sia utilizzata dagli esseri umani anche come punto erogeno, e quindi compreso nelle attività sessuali.

La penetrazione anale, eseguita indifferentemente da un uomo su un altro uomo o da un uomo su una donna, è una pratica sessuale comune nella storia, anche se in alcune culture (a seconda anche del periodo storico di riferimento) è stata socialmente osteggiata, mentre in altre culture tollerata o addirittura esaltata.

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la stimolazione della prostata (in rosa) durante il sesso anale

Nell’uomo, la penetrazione anale non solo viene giudicata piacevole per la stimolazione della terminazione nervosa dell’orifizio e del canale anale, ma anche perché va spesso a stimolare una parte anatomica importante nel sistema riproduttivo maschile, cioè la prostata.

Nella donna, la penetrazione anale è spesso percepita come una diretta estensione dell’attività clitoridea, poiché la vicinanza delle terminazioni nervose è molto breve, e i nervi quindi possono passarsi il segnale per diffusione contigua.

Tuttavia, l’orifizio anale e il canale anale non sono anatomicamente ben predisposti per la penetrazione come invece, ad esempio, la vagina e il canale vaginale della donna.

Oltre alla struttura della mucosa anale, particolarmente sensibile e delicata (molto più delicata rispetto a quella vaginale), il problema principale è la mancanza di adeguata lubrificazione naturale, cosa risolta, nella donna, dal liquido vaginale.

Anche se la mucosa anale, grazie a ghiandole dedicate, produce una certa quantità di muco (necessario per far scorrere bene le feci durante l’evacuazione), esso non è comunque paragonabile, per quantità e qualità di lubrificazione, al liquido vaginale.

Ecco perché, solitamente, prima e durante l’attività penetrativa anale vi è la necessità di ricorrere alla lubrificazione esterna, eseguita con specifici oli o, modernamente, liquidi lubrificanti dedicati.

Consigli proctologici

La penetrazione anale deve sempre essere accompagnata da una lubrificazione idonea, possibilmente mantenuta per tutta la durata del rapporto.

Anche la durata dello stesso deve essere proporzionata e non eccessiva, per non sfiancare i muscoli sfinteri e aumentare la probabilità di lesioni della mucosa anale.

I casi gravi di lesioni alla delicata mucosa anale avvenuti durante un rapporto sono quasi sempre imputabili ad una cattiva lubrificazione, accompagnati spesso da una durata del rapporto eccessiva.

Le micro-lesioni durante l’attività anale: sono pericolose?

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la videproctoscopia elettronica è l'unico esame in grado di individuare micro-lesioni impossibili da visionare ad occhio nudo

L’orifizio anale è ricoperto dalla cute peri-anale che, a circa un centimetro dall’attaccatura esterna, senza soluzione di continuità diventa mucosa.

La mucosa, al contrario della pelle, è una cute speciale: non possiede difatti l’epitelio, cioè lo strato corneo esterno (l’epidermide).

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la mucosa anale è facilmente lesionabile, in quanto non protetta dall'epitelio

Questo fa sì che la mucosa sia carente della naturale protezione superficiale garantita dall’epidermide, e sia dunque molto, molto più delicata.

La mucosa ano-rettale è difatti particolarmente sensibile alle sollecitazioni meccaniche, agli acidi che, normalmente, sono invece ben tollerati dalla pelle, e la sua capacità di guarigione, se lesionata, è la più lenta di tutta la cute.

Ancora, la mancanza dello strato corneo rende la mucosa particolarmente vulnerabile alle infezioni, sia batteriche che virali, oppure anche micotiche.

Questa debolezza è peggiorata anche da un’altra caratteristica intrinseca di tutto il tessuto intestinale: l’alta capacità assorbente dello stesso.

Difatti, la funzione principale del colon è quella di riassorbire i liquidi e gli elettroliti non assorbiti nell’intestino tenue, tramutandoli dunque in feci.

La mucosa intestinale è dunque di per sé estremamente permeabile, e portata naturalmente all’assorbimento.

Ciò agevola le infezioni microbiche, che hanno spesso dunque carta bianca nel penetrarla ed iniziare processi flogistici, dando origini ad aniti (infiammazioni dell’ano) o proctiti (infiammazioni dell’ano e del retto).

Queste infiammazioni sono sovente scatenate proprio dalle lesioni della mucosa, anche di piccola o piccolissima entità.

Durante il rapporto anale, anche se ben lubrificato, il trauma meccanico della penetrazione genera quasi sempre micro-lesioni nella mucosa che, seppur in un numero piccolo di casi, possono dare origine a vere e proprie infiammazioni, iniziando dunque un’anite o una proctite.

A volte, specie se la lubrificazione non è sufficiente, queste lesioni possono anche essere più grandi, divenendo delle vere e proprie ferite che, se non curate idoneamente, possono cronicizzarsi in delle ragadi anali.

La continua stimolazione anale della penetrazione può portare poi, sebbene sul lungo periodo, ad un aumento costante della pressione intra-addominale, che può essere la causa scatenante del prolasso delle emorroidi.

I rapporti anali sono sempre un trauma per la mucosa, anche se eseguiti ben lubrificati e, come ogni altro trauma, possono portare al danneggiamento di una ghiandola del muco, che può dare origine ad un ascesso anale e ad una conseguente fistola.

Questo rischio di lesioni aumenta statisticamente se la coppia utilizza degli oggetti posticci come strap-on dildo, specie se di dimensione eccessiva e non accompagnati da un'adeguata e continua lubrificazione.

Quindi, la possibilità che un rapporto anale generi, per via della inevitabile pressione meccanica che comporta, dei danneggiamenti alla mucosa anale, non è purtroppo evitabile a priori.

Anche prendendo tutte le precauzioni possibili.

Consigli proctologici

Al contrario della parte alta del retto, cioè dopo quella che viene definita linea pettinata (o linea dentata), il canale anale è riccamente innervato.

Questa grande quantità di terminazioni nervose lo rende molto sensibile: al freddo, al caldo e al dolore.

Ecco perché l'ano è considerato, non dissimilmente dagli organi sessuali, una zona erogena, che spesso e volentieri viene stimolata durante l'atto sessuale (non solo dalle persone con preferenze omosessuali).

Negli uomini, tale stimolazione sensoriale è potenziata da una componente anatomica non presente nella donna: la prostata.

tale organo, indispensabile per produrre l'adeguato liquido spermatico dove 'nuoteranno' gli spermatozoi, può essere sollecitato con la penetrazione tramite il pene o un suo surrogato, e questo può generare piacere nell'uomo, al punto da provocargli l'orgasmo.

ecco perché l'atto del sesso anale non è una pratica esclusiva delle persone omosessuali, ma è spesso praticato anche da coppie eterosessuali, tramite l'attività chiamata pegging.

il pegging è però una penetrazione vera e propria, e come tale può essere pericolosa per l'integrità della mucosa ano-rettale, specie se praticata con poco lubrificante e con dildo o strap-on di dimensione eccessiva.

Perché ho dolore all’ano dopo un rapporto?

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la pratica del pegging può provocare micro e macro lesioni anali, da non sottovalutare

Il dolore anale post-penetrazione è fisiologico, specie nei soggetti che hanno approcciato questo tipo di pratica sessuale da poco.

Il dolore può essere essenzialmente dovuto a due cause:

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piccole lesioni con redisui di coagulazione nel canale ano-rettale dopo rapporto sessuale

  • Uno sfiancamento, seppur reversibile, dei muscoli sfinteri, dovuto all’atto penetrativo;
  • Una o più lesioni avvenute durante l’atto nella mucosa ano-rettale

A volte, il dolore può essere accompagnato da bruciore, prurito anale, punture di spillo e sensazione di estremo calore nell’orifizio anale.

Ciò è spesso indice di un’infiammazione della zona anale e peri-anale, che prende il nome di anite.

L'anite può essere causata anche da una reazione allergica, come ad esempio quella al latice (o latex che dir si voglia), materiale a cui molte persone sono allergiche e che è spesso utilizzato per realizzare i profilattici.

Parlando di ferite durante il rapporto, non è raro che le lesioni dell’atto sessuale possano andare anche oltre la linea pettinata, e dare origine ad una proctite, cioè un’infiammazione non solo dell’ano, ma anche del retto.

Solitamente, in caso di piccole lesioni non gravi, l’infiammazione si risolve spontaneamente in pochi giorni, ma a volte perdura, dando origine ad una proctite cronica.

Se la lesione avvenuta durante il rapporto anale è consistente, il dolore è accompagnato non solo da bruciore e fastidio generale, ma anche da sanguinamento, specie durante l’evacuazione.

Il sangue nelle feci o sulla carta igienica (chiamato ematochezia in ambito medico), di solito di colore rosso vivo, è il sintomo evidente di una lesione nell’ano o nel retto, e se ciò avviene dopo un rapporto sessuale la sua origine è conseguente allo stesso.

Consigli proctologici

Pazienti patologici a livello proctologico, come ad esempio chi soffre di emorroidi prolassate o ragadi anali, dovrebbero astenersi dai rapporti sessuali anali.

Ogni sollecitazione della mucosa malata aumenta il rischio di lacerazioni ancora maggiori, sanguinamenti e, insostanza, peggioramento della situazione.

In caso di proctiti, aniti, le già citate emorroidi patologiche oppure ragadi anali, è imperativo che la mucosa ano-rettale non subisca lacerazioni o stimolazioni eccessive, e dunque il sesso anale dovrebbe essere evitato fino a completa guarigione (possibilmente, dopo avvallo medico).

Come posso attenuare il dolore dopo un rapporto anale?

La maggior parte dei casi di dolore dopo un rapporto anale si risolvono spontaneamente nel giro di qualche giorno.

Ci vogliono circa 48 ore affinché i muscoli sfinteri smaltiscano la sollecitazione avuta col rapporto (e, nel caso dello sfintere esterno, smaltisca anche l’acido lattico prodotto), mentre in caso di micro-lesioni della mucosa, esse sono riparate dopo qualche giorno.

La terapia è dunque di supporto, e si basa sulla detersione idonea dell’area anale e perianale con detergente delicato (ve ne sono molti in commercio senza saponi, non irritanti), l’adeguato riposo, l’emissione di feci morbide e ben formate.

In caso di bruciore eccessivo, è possibile anche utilizzare diverse creme lenitive (ottime quelle a base di calendula e propoli), che hanno il compito di alleviare l’infiammazione e proteggere la mucosa mentre essa stessa si ripara.

Ovviamente, durante la guarigione è indispensabile non procedere ad altra attività sessuale anale.

Solo una piccola parte delle infiammazioni anali post-rapporto necessita di cure più energiche, che devono essere proposte però solo dal Medico Proctologo, dopo l’opportuna visita proctologica.

In caso di sanguinamento anale, sia leggero che copioso, è sempre imperativo rivolgersi al Medico Proctologo per la valutazione dell’entità e della consistenza delle lesioni al canale ano-rettale.

Va necessatiamente ricordato che l'abuso continuo della mucosa anale, prolungato nel tempo, può essere origine di disfunzioni anali, come l'incontinenza fecale, le emorroidi patologiche e il prolasso della mucosa.

Consigli proctologici

La maggior parte dei casi di dolore post-rapporto anale è dato dall'infiammazione della mucosa ano-rettale e da micro-lacerazioni della stessa che, in pazienti sani e in buona salute, solitamente si risolvono spontaneamente in pochi giorni.

Tuttavia, datosi che la flogosi della mucosa può richiamare altra flogosi, è importante potreggere adeguatamente i tessuti in rigenerazione, favorendo dunque la guarigione.

Ecco perché, dopo il rapporto anale, è consigliabile lavarsi con acqua tiepida e un detergente delicato (senza profumi o sapone), pulendo esclusivamente l'orifizio anale e la zona peri-anale, e senza tentare di pulire più internamente il canale anale.

Vanno evitati clisteri o risciaqui a pressione, e l'eventuale arrossamento o fastidio può essere combattuto con specifiche creme lenitive alla calendula o all'acido ialuronico, che ogni Medico Proctologo o un farmacista ben preparato nella Proctologia può prescrivere o consigliare.

Vanno evitati, se non sotto prescrizione medica e stretto controllo, pomate cortisoniche oppure anestetiche, comunemente reperibili in farmacia, e ovviamente vanno evitati altri rapporti traumatici all'ano, fino a guarigione completa.

Se il dolore ed il fastidio dovessero persistere dopo circa una settimana dal rapporto anale, la visita proctologica è assolutamente necessaria.

Il dolore dopo un rapporto anale non è passato dopo molti giorni, anzi è peggiorato, perché?

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la proctite acuta è una delle possibili conseguenze di un rapporto anale non ben lubrificato

Sebbene la maggioranza delle piccole lesioni al canale ano-rettale successive al rapporto sessuale si risolvono spontaneamente, una piccola parte statisticamente ha bisogno di trattamento medico specifico.

Quando ciò accade, è quasi sempre perché una o più lesioni non riescono a guarire a dovere, generando dunque una o più ragadi anali.

In Proctologia, per ragade anale s’intende una ferita del canale ano-rettale che non guarisce spontaneamente dopo circa 6 settimane.

Questa mancanza di guarigione può essere dipesa da molti fattori, tra cui un ipertono del muscolo sfintere interno, con continui spasmi (sollecitati dalla stessa ragade) che peggiorano la vascolarizzazione e che ne impediscono dunque la cicatrizzazione.

In altri casi, il rapporto anale ha lacerato i plessi emorroidari, dando origine ad una loro congestione e l’inizio di un loro prolasso (reversibile o meno), a volte riportato come doloroso, specie se attiguo all’orifizio anale.

Il trauma della penetrazione può poi provocare, specie nei pazienti già patologici con le emorroidi, l’inizio di un trombo emorroidario, che spesso risulta estremamente dolente.

Sebbene sia statisticamente raro, vi è poi il rischio dello sviluppo di un ascesso anale, per il danneggiamento di una ghiandola del muco, traumatizzata dal rapporto sessuale.

In questo caso, il dolore per il paziente aumenta giorno dopo giorno, fino a divenire insopportabile, tanto da spingerlo a ricorrere a cure proctologiche d’urgenza.

Questo, va chiarito, è un evento fortunatamente raro, ma comunque possibile.

Datosi dunque che la causa del persistere del dolore dopo un rapporto anale può variare di molto, è sempre consigliato al paziente, dopo un certo numero di giorni, di contattare un Medico Proctologo per un’obbligatoria visita proctologica specialistica.

ci sono consigli o precauzioni per rendere sicuro il sesso anale?

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Se hai deciso di praticare del sesso anale (che tu sia uomo o donna, poco importa), è bene che tu lo faccia nella massima sicurezza.

Sebbene, vale la pena ripeterlo, il sesso anale porta sempre dei rischi di lacerazione o infiammazione della delicata mucosa anale, molti di essi possono essere minimizzati se deciderai di seguire delle semplici regole di buona igiene e di buon senso.

Ricorda però che, anche se prenderai tutte le precauzioni possibili, il sesso anale è un'attività intrinsecamente pericolosa: la mucosa anale è estremamente delicata, e può lacerarsi, infiammarsi ed infettarsi molto, molto facilmente.

Detto ciò, per ridure al minimo i rischi di complicanze durante e dopo il rapporto anale, tieni a mente questi consigli:

  • Lubrifica sempre molto bene l'ano, possibilmente con gel sterili, non profumati e non contenenti parabeni o paraffina (evita in ogni modo possibile la vasellina);
  • Ricorda che la mucosa anale è solo debolmente lubrificata dal muco, e che esso comunque non basta per garantire la penetrazione agevole durante il rapporto: quindi, lubrifica costantemente l'ano, anche durante l'atto sessuale;
  • Non iniziare l'atto sessuale penetrativo se sei già infiammato nella zona anale: infiammazione chiama infiammazione, e peggiorerai la situazione;
  • Se soffri di emorroidi patologiche o una ragade anale, dovresti astenerti completamente dal sesso anale;
  • Non far utilizzare al tuo o alla tua partner dildo e sex toys di dimensioni troppo grandi;
  • Non tentare MAI di inserire o far inserire nell'ano oggetti inidonei e non progettati per l'attività sessuale;
  • Evita la pratica del fisting: è estremamente pericolosa, e i rischi di gravi lesioni al canale ano-rettale sono sempre molto elevati;
  • Se provi dolore durante l'atto, fermati immediatamente;
  • Se il tuo o la tua partner nota delle tracce di sangue sul pene o sul dildo, digli o dille di smettere immediatamente;
  • Non eccedere con il rapporto per lungo tempo: il piacere che puoi provare durante l'atto può mascherare la sensazione di dolore della lacerazione della mucosa;
  • Se sei allergico al latice, utilizza preservativi in caucciù;
  • Fai attenzione alle Malattie Sessualmente Trasmissibili: ricorda che la mucosa anale è iper-assorbente, e questo vale anche per i virus e i parassiti (come l'HPV, l'HIV e la sifilide);
  • Ricorda che il preservativo, anche il migliore disponibile sul mercato, non può mai darti la sicurezza al 100% del rapporto privo di rischi di patologie;
  • Lo sperma è un liquido potenzialmente carico di microorganismi patogeni (come il virus dell'HIV): evita di permettere al tuo partner di concludere nel tuo orifizio anale senza il preservativo;
  • Lavati per bene subito dopo il rapporto, con un detergente delicato (senza saponi o profumi) e con acqua lievemente tiepida;
  • Se il dolore post-rapporto non passa dopo qualche giorno o è troppo elevato, prenota subito una visita proctologica da un Medico Proctologo

Questi consigli ti sono dati in scienza e coscienza, ma ricorda sempre che il tuo corpo è il primo, grande indicatore che dovresti sempre ascoltare: se non ti senti a tuo agio prima o durante il rapporto anale, semplicemente non farlo.

cosa posso fare per lenire il dolore dopo un rapporto anale?

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l'amido di riso è uno sfiammante e un lenitivo naturale della pelle, e può essere facilmente acquistato in supermercato o qualsiasi farmacia

Se sei un uomo o una donna in salute, senza particolari patologie proctologiche, assumendo che il rapporto non abbia provocato lesioni importanti alla mucosa e che dunque il dolore sia contenuto, la terapia è palliativa, e mira a proteggere la mucosa infiammata, irritata o lesionata, nonché a favorirne la guarigione.

Durante il rapporto anale, come hai letto in precedenza su questa pagina si formano quasi sempre delle micro-lesioni al canale ano-rettale, specie se esso non è ben lubrificato e l'elemento penetrante (sia il pene che un suo surrogato) usa particolare forza o ha un diametro non consono.

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il principio attivo della calendula officinalis è lenitivo per la pelle e la mucosa, ottimo per sfiammarla dopo un rapporto anale

Anche l'uso del preservativo durante la penetrazione può creare problemi, poiché potrebbe dare reazioni allergiche (specie se il materiale realizzativo è a base di latice).

Ricorda che la mucosa, al contrario della pelle, non ha l'ultimo strato protettivo (l'epitelio, o strato corneo), e dunque si irrita, si lesiona e s'infiamma con molta facilità.

Premesso ciò, se sperimenti dolore moderato o fastidio dopo un rapporto di sesso anale, sia che tu sia una donna od un uomo, ecco quello che puoi fare per alleviare la dolorabilità:

  • Lava la zona dell'orifizio anale e peri-anale con un detergente delicato, utilizzando acqua tiepida e senza saponi e senza profumi (sono ottime le mousse all'acido ialuronico, oppure i detergenti pediatrici).
    Al posto del detergente, eventualmente puoi usare acqua tiepida con un po' di amido di riso disciolto (lo trovi in qualsiasi farmacia o supermercato, e puoi ricavarlo anche facendo bollire del semplice riso arborio, raffrendando poi l'acqua di cottura);
  • Applica una crema lenitiva senza steroidi e senza anestetico, ad esempio con calendula, ossido di zinco o acido ialuronico.
    Ce ne sono molte disponibili, eventualmente fatti consigliare dal tuo Medico proctologo o il tuo farmacista (se è esperto di proctologia, però);
  • Cerca di tenere le feci morbide e ben formate, curando l'alimentazione e l'assunzione di giuste quantità di fibre ed acqua.
    Datosi che il tuo canale ano-rettale è infiammato e micro-lacerato, dobbiamo assicurarci che non venga ulteriormente danneggiato da feci troppo dure;
  • Evita cibi piccanti, l'alcool o il caffè, almeno fino a che la mucosa non sia guarita;
  • Astieniti dall'attività sessuale anale non solo fino a quando il fastidio non è scomparso, ma calcola almeno un paio di settimane dalla remissione dei sintomi

Ovviamente, se il fastidio o il dolore dovesse essere accentuato, se sperimenti perdite di sangue durante o dopo la defecazione, oppure i sintomi non dovessero passare dopo circa una settimana, esegui quanto prima una visita proctologica.

Hai dolore all’ano dopo un rapporto sessuale, e non passa da diversi giorni? La Dottoressa può aiutarti

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La Dott.ssa Luisella Troyer è un Chirurgo Proctologo con anni d’esperienza nelle affezioni dell’ano e del retto.

Nel suo studio di Milano, in Via della Moscova, la Dottoressa può aiutarti a capire l’origine del dolore anale dopo un rapporto sessuale, e può indagare a fondo e con precisione nel canale ano-rettale grazie all’esame di Videoproctoscopia Endoscopica Elettronica.

Ricorda sempre che un leggero dolore o fastidio anale dopo l'atto sessuale è fisiologico, e che nella maggior parte dei casi si risolve sponteamente nel giro di qualche giorno, ma se così non dovesse essere dovresti sempre eseguire una visita proctologica.

O con la Dottoressa, o con qualsiasi altro Medico Proctologo di tua fiducia.

Se vedi tracce di sangue sulle feci o sulla carta igienica dopo il rapporto anale, significa che, probabilmente, la mucosa ano-rettale si è lesionata significativamente.

In quel caso, non aspettare troppo tempo, ed esegui quanto prima una visita proctologica.

Ricorda che la Dottoressa, come qualsiasi altro Medico degno di questo nome che ha giurato di proteggere la vita, non ti giudicherà mai per le tue attitudini sessuali o le tue preferenze: non devi dunque avere paura, vergogna od imbarazzo nell'eseguire una visita proctologica se sperimenti problemi dopo un rapporto anale.

La mucosa ano-rettale è un tessuto delicato, e quando è seriamente infiammato o lesionato, fatica a guarire se non è curato bene: non vergognarti dunque delle tue abitudini sessuali, ma affidati ad un Medico Proctologo preparato ed esperto, che possa davvero aiutarti in scienza e coscienza.

il tuo proctologo d'eccellenza in centro a milano

la Dott.ssa Luisella Troyer è un Chirurgo Vascolare, perfezionata in Proctologia e Colonproctologia, che riceve a Milano, presso lo studio Salus Mea in Via della Moscova, 60.

nello studio, modernamente attrezzato, la Dottoressa eroga visite mediche specialistiche di Chirurgia Vascolare e Colonproctologia, per diagnosticare e risolvere problemi proctologici come:

nello studio, la Dottoressa effettua anche trattamenti mini-invasivi, come la cura delle emorroidi prolassate con l'innovativa scleromousse stabilizzata ad aria sterilizzata.

Per le sue diagnosi e le visite proctologiche, la Dott.ssa Luisella Troyer utilizza l'eccellenza della tecnologia diagnostica, come il moderno videoproctoscopio in alta definzione, per la Videoproctoscopia Endoscopica Elettronica.

lo studio Salus Mea dove visita la Dott.sa Luisella Troyer è nel cuore di Milano, ed è facilmente raggiungibile con la Linea Metropolitana MM2 (Linea Verde) fermata Moscova.

se vuoi raggiungere lo studio in autovettura, ricorda che lo studio è nella Zona a Traffico Limitato di Milano (Area C), quindi ti servirà il pass (clicca qui per tutte le informazioni e per acquistarlo).

se vieni da fuori Milano in treno, puoi scendere alla stazione Milano Centrale o Porta Garibaldi, prendere la linea MM2 (Linea Verde), e scendere alla fermata Moscova.

Proctologo in centro a Milano
La Proctologia d'eccellenza a Milano.
Senza dolore, per farti stare bene.

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Le informazioni sanitarie sono date secondo i principi di scienza e coscienza, senza ausilio di algoritmi generativi.
Tutti gli articoli sanitari sono materiale originale, attendibile, verificato e inviato all'Ordine provinciale di appartenenza.
Nessun articolo è stato scritto, anche parzialmente, da un'intelligenza artificiale generativa.

Proctologo in centro a Milano
Quindi ricorda che...
  • l'orifizio anale è l'ultimissima parte dell'intestino, che serve da apertura per il passaggio e lo scarico delle feci;
  • la cute della zona perianale diventa, dopo circa un centimetro dall'ingresso nell'orifizio, mucosa anale;
  • la mucosa anale è delicata, perché manca totalmente della protezione dell'epidermide;
  • feci acidificate, troppo dure o qualsiasi trauma meccanico possono lesionare la delicata mucosa anale, causando lacerazioni ed infiammazioni;
  • la penetrazione anale è una pratica sessuale antica, praticata oggigiorno sia da persone omosessuali che coppie eterosessuali;
  • ogni penetrazione anale crea delle micro-lesioni nella mucosa anale, che possono essere più o meno gravi a seconda della durata del rapporto e della sua lubrificazione;
  • anche l'uso di profilattici al latex può causare irritazione allergica e, di conseguenza, anite e bruciore anale;
  • il pegging è una pratica sessuale dove la donna, con l'ausilio di surrogati del pene (chiamati dildo o strap-on), penetra l'uomo stimolando la prostata;
  • l'uso di sex toys e la pratica del pegging aumenta di molto il rischio di lacerazioni importanti della mucosa anale, specie se essa non è stata bene lubrificata;
  • il dolore anale post-rapporto sessuale penetrativo è dato dall'indolenzimento dei muscoli sfinteri e dalle micro-lesioni che infiammano la mucosa anale;
  • le micro-lesioni durante i rapporti anali aumentano il rischio di infezioni batteriche e virali;
  • dopo un rapporto anale occorre lasciare riposare la mucosa, detergendola con prodotti idonei e, nel caso, alleviando l'infiammazione detergenti delicati e l'uso di creme apposite e lenitive;
  • se durante il rapporto anale si sono formate lesioni di una certa entità, vi è possibilità di sanguinamento durante l'evacuazione;
  • se il dolore dopo il rapporto anale perdura oltre qualche giorno, bisogna necessariamente rivolgersi ad un medico proctologo;
  • non bisogna eccedere nel sesso anale, poiché bisogna dare tempo alla mucosa di guarire;
  • prima del rapporto anale, non si dovrebbe mai provvedere a clisteri o lavaggi del canale anale, poiché così facendo si elimina il naturale strato protettivo di muco, aumentando dunque il rischio di lesioni ed infezioni;
  • rapporti anali continuati nel tempo, specie se assidui, possono portare all'insorgenza di patologie anche gravi, come lo sfiancamento degli sfinteri, le emorroidi patologiche e l'ascesso anale

Avviso deontologico medico
Nota deontologica

La Proctologia, in Italia, non ha ancora una Scuola di Specializzazione riconosciuta dal Ministero dell'Istruzione.

Non è quindi legalmente possibile riportare l'aggettivo 'specialista' al Medico Proctologo, poiché tale titolo accademico è riservato solo al Medico che, legalmente, ottiene un Diploma di Specializzazione.

Come branca della Medicina, la Proctologia può essere inquadrata come disciplina chirurgica, che può però allargarsi ed intendersi perfezionamento della Gastroenterologia, della Dermatologia, della Chirurgia Vascolare, dell'Oncologia, della Infettivologia e, non ultimo, anche della Ginecologia.

Questo vuol dire che la formazione del Medico che intende definirsi 'Proctologo' è effettuata prevalentemente sul campo, attraverso l'esperienza diretta e i casi clinici affrontati e risolti, nonché del continuo studio ed aggiornamento professionale.

La Dott.ssa Luisella Troyer, iscritta all'Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Milano, tiene dunque a precisare che ella è un Medico Chirurgo Specialista in Chirurgia Vascolare, e perfezionata poi Proctologo durante il suo trentennale esercizio della professione medica.

Chirurgo Vascolare Proctologo a Milano Dott.ssa Luisella Troyer

Quest'articolo è stato revisionato ed aggiornato dalla Dott.ssa Luisella Troyer il giorno:

domenica 11 febbraio, 2024

La Dott.ssa Luisella Troyer è un Medico Chirurgo, specializzata in Chirurgia Vascolare e perfezionata in Proctologia.

Sin dal suo percorso come specializzanda, la Dottoressa ha avuto a cuore lo studio e la cura delle patologie proctologiche, in particolar modo delle emorroidi e dei prolassi emorroidari.

Ha accumulato, nel corso del suo esercizio come Chirurgo, circa 5000 ore di sala operatoria come primo operatore, di cui circa 120 di emorroidectomia Milligan-Morgan.

È uno dei primi Medici ad aver studiato e sperimentato la terapia con scleromousse per le emorroidi patologiche, che la Dottoressa ha giudicato d'elezione per il trattamento non traumatico dei prolassi emorroidari, con statistiche di risoluzione superiori al 95% e pertanto spesso comparabili con l'accesso chirurgico.

In ogni sua visita proctologica la Dottoressa utilizza, a complemento della valutazione clinica, un moderno videoproctoscopio totalmente digitale, di sua ideazione e realizzazione, in grado di catturare in tempo reale flussi video in alta risoluzione, che compone l'esame specialistico denominato Videoproctoscopia Endoscopica Elettronica.

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Recensioni per Chirurgo Proctologo a Milano
‟Grande empatia e professionalità, oltre che onestà. Spiegazioni dettagliate e chiare.
Anche lo staff é molto professionale, gentile e simpatico.
Ci sente subito a proprio agio.
Grazie per tutto!"
Elena
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Recensioni per Chirurgo Proctologo a Milano
‟La dottoressa troyer è molto empatica e con una grande professionalità.
Ormai frequento lo studio da un anno e non credo che cambierò molto facilmente.
Anche il personale è altamente qualificato. Molta disponibilità."
Donatella
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‟Dottoressa fantastica: mi ha messo a mio agio per tutta la visita - che è stata lunga visto il mio caso clinico - e mi ha indirizzato verso la terapia che aspettavo da tempo.
Studio bellissimo, personale di assistenza professionale."
Gaetano
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