noti delle strane escrescenze attorno all’ano, che sembrano delle piccole papille?
hai prurito, rossore, bruciore nella zona anale, oppure produci un’eccessiva quantità di muco, che sporca anche la biancheria intima?
c’è un’infezione virale che può affliggere qualsiasi parte della cute del corpo, compresa la delicata zona anale e peri-anale, chiamata condilomatosi.
leggi questa pagina per scoprire cosa sono i condilomi anali, da cosa originano, come si manifestano e quello che si può fare per eliminarli.
Cosa sono i condilomi anali?
i condilomi anali sono delle escrescenze carnose, piatte oppure acuminate, causate dalla risposta immunitaria ad un’infezione virale del virus del Papilloma umano (HPV, acronimo dall'inglese Human Papilloma Virus).
il virus del Papilloma umano è un virus nudo, senza pericapside, in grado di infettare qualsiasi parte della superficie della cute, mucosa ano-rettale compresa.
questo virus, conosciuto in 16 gruppi e in ben 120 tipi differenti, è un classico virus opportunistico: predilige infatti attaccare il sistema immunitario quando questi è particolarmente fragile, ad esempio dopo una pesante cura antibiotica, un delicato periodo di stress, oppure in concomitanza di un’altra infezione, batterica o virale.
i condilomi sono una risposta disperata da parte del nostro sistema immunitario che, sopraffatto dal virus HPV, tenta di arginarlo ‘spingendolo’ verso l’esterno del corpo, quindi verso l’epidermide.
questo atto genera le lesioni condilomatose, che altro non sono che vere e proprie verruche ano-genitali (e così, difatti, sono alternativamente chiamate).
Cos’è il virus HPV, e perché spesso è asintomatico?
il Papillomavirus umano è un virus estremamente comune e diffuso tra la popolazione mondiale, poiché la sua trasmissione avviene col semplice contatto diretto.
tale contatto può essere con un altro soggetto infetto, oppure (sebbene più raramente) con una superficie non ben lavata o disinfettata, ad alta carica virale.
per questa sua caratteristica, il virus HPV è perfetto per essere trasmesso durante un rapporto sessuale, facendolo di fatto entrare nella lunga lista delle malattie sessualmente trasmissibili.
l’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che la gran parte della popolazione umana adulta, circa il 75%, ad un certo punto della vita, abbia contratto o contrarrà l’infezione da HPV, e questo da l’idea dei numeri delle infezioni ogni anno.
in un soggetto sano, in buona salute, non fumatore e regolarmente nutrito con dieta varia e variegata, il virus HPV non genera alcun sintomo, in quanto è solitamente affrontato e sconfitto dal sistema immunitario prima che possa replicarsi in modo incontrollato.
la sintomatologia del virus, ossia le lesioni condilomatose, appaiono esclusivamente quando l’ospite è immunodepresso, in forma temporanea o cronica.
La semplice infezione col virus HPV non vuol dire lo sviluppo automatico dei condilomi anali o genitali.
Per formarsi, le lesioni condilomatose hanno bisogno di una grande attività virale, non contrastata efficacemente dal sistema immunitario.
Ciò avviene solamente in caso di immunodepressione, temporanea o cronica, delle difese immunitarie.
In un soggetto sano, non fumatore e non immunodepresso, il virus del Papilloma umano viene contenuto e, col tempo, eliminato, non dando quindi origine alla sintomatologia.
Lesioni del canale anale, ma non solo
ingrandimento di cellule infettate dal virus hpv, in mutazione cancerosa
i condilomi causati da una replicazione incontrollata del virus HPV possono colpire non solo l’ano e il canale anale, ma anche il retto, la zona perianale, i genitali e, in forma più estesa, qualsiasi altra mucosa del corpo.
anche il cavo orale, la gola oppure le labbra, sebbene in questi ultimi casi l’insorgenza dei condilomi in quelle zone è principalmente confinata a pazienti immunodepressi di lungo corso, come ad esempio soggetti infetti dal virus dell’HIV non adeguatamente trattato con idonea terapia anti-virale.
a livello clinico, non vi è differenza tra lesioni condilomatose anali oppure dei genitali, o anche della mucosa orale: esse sono sempre causate dal virus del Papilloma umano, la loro forma e colorazione può cambiare lievemente ma sono sempre una risposta estrema del sistema immunitario dell’ospite.
I condilomi sono lesioni pre-tumorali?
il meccanismo di penetrazione del virus hpv nella pelle
sì, i condilomi sono considerati delle lesioni pre-tumorali, e per questo motivo il loro trattamento è sempre consigliato.
difatti, anche se in un numero ristretto di casi e quasi sempre solo per certi tipi di HPV (i ceppi 16 e 18 in particolar modo), i condilomi possono degenerare in forma maligna, dando quindi luogo a lesioni tumorali.
questo perché, sul lungo periodo, il virus del HPV può causare mutazione nel DNA delle cellule epiteliali, originando quindi la patologia tumorale, ad esempio con un tumore all’ano o al retto.
va comunque ricordato e ben sottolineato che la trasformazione dei condilomi anali in tumori del retto e dell’ano è un evento statisticamente raro, purché comunque possibile.
Da cosa sono causati i condilomi anali?
i condilomi anali sono essenzialmente l’ultima arma del sistema immunitario che, debilitato (temporaneamente o cronicamente), tenta di arginare il virus del Papilloma umano, confinandolo quanto più possibile all’esterno del corpo.
la causa reale dei condilomi non è dunque tanto il virus HPV in sé (in realtà , nella maggior parte dei casi innocuo), ma la sua iper-proliferazione causata da un abbassamento deciso delle difese immunitarie.
per questi motivi, i soggetti maggiormente sintomatici sono i pazienti immunodepressi, ad esempio i soggetti sieropositivi all’HIV non debitamente trattato con terapia anti-virale, oppure soggetti reduci da ciclo di radio o chemioterapia, o che comunque, per qualsiasi motivo, hanno (anche temporaneamente) un abbassamento delle difese immunitarie.
il virus HPV è un virus opportunistico, e questo va ripetuto: in un soggetto sano viene efficacemente arginato e sconfitto dalle nostre difese naturali, e ha quindi bisogno di trovare una falla nel nostro sistema immunitario per proliferare e propagarsi.
Ovviamente, non è l'essere omosessuale in sé che aumenta il rischio di eruzione dei condilomi, ma l'attività penetrativa anale che tale preferenza sessuale spesso comporta.
Difatti, la mucosa anale, essendo priva di epidermide, è particolarmente sensibile e delicata, e maggiormente esposta agli attacchi dei microorganismi, come ad esempio il virus HPV.
Questo rischio peggiora con l'attività sessuale a livello anale, poiché durante la penetrazione, anche se ben lubrificata, si creano comunque dei micro-traumi e delle micro-lesioni che, sebbene insignificanti dal punto di vista clinico, sono delle autentiche voragini per i virus, che possono così meglio penetrare nell'organismo.
L'uso del preservativo durante il rapporto attenua il rischio, ma non lo riduce del tutto.
Un ulteriore strumento di prevenzione meccanica che può essere utilizzato durante il rapporto sessuale, utile nel caso si voglia procedere alla stimolazione orale della vagina o dell'ano, è il Dental Dam.
Si tratta di un sottile foglio di latice, di origine inizialmente odontoiatrica, che può essere applicato tra la bocca del soggetto attivo e l'ano o la vagina del soggetto passivo, funzionando non dissimilmente dal profilattico.
Anche con l'uso del Dental Dam il rischio di contagio da HPV può essere diminuito, ma mai azzerato del tutto.
Ci sono soggetti maggiormente esposti al pericolo di contrarre i condilomi?
condiloma acuminato interno al canale anale
il virus HPV si trasmette col contatto diretto, prevalentemente (ma non esclusivamente) per via sessuale.
questo vuol dire che l’infezione da HPV è una malattia venerea, e segue dunque le regole generali di ogni altra Malattia Sessualmente Trasmissibile.
i soggetti maggiormente esposti sono dunque tutti gli adulti sessualmente attivi e particolarmente promiscui, senza un partner fisso e relazione sessuale monogama.
ancora, datosi che ogni rapporto anale (anche se ben lubrificato) genera sempre micro-lesioni al canale anale, i soggetti omosessuali sono particolarmente esposti al rischio di contrarre infezione da HPV.
i soggetti con patologiche croniche debilitanti, come ad esempio i pazienti tubercolosi o sieropositivi non adeguatamente trattati da terapia anti-virale hanno dal 70% all’80% di probabilità in più rispetto ad un soggetto sano di infettarsi col virus del HPV e di sviluppare poi i condilomi.
anche l’uso del preservativo durante i rapporti, sebbene sia un aiuto alla riduzione della carica virale, non protegge mai al 100% da possibile infezione da Papillomavirus umano.
attività sessuale a parte, il virus HPV, come detto poco sopra, è un virus che si trasmette col contatto fisico, sia diretto pelle-pelle o mucosa-mucosa oppure con superfici infette, non ben disinfettate.
come ogni virus, il suo luogo di proliferazione ideale fuori dall’ospite è un ambiente caldo e umido, e quindi è possibile contrarre il Papillomavirus anche in ambienti come piscine, saune e palestre.
va comunque detto che il tempo di sopravvivenza del virus fuori dall'ospite è decisamente breve, e che quindi (sebbene possibile) il contagio in ambienti pubblici è statisticamente inferiore a quello contratto per via sessuale.
non è poi da escludere l’auto-contagio, ossia il contagio di una parte sana del corpo dello stesso paziente, proveniente invece da una parte infetta.
ad esempio, alcuni casi di condilomatosi anale sono frutto di auto-contagio: il soggetto, radendosi le parti intime genitali o toccandosi durante le abluzioni quotidiane, può trasferire il virus nella zona anale e perianale, dando origine ai condilomi anali.
Come si diagnosticano i condilomi anali?
la diagnosi dei condilomi anali è piuttosto agevole per un Medico esperto, e richiede una visita proctologica con relativa proctoscopia.
i condilomi esterni al canale anale e quelli peri-anali possono essere diagnosticati clinicamente, mentre quelli eventuali interni, che possono espandersi fin dentro il canale rettale, richiedono necessariamente la proctoscopia.
ispezione proctologica con lampada di wood
Per facilitare l'esposizione visiva dei condilomi, il Medico Proctologo può cospargere la zona interessata, sia peri-anale che anale, di una soluzione di acido acetico al 5%: con tale applicazione, le lesioni condilomatose, anche quelle non immediatamente visibili, si colorano di bianco perlaceo, rivelando la natura infetta delle cellule in cui il virus HPV è presente.
particolarmente utile per la corretta identificazione dei condilomi e la loro mappatura è l’esame di Videoproctoscopia Endoscopica Elettronica: un esame avanzato che consente al Medico Proctologo la precisa identificazione di ogni lesione, perfettamente ingrandita su monitor e registrata su supporto digitale, consultabile in ogni momento.
La vaccinazione contro il virus HPV dovrebbe essere effettuata prima dell'inizio dell'attività sessuale, quindi grossomodo prima dell'adolescenza.
Un'eventuale vaccinazione in età adulta quando si è già contratto il virus risulta statisticamente meno efficace (seppure sempre consigliata).
In Italia le regioni offrono la vaccinazione gratuita per tutti i ragazzi adolescenti: informati dunque presso la tua ASL locale.
Quali sono i sintomi dei condilomi anali?
carcinoma spinocellulare dell'ano, causato da infezione hpv
i condilomi si presentano come lesioni frastagliate di varia dimensione, dal bordo irregolare e dal colorito variabile: dal biancastro al rosato, arrivando anche al bruno.
queste formazioni posso presentarsi piatte oppure acuminate, dando origine alla tipica forma ‘a cresta di gallo’.
generalmente non danno altre sintomatologie, e se sono presenti dentro al canale anale spesso non vengono neppure percepiti dal soggetto, che quindi è portatore inconsapevole del Papillomavirus.
solo in qualche caso queste lesioni danno fastidio, e generano dermatite, aumento della produzione di muco e conseguente anite (più o meno grave), che causa a sua volta prurito e bruciore anale al paziente.
questa sintomatologia, piuttosto rara, è dipesa dal sistema immunitario stesso che, per proteggere la mucosa dal virus, produce più quantità di muco del normale, causando il fenomeno dell’ano umido, che da origine alla dermatite.
i condilomi anali possono colpire ogni parte della zona perianale, dell’ano, del canale anale e del canale rettale, ma non si espandono oltre al retto.
ovviamente, val bene ripeterlo, l’insorgenza dei condilomi è possibile solo quando il virus HPV trova buon gioco all’iper-replicazione incontrollata, per via di un sistema immunitario temporaneamente o cronicamente depresso.
Come si curano i condilomi anali?
allo stato attuale della Medicina, non è ancora disponibile una cura specifica per l’infezione da HPV, ma sono disponibili diversi trattamenti per l’asportazione dei condilomi.
la rimozione dei condilomi anali è sempre consigliata, per tre motivi principali:
- I condilomi sono lesioni altamente infettive: la loro carica virale è elevata, e dunque possono espandere l’infezione virale in altre zone del corpo;
- Più a lungo rimane la lesione, più si corre il rischio statistico che essa degeneri in una forma tumorale;
- Non vi è nessuna certezza che la lesione si ritiri da sola, e questo a prescindere dalla ‘vittoria’ del sistema immunitario sul virus HPV
attualmente, le terapie per la rimozione dei condilomi sono sia mediche che chirurgiche: l’uso dell’una o dell’altra metodica dipende da vari fattori, decisi dal Medico Proctologo durante la visita specialistica.
le terapie mediche combattono su due fronti il virus: stimolano le naturali difese immunitarie da un lato (terapie immunostimolanti), mentre tentato di distruggere le cellule dei condilomi grazie a farmaci antitumorali.
l’arma di prima linea per i condilomi, dato il suo basso costo e la facile reperibilità , è la podofillina: un agente antitumorale dall’efficacia ormai ben più che collaudata, utilizzabile con unguento topico direttamente sulle lesioni.
se il posizionamento dei condilomi lo consente, è possibile utilizzare anche la crioterapia con azoto liquido, in grado di bruciare le cellule infette e di non lasciare evidenti cicatrici.
laddove le terapie mediche falliscono, oppure vi è differente indicazione clinica, si ricorre invece ad un approccio più radicale, mediante la Chirurgia.
la Chirurgia di eradicazione dei condilomi deve rispettare tre caratteristiche principali:
- Deve garantire la bonifica totale della zona infetta;
- Deve evitare al paziente inutili dolori post-operatori;
- Deve rispettare i tessuti sani del paziente
l’eradicazione mediante chirurgia può essere effettuata in ogni modo: con il laser operatorio ad alta potenza, mediante l’elettrocoagulazione oppure a lama fredda, a seconda delle preferenze e del giudizio del Chirurgo Proctologo.
I condilomi possono recidivare?
applicazione di acido acetico per la colorizzazione dei condilomi esterni
sì, i condilomi possono recidivare.
come qualsiasi altra lesione da HPV (anche le verruche comuni), i condilomi possono recidivare, dando origine quindi ad una recrudescenza della sintomatologia.
la recidiva dei condilomi è un evento avverso abbastanza comune, ed è avulso alla bravura del Chirurgo o del Medico Proctologo durante l’eradicazione delle lesioni (sia con metodo farmacologico che chirurgico).
la recidiva avviene perché, durante l’eradicazione, qualche cellula infetta (invisibile al Medico) è rimasta, ed ha dunque infettato il circondante tessuto sano, dando origine a nuove lesioni.
ciò capita sovente: le recidive dei condilomi vanno dal 30% ad oltre il 60%, proprio perché l’alta carica virale del virus gli consente, con poco tessuto, di intaccare facilmente altra mucosa sana.
questo però non deve scoraggiare il paziente, né farlo desistere dalle terapie concordate col Medico: alla lunga, con costanza, il virus HPV è sempre debellato dal corpo, e quindi l’infezione è sconfitta.
ciò però può richiedere del tempo, svariate terapie (o mix di terapie) e particolare e preciso follow-up medico.
di questo, il paziente deve essere opportunamente informato.
Il virus del Papilloma umano è molto infettivo, ma vive pochissimo fuori dall'ospite: circa 20 minuti, in condizioni ottimali (giusta temperatura e giusto tasso di umidità ), esclusivamente 'attaccato' a frammenti cellulari.
Il virus non è infatti in grado di sopravvivere al di fuori della cellula, ma il contagio indiretto può sempre avvenire con frammenti di epitelio, di muco o di mucosa, rimasti su oggetti o luoghi di frequentazione.
Sebbene circa il 95% dei casi noti di contagio da HPV siano dipesi dall'attività sessuale, un 5% circa è causato dalla contaminazione con indumenti od oggetti infetti.
Ecco perché, per evitare il contagio non sessuale, ad esempio nei luoghi pubblici come piscine o palestre, basta seguire queste semplici precauzioni:
- Non scambiare mai il tuo asciugamano o accappatoio con altri;
- Evita di camminare scalzo nelle docce e negli spogliatoi;
- Non usare mai lo stesso asciugamano con cui ti sei asciugato i piedi per asciugarti anche genitali ed ano;
- Lavati sempre le mani per bene prima di toccarti o lavarti i genitali e l'ano;
- Evita di appoggiarti al water quando devi defecare o urinare;
- Non sederti senza intimo o asciugamano su panche, sedie, poltrone ecc. in spogliatoi, saune o docce
Chi è il Medico che può diagnosticare e curare i condilomi anali?
l'acido acetico al 5% colora i condilomi di bianco
il Medico specialista con grande esperienza nella condilomatosi anale è il Medico Proctologo.
il Medico Proctologo è il professionista sanitario che studia e cura tutte le affezioni dell’ano e del retto, ovverosia le ultime parti dell’intestino.
il Medico Proctologo è dunque in grado di diagnosticare con precisione i condilomi anali, sia quelli esterni che quelli interni, avvalendosi dell’esame della proctoscopia.
attualmente, i Medici Proctologi all’avanguardia utilizzano, piuttosto che il tradizionale proctoscopio ottico, il nuovo Videoproctoscopio Elettronico.
datosi che spesso al Medico Proctologo è richiesto d’intervenire chirurgicamente per la rimozione dei condilomi, non è raro che esso provenga da scuole di specializzazione prettamente chirurgiche, come la Chirurgia Generale o la Chirurgia Vascolare.
Soffri di condilomi a Milano, o pensi di esserne affetto? Chiedi aiuto alla Dott.ssa Luisella Troyer
la Dott.ssa Luisella Troyer è un Chirurgo Vascolare perfezionata come Proctologo, con grande esperienza clinica nella diagnosi e nella cura dei condilomi anali.
nel suo studio di Milano, in Via della Moscova, la Dottoressa può diagnosticare con precisione tutte le lesioni del retto e dell’ano, avvalendosi dei più moderni e sofisticati macchinari d’indagine elettromedicali, come ad esempio il Videoproctoscopio Elettronico.
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Nessun articolo è stato scritto, anche parzialmente, da un'intelligenza artificiale generativa.
Quindi ricorda che...
- i condilomi anali sono l'esito di un'infezione dal papilloma virus umano (hpv) non ben controllata dal sistema immunitario;
- il virus hpv è un virus dermatologico, che si diffonde attraverso il contatto diretto, in particolar modo per via sessuale;
- la condilomatosi rientra nelle malattie sessualmente trasmissibili;
- i condilomi anali si presentano come delle verruche, piatte o acuminate, che possono manifestarsi ovunque sulla cute peri-anale o all'interno della mucosa ano-rettale;
- i condilomi anali sono delle lesioni considerate pre-tumorali;
- alcuni tipi di virus hpv sono più propensi a trasformare le cellule infettate in tumori, altri invece sono a basso rischio oncologico;
- non è attualmente disponibile una cura specifica per il virus hpv, ma sono disponibili molti trattamenti per eradicare i condilomi;
- l'asportazione dei condilomi è sempre consigliata, poiché le lesioni sono altamente infettive e, nel lungo periodo, il pericolo di mutazione in esiti tumorali non è nullo;
- alcune categorie di persone, come i soggetti immunodepressi e i soggetti omosessuali, sono più propensi all'infezione da hpv e allo svuluppo dei condilomi;
- sono disponibili sia trattamenti medici che chirurgici per rimuovere i condilomi in sicurezza;
- la recidiva dei condilomi è un evento comune, ma non deve comunque scoraggiare il paziente;
- la prevenzione dal virus hpv può essere effettuata in maniera rapida e indolore, per mezzo della vaccinazione
Nota deontologica
La Proctologia, in Italia, non ha ancora una Scuola di Specializzazione riconosciuta dal Ministero dell'Istruzione.
Non è quindi legalmente possibile riportare l'aggettivo 'specialista' al Medico Proctologo, poiché tale titolo accademico è riservato solo al Medico che, legalmente, ottiene un Diploma di Specializzazione.
Come branca della Medicina, la Proctologia può essere inquadrata come disciplina chirurgica, che può però allargarsi ed intendersi perfezionamento della Gastroenterologia, della Dermatologia, della Chirurgia Vascolare, dell'Oncologia, della Infettivologia e, non ultimo, anche della Ginecologia.
Questo vuol dire che la formazione del Medico che intende definirsi 'Proctologo' è effettuata prevalentemente sul campo, attraverso l'esperienza diretta e i casi clinici affrontati e risolti, nonché del continuo studio ed aggiornamento professionale.
La Dott.ssa Luisella Troyer, iscritta all'Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Milano, tiene dunque a precisare che ella è un Medico Chirurgo Specialista in Chirurgia Vascolare, e perfezionata poi Proctologo durante il suo trentennale esercizio della professione medica.
Quest'articolo è stato revisionato ed aggiornato dalla Dott.ssa Luisella Troyer il giorno:
domenica 11 febbraio, 2024
La Dott.ssa Luisella Troyer è un Medico Chirurgo, specializzata in Chirurgia Vascolare e perfezionata in Proctologia.
Sin dal suo percorso come specializzanda, la Dottoressa ha avuto a cuore lo studio e la cura delle patologie proctologiche, in particolar modo delle emorroidi e dei prolassi emorroidari.
Ha accumulato, nel corso del suo esercizio come Chirurgo, circa 5000 ore di sala operatoria come primo operatore, di cui circa 120 di emorroidectomia Milligan-Morgan.
È uno dei primi Medici ad aver studiato e sperimentato la terapia con scleromousse per le emorroidi patologiche, che la Dottoressa ha giudicato d'elezione per il trattamento non traumatico dei prolassi emorroidari, con statistiche di risoluzione superiori al 95% e pertanto spesso comparabili con l'accesso chirurgico.
In ogni sua visita proctologica la Dottoressa utilizza, a complemento della valutazione clinica, un moderno videoproctoscopio totalmente digitale, di sua ideazione e realizzazione, in grado di catturare in tempo reale flussi video in alta risoluzione, che compone l'esame specialistico denominato Videoproctoscopia Endoscopica Elettronica.
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