noti delle tracce di sangue dopo che hai finito di defecare, che rimangono impresse sulla carta igienica? Ti sei accorto di striature di sangue sulle feci, dal colore rosso vivo?
il sanguinamento anale è sempre un sintomo di una lesione interna al delicato canale ano-rettale, che spesso però ha origini benigne, come ad esempio le emorroidi patologiche.
leggi questa pagina per scoprire da cosa può dipendere il sanguinamento anale dopo l’evacuazione, e qual’è il Medico che può aiutarti a diagnosticarne la causa.
Cos’è l’ematochezia?
in Medicina, si definisce ematochezia la condizione di sanguinamento anale dopo o durante l’evacuazione, che arriva a sporcare sia la carta igienica e sia le stesse feci, lasciando su di loro delle striature rossastre.
quando la perdita ematica è invece copiosa, e si manifesta non necessariamente durante la defecazione, si parla più propriamente di rettoragia.
statisticamente, la maggior parte dei casi di ematochezia sono dovuti a patologie benigne del canale ano-rettale, come le emorroidi patologiche e le ragadi anali.
casi importanti di rettoragia devono invece sempre lasciar supporre una seria lesione rettale o intestinale, e sono solitamente una tipica urgenza proctologica.
Il sanguinamento causato dal prolasso emorroidale
emorroidi di ii grado estruse e sanguinolente viste all'esame di videoproctoscopia elettronica
le emorroidi sono dei plessi artero-venosi, simili a cuscinetti gonfi di sangue, situati internamente al canale anale.
ce ne sono tre principali: anteriore destra, posteriore destra e laterale sinistra.
la loro funzione è vascolarizzare correttamente tutto il canale anale e, secondariamente, aiutare gli sfinteri nella continenza fecale.
in situazioni di normalità , le emorroidi non danno nessun tipo di problema, e la loro presenza non è dunque neppure avvertita dal nostro corpo.
i problemi iniziano quando, per una serie di cause e fattori scatenanti, questi cuscinetti si gonfiano in maniera patologica, estrudono dalla loro sede anatomica originale e fuoriescono dal canale anale, dando origine a quella che viene chiamata la patologia emorroidale.
estrudendo fuori dalla loro sede, le emorroidi, rigonfie di sangue, diventano quindi passibili di sfregamenti e lacerazioni dovute al passaggio delle feci, che peggiorano in condizioni particolari, come nel caso di alvo particolarmente duro, come nel caso di quello dei pazienti stitici.
anche condizioni di diarrea cronica, con produzione di feci particolarmente acidificate, è un fattore scatenante l’ematochezia e la lacerazione della parete emorroidale.
Come si presenta il sangue dovuto alla lacerazione dei plessi emorroidari?
le emorroidi lacerate dalle feci possono sanguinare anche copiosamente, con fenomeni di ematochezia ricorrenti ad ogni evacuazione.
il sangue si presenta come di color rosso vivo, e può rimanere sulla carta igienica durante la pulizia o striare addirittura le feci.
in casi di prolasso emorroidario importante, non è raro un vero e proprio gocciolamento copioso, che spesso spaventa e mette terrore nel paziente.
al sanguinamento anale si associa spesso bruciore, anche intenso, sintomo dell’irritazione che i batteri delle feci provocano sulla mucosa lesionata delle emorroidi.
Il sanguinamento dovuto ad una ragade anale
una ragade anale, essendo una ferita a tutti gli effetti, può sanguinare al passaggio delle feci
una ragade anale è una lesione (ferita) dell’ano o del canale anale che cicatrizza in maniera molto lenta, e a volte la guarigione risulta anzi totalmente assente.
è sempre una ferita verticale e parallela al piano sagittale, che segue le plissettature tipiche della mucosa perianale.
ragade perianale
può essere all’esterno dell’orifizio anale o all’interno del canale anale, e ha come sintomi il dolore e il bruciore al passaggio delle feci, il sanguinamento e, nei casi più gravi, il dolore anche durante le normali attività quotidiane.
il motivo per cui una ferita anale si ulcera e diventa una ragade sono sempre legati ad una cattiva vascolarizzazione della zona, che non permette alle piastrine, all’ossigeno e al sangue in generale di mandare tutti gli elementi necessari per la cicatrizzazione.
tale deficit vascolare è spesso legato ad un ipertono del muscolo sfintere interno che, stimolato dal dolore della ragade, si contrare troppo vigorosamente e frequentemente, dando origine a degli spasmi che non permettono il regolare afflusso di sangue arterioso.
al passaggio delle feci, la ragade brucia e sanguina, poiché è a tutti gli effetti un’ulcera che è impossibilitata a rimarginarsi.
il sanguinamento è similare a quello delle emorroidi patologiche, e si presenta solitamente di color rosso vivo, sia sulla carta igienica che, sotto forma di striature, sulle feci.
Un singolo episodio sporadico di sanguinamento anale, anche se spesso causa terrore nel paziente, solitamente ha un'origine benigna, e spesso è coincidente con una piccola lacerazione della mucosa.
Magari, causata da un'alvo particolarmente duro (comune nei pazienti stitici).
Quello che si deve fare, nel caso, non è impaurirsi o agitarsi, ma prenotare una visita proctologica specialistica.
I condilomi anali e il loro sanguinamento
i condilomi anali sono delle lesioni carnose, sovente di forma acuminata (ma ne esistono anche di piatti) che possono invadere l’ano e il canale anale, scatenando quella che viene definita condilomatosi anale.
sono una risposta estrema del sistema immunitario ad un’infezione virale fuori controllo, di preciso quella dovuta al virus del Papilloma umano (HPV, Human Papilloma Virus), della stessa famiglia virale che causa le comuni verruche.
i condilomi sono una risposta estrema e disperata del sistema immunitario che, sopraffatto dal virus per una serie di cause e fattori predisponenti, tenta di arginare l’infezione confinando il virus verso l’esterno, dando dunque origine alle lesioni condilomatose.
i condilomi floridi, acuminati, hanno la caratteristica di localizzarsi ‘a grappoli’ su una data zona della mucosa anale e della cute perianale, e come tutte le lesioni sporgenti possono essere lacerati dal passaggio delle feci, iniziando dunque a sanguinare.
anche in questo caso, il sanguinamento è di colore rosso vivo, più o meno copioso a seconda di quanti condilomi sono stati lacerati al passaggio delle feci.
al contrario delle patologie benigne, i condilomi sono una forma considerata pre-cancerosa, altamente infettiva.
ciò vuol dire che il sangue che esce dalle loro lesioni può, potenzialmente, infettare altre zone del corpo, permettendo essenzialmente al virus l’espansione.
Il sanguinamento da poliposi rettale
in medicina, un polipo è una lesione della mucosa, in questo caso di quella intestinale, considerando una lesione pre-cancerosa.
può svilupparsi ovunque lungo il tratto gastrodigerente, e può dunque affliggere ogni parte dell’intestino, anche il retto e l’ano.
ci sono polipi di varie dimensioni, da quelli molto piccoli e visibili solo grazie a telecamere ingrandenti, a lesioni molto più grandi, ben visibili ad occhio nudo.
il sanguinamento è uno dei loro sintomi classici, dovuto, anche in questo caso, allo sfregamento delle feci al loro passaggio ma, in determinati casi, possono sanguinare anche spontaneamente.
Al contrario dell'ematochezia, cioè il sanguinamento di modesta entità durante o dopo l'evacuazione, la rettoragia è un sanguinamento estremamente copioso, una vera e propria emorragia.
Questa può avvenire anche senza evacuazione, ed è solitamente sintomo di una grave situazione intestinale, che richiede cure mediche o chirurgiche immediate.
La diverticolite e l’infiammazione dei diverticoli
i diverticoli sono delle estroflessioni del colon, somiglianti a dei piccoli sacchi che si possono formare lungo tutta la parete intestinale.
non sono una patologia, né una malformazione, ma un’anomalia fisiologica, che può essere di natura congenita oppure può svilupparsi in età avanzata.
non danno sintomi e non dolgono, e spesso il soggetto che ne è portatore ne ignora completamente l’esistenza, rivelata sovente in maniera casuale durante una colonscopia.
la condizione di presenza di diverticoli è chiamata diverticolosi e, come detto, non è una condizione patologica, e pertanto non richiede cure o trattamenti.
quando queste piccole sacche però s’infiammano, iniziando quindi un processo di flogosi, si configura la patologia diverticolare vera e propria, chiamata diverticolite.
la diverticolite è dunque l’infiammazione o l’infezione di uno o più diverticoli, causata quasi sempre da frammenti di chilo (il cibo già digerito dall’intestino tenue e pronto per diventare alvo, cioè le feci) che sono andati a depositarsi nell’insenatura delle piccole sacche.
la diverticolite è una brutta esperienza per chi ne soffre, e si manifesta con dolore addominale molto intenso, crampi, febbre, alvo alterato e, in circa il 5% dei casi, con sanguinamento intestinale.
questo sanguinamento intestinale può risultare dunque copioso, dando origine ad un sanguinamento anale.
La diarrea acuta
le feci acidificatedella diarrea lesionano la mucosa anale e rettale, causando sanguinamento
la diarrea è un alvo non formato, liquido o semi-liquido, conseguenza di un mancato e giusto riassorbimento dei liquidi nell’intestino.
appare quando vi è un disequilibrio intestinale, con uno stravolgimento dei regolari meccanismi conviviali dei batteri che popolano naturalmente il colon, come ad esempio durante un’infezione causata da una tossina oppure un virus.
le feci diarroiche sono feci malformate e con alto contenuto acido (acidificate) che, specie durante le continue scariche della fase acuta della diarrea, irritano e lacerano la mucosa ano-rettale, potendo dunque dare origine ad episodi di sanguinamento.
Molte le cause, sempre un sintomo
il sanguinamento anale è dunque un sintomo, e mai una causa in sé.
come abbiamo visto in questo articolo, tante sono le patologie o comunque le condizioni patologiche che possono dare origine ad un sanguinamento anale, e l’unico modo per venire a capo del problema è una seria indagine proctologica.
tale indagine è effettuata per mezzo della visita proctologica, completata da un particolare esame chiamato proctoscopia.
il Medico competente in tutte le affezioni del canale ano-rettale, nella diagnosi della causa del sanguinamento e del suo eventuale trattamento è il Medico Proctologo.
è a lui dunque che bisogna rivolgersi quando si sperimenta uno o più episodi di sanguinamento anale, e si vuole andare ad indagare sull’origine del problema.
Soffri di sanguinamento anale a Milano?
Non spaventarti, posso aiutarti
il sanguinamento anale è spesso una condizione che mette reale spavento al paziente, che si angoscia e si allarma, ricorrendo anche all’accesso al Pronto Soccorso.
non c’è però bisogno di spaventarsi, ma di agire con raziocinio, cioè ricorrendo alla visita proctologica.
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Quindi ricorda che...
- il sanguinamento anale è una condizione chiamata ematochezia, che rientra in un quadro patologico intestinale;
- non è normale perdere sangue dall'ano durante la defecazione, e non è normale trovarne traccia nelle feci;
- il sanguinamento anale indica una lesione intestinale o nell'ultimo tratto del colon, cioè il retto o l'ano;
- molte patologie procotlogiche possono portare al sanguinamento anale, come le emorroidi prolassate o la ragade anale;
- condizioni infiamamtorie intestinali, come la diverticolite, possono portare ad episodi di sanguinamento anale;
- alcune patologie autoimmuni causando frequenti episodi di diarrea, che a sua volta irrita e lacera la parete ano-rettale causando sanguinamento;
- il sanguinamento anale non deve mettere paura, ma deve spingere ad eseguire una visita proctologica
Nota deontologica
La Proctologia, in Italia, non ha ancora una Scuola di Specializzazione riconosciuta dal Ministero dell'Istruzione.
Non è quindi legalmente possibile riportare l'aggettivo 'specialista' al Medico Proctologo, poiché tale titolo accademico è riservato solo al Medico che, legalmente, ottiene un Diploma di Specializzazione.
Come branca della Medicina, la Proctologia può essere inquadrata come disciplina chirurgica, che può però allargarsi ed intendersi perfezionamento della Gastroenterologia, della Dermatologia, della Chirurgia Vascolare, dell'Oncologia, della Infettivologia e, non ultimo, anche della Ginecologia.
Questo vuol dire che la formazione del Medico che intende definirsi 'Proctologo' è effettuata prevalentemente sul campo, attraverso l'esperienza diretta e i casi clinici affrontati e risolti, nonché del continuo studio ed aggiornamento professionale.
La Dott.ssa Luisella Troyer, iscritta all'Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Milano, tiene dunque a precisare che ella è un Medico Chirurgo Specialista in Chirurgia Vascolare, e perfezionata poi Proctologo durante il suo trentennale esercizio della professione medica.
Quest'articolo è stato revisionato ed aggiornato dalla Dott.ssa Luisella Troyer il giorno:
domenica 11 febbraio, 2024
La Dott.ssa Luisella Troyer è un Medico Chirurgo, specializzata in Chirurgia Vascolare e perfezionata in Proctologia.
Sin dal suo percorso come specializzanda, la Dottoressa ha avuto a cuore lo studio e la cura delle patologie proctologiche, in particolar modo delle emorroidi e dei prolassi emorroidari.
Ha accumulato, nel corso del suo esercizio come Chirurgo, circa 5000 ore di sala operatoria come primo operatore, di cui circa 120 di emorroidectomia Milligan-Morgan.
È uno dei primi Medici ad aver studiato e sperimentato la terapia con scleromousse per le emorroidi patologiche, che la Dottoressa ha giudicato d'elezione per il trattamento non traumatico dei prolassi emorroidari, con statistiche di risoluzione superiori al 95% e pertanto spesso comparabili con l'accesso chirurgico.
In ogni sua visita proctologica la Dottoressa utilizza, a complemento della valutazione clinica, un moderno videoproctoscopio totalmente digitale, di sua ideazione e realizzazione, in grado di catturare in tempo reale flussi video in alta risoluzione, che compone l'esame specialistico denominato Videoproctoscopia Endoscopica Elettronica.
Esegui l'esame della Video Proctoscopia Endoscopica Elettronica*
Esegui l'esame della Video Proctoscopia Endoscopica Elettronica*
Molto disponibile. Grazie a lei e al suo staff."