soffri ormai da anni di emorroidi patologiche, che di danno dolore, bruciore e sanguinamento ogni volta che devi andare in bagno?
vorresti curarle definitivamente ma sei spaventano dall’operazione chirurgica, che vorresti evitare?
la moderna Medicina ha messo a punto, da qualche anno, un nuovo trattamento totalmente indolore, rapido e sicuro, in grado di risolvere in maniera definitiva le emorroidi senza ricorrere alla Chirurgia.
si tratta della scleromousse stabilizzata: un trattamento assolutamente non invasivo, adatto per molti stadi emorroidari, che può essere eseguito senza preparazione e senza alcun dolore.
leggi questa pagina per scoprire di cosa si tratta, e poi prenota una visita proctologica per vedere se puoi effettuarlo.
Cosa sono le emorroidi?
gavocciolo emorroidale di iv grado, visto durante l'esame endoscopico
le emorroidi sono dei plessi artero-venosi, in pratica somiglianti a dei cuscinetti carichi di sangue, posizionati all’interno del canale anale.
semplificando, sono delle formazioni in cui vene ed arterie si fondono, e il loro scopo principale è quello di vascolarizzare a sufficienza il canale anale e l’orifizio anale.
sono presenti tre cuscinetti emorroidari principali: anteriore destro, posteriore destro, laterale sinistro, a cui si aggiungono altri due cuscinetti secondari, più piccoli.
in situazioni di normalità , le emorroidi non causano alcun problema o fastidio, e la loro presenza non è neppure avvertita, come quella di qualsiasi formazione venosa.
data la loro posizione particolare però, in alcuni casi, per predisposizione genetica o per fattori scatenanti, le emorroidi estrudono dalla loro posizione originaria, rigonfiandosi in maniera abnorme e scendendo nel canale anale, dando origine a quella che viene definita come patologia emorroidale (o patologia emorroidaria).
Perché le emorroidi si rigonfiano e prolassano?
vi sono molte teorie sul perché inizi la patologia emorroidaria, ma sinora la Medicina non ha stabilito una causa universalmente valida.
allo stato attuale, si presume che il prolasso emorroidale sia dovuto essenzialmente a due cause:
- L’ereditarietà genetica e l'avanzamento dell'età , che determina la qualità dei tessuti venosi (e la loro propensione o meno allo sfibrarsi);
- La pressione emodinamica che, unita a quella intraaddominale, causa un continuo sfiancamento delle pareti emorroidari
A queste due cause principali possono essere associati una serie di fattori scatenanti, cioè delle condizioni che, quando verificate, possono far iniziare la patologia emorroidale:
- La stipsi cronica;
- La diarrea cronica;
- Il sovrappeso;
- La gravidanza e il parto;
- L’invecchiamento naturale;
- Il tabagismo e l’abuso di alcool;
- Alcuni sport o particolari lavori
ovviamente, più concause possono unirsi, aumentando quindi il rischio di inizio del prolasso emorroidario o, nel caso che esso sia già avvenuto, farlo peggiorare.
Il prolasso emorroidale non deve scatenare imbarazzo o vergogna, e non deve dunque essere ritardato nella diagnosi e nella cura per paura o timidezza.
Prima si diagnosticano le emorroidi patologiche, prima si può intervenire, con meno fastidio e più rapidità di cura, nonché anche un discreto risparmio economico (che non guasta mai).
Quali sono i sintomi delle emorroidi prolassate?
la sintomatologia delle emorroidi patologiche è ampia e varia molto, specie nell’intensità da paziente a paziente, ed è relativa anche al grado di severità del prolasso.
premesso ciò, ci sono dei sintomi ben evidenti, e comuni grossomodo a tutti gli stadi:
la dottoressa mentre somministra la scleromousse stabilizzata su emorroidi di iv grado
• Sanguinamento durante la defecazione
Il sanguinamento anale durante la defecazione (ematochezia) è il sintomo più comune delle emorroidi patologiche.
Succede perché le feci, specie se particolarmente dure (tipiche dell’alvo stitico) lacerano la delicata parete emorroidale rigonfia di sangue, causandone quindi delle micro-abrasioni che generano a loro volta l’ematochezia.
Trovare tracce di sangue rosso vivo sulla carta igienica, sotto forma di striature sulle feci stesse o, nei casi di maggiore rilievo, in forma addirittura gocciolante è un sintomo tipico delle emorroidi.
Nella maggior parte dei casi non gravi, il sanguinamento è comunque minimo, e non causa pericoli per la salute.
Nei casi di grave prolasso mai trattato, invece, il sanguinamento può essere anche copioso, arrivando addirittura a portare anemia nel paziente;
• Bruciore e dolore durante la defecazione
La lacerazione delle emorroidi al passaggio delle feci provoca ovvio sanguinamento e, come tutte le ferite, anche bruciore.
Se ad essere prolassate sono le emorroidi esterne, ciò quelle può vicine all’orifizio anale, al bruciore è spesso accompagnato anche dolore.
Dolore che diviene insopportabile in caso di trombizzazione delle emorroidi, cioè della formazione di un trombo (un coagulo di sangue) dentro una delle emorroidi esterne;
• Tenesmo rettale
Le emorroidi prolassate, specie se ormai molto rigonfie, possono dare la sensazione di incompleto svuotamento durante la defecazione, con un sintomo chiamato in gergo medico tenesmo.
Questa sensazione, particolarmente fastidiosa, può perdurare anche dopo la defecazione, creando una continua tensione a livello addominale;
• Prolasso della mucosa
Estrudendo verso l’esterno, le emorroidi si trascinano parte della mucosa ano-rettale, dando origine dunque anche ad un prolasso della stessa.
Nei casi lievi, questo prolasso è temporaneo, e si risolve al rientrare delle emorroidi, ma nei casi gravi, di emorroidi ormai completamente prolassate, può risultare permanente;
• Dermatiti, proctiti ed aniti
Le emorroidi estruse e rigonfie sono una situazione innaturale, da cui la mucosa ano-rettale tenta di proteggersi producendo una grande quantità di muco.
Questa iper-produzione di difesa, però, causa un effetto collaterale chiamato ‘ano umido’: la cute della zona peri-anale rimane sempre umida di muco e non ben asciutta, arrivando presto a macerazione e scatenando dunque dermatiti specifiche della zona anale, chiamate aniti.
A volte, questa infiammazione si estende anche nel retto, dando origine ad una proctite.
Aniti e proctiti portano infiammazione, bruciore, pizzicore e, quasi sempre, il prurito anale;
• Incontinenza fecale
Le emorroidi di alto grado, ormai irreversibilmente prolassate all’esterno, peggiorano la naturale chiusura ermetica dell’ano a riposo, facendolo chiudere non completamente e dando origine ad una condizione chiamata, in Proctologia, ‘ano beante’.
Questa apertura parziale dell’ano a riposo porta la fuoriuscita di materiale fecale e gassoso, dando dunque origine all’incontinenza fecale.
va sottolineato che tutti questi sintomi sono solo una traccia: non è detto che si manifestino tutti (o tutti assieme), e possono anche indicare condizioni patologiche diverse dalle emorroidi.
ecco perché la diagnosi di prolasso emorroidale deve essere obbligatoriamente confermata da un Medico Proctologo.
Come si diagnosticano le emorroidi patologiche?
emorroidi sanguinanti e congestionate viste all'esame di videoproctoscopia elettronica
la diagnosi delle emorroidi patologiche è relativamente semplice per un Medico Proctologo esperto, ma spesso risulta complicata dalla mancata compliance del paziente.
difatti, spesso per remore sociali, per vergogna o per paura di sentire dolore, il paziente ritarda la visita specialistica proctologica per anni, facendo dunque peggiorare la situazione e rivolgendosi al Medico solo quando essa è ormai gravemente compromessa.
la diagnosi delle emorroidi invece è assolutamente indolore, e richiede un’altrettanto non dolorosa visita proctologica.
La visita proctologia è divisa in quattro atti distinti:
- L’anamnesi, con la raccolta di tutta la storia clinica del paziente;
- La visita addominale, con la palpazione intestinale e la valutazione dell’attività di peristalsi;
- L’esplorazione digitale dell’ano, assolutamente indolore, in cui il Medico valuta la condizione dell’orifizio anale e del canale anale, alla ricerca di prolassi, lesioni o polipi;
- La Videoproctoscopia Endoscopica Elettronica, un esame totalmente indolore in cui il Medico, con l’ausilio di una videocamera in alta risoluzione, esplora tutto il canale ano-rettale, registrando l’esame su supporto elettronico
questi quattro atti medici unificati compongono la visita proctologica per le emorroidi, e sono necessari e sufficienti per stabilire con certezza la diagnosi.
solo in caso di complicanze come fistole anali, ascessi anali o altro sospetto diagnostico sulla parte alta del colon, il Medico Proctologo può prescrivere altri esami specialistici, come ad esempio la colonscopia, l’ecografia endoanale e la manometria ano-rettale.
C’è una scala di gravità per le emorroidi?
scleromousse emorroidi iv stadio, prima e dopo due sedute
sì, negli anni ’80 del 1900 è stata stilata una scala di severità per il prolasso emorroidale, che è basata principalmente sulla discesa e il rigonfiamento delle emorroidi.
più si gonfiano e discendono il canale anale verso l’orifizio, più il prolasso è giudicato grave.
al momento, la classificazione prevede dunque quattro gradi di severità :
• Emorroidi di I grado
I plessi emorroidari sono solo lievemente estrusi, e rimangono all’interno del canale anale, senza evidenti sintomi esterni.
Difficilmente sanguinano, non dolgono e non bruciano, ed è quindi una situazione che, presumibilmente, molti soggetti hanno senza neppure accorgersene.
Questo grado di emorroidi è diagnosticabile esclusivamente con l’esame di Videoproscoscopia Endoscopica Elettronica;
• Emorroidi di II grado
Le emorroidi fuoriescono dal canale anale solamente durante la defecazione, oppure sotto sforzi sportivi (o lavorativi), ma rientrano poi immediatamente senza riposizionamento manuale.
Il paziente può sperimentare sanguinamenti anali e bruciore, dovuti allo sfregamento e la lacerazione delle feci sulle delicate pareti emorroidari.
È il grado di prolasso che, se preso per tempo, può essere risolto efficacemente anche con una giusta dieta e cura farmacologica;
• Emorroidi di III grado
Il prolasso emorroidale è consistente e spesso abnorme, con i plessi che estrudono dall’orifizio anale dopo sforzi e defecazione, ma che non rientrano spontaneamente.
Possono rientrare però se riposizionate manualmente.
Anche questo stadio emorroidale presenta come sintomi sanguinamento anale, bruciore e, datosi che i plessi prolassati sono già di notevole dimensione, soventi episodi di tenesmo e prurito anale;
• Emorroidi di IV grado
Il prolasso emorroidale è ormai abnorme, e risulta permanentemente estruso dal canale anale, non rientrando neppure col riposizionamento manuale.
Sono possibili sanguinamenti anche non correlati all’evacuazione e vi è spesso una condizione di ano beante, con conseguente ano umido e macerazione della cute peri-anale, che porta a frequenti aniti con prurito anale.
ovviamente, questi quattro gradi non devono essere visti come compartimenti stagni, ben definiti tra di loro in qualsiasi condizione.
sono sempre possibili situazioni patologiche a cavallo tra un grado e l’altro, con sintomatologia a volte condivisa.
Cos’è la scleromousse stabilizzata ad aria sterilizzata?
la sceromousse stabilizzata con aria sterilizzata è un trattamento indolore e definitivo per ogni grado emorroidario
la scleromousse stabilizzata ad aria sterilizzata è un trattamento medico-chirurgico sviluppato in origine per la cura delle grandi varici venose, alternativo all’intervento chirurgico vero e proprio.
si tratta di una mousse composta da polidocanolo (un particolare tipo di alcol) miscelato con aria precedentemente sterilizzata tramite un’apposita pompa medicale.
solitamente, per la preparazione della mousse si utilizzano due parti di polidocanolo e sei parti d’aria sterilizzata, ma queste percentuali possono variare a discrezione del Medico, e in relazione allo stato clinico del paziente.
il presupposto chimico-fisico è lo stesso della terapia sclerosante: il polidocanolo provoca un’irritazione dell’endotelio (la membrana interna delle vene), causandone una vera e propria sclerosi e facendola dunque restringere e chiudere, di fatto eliminandone il flusso ematico.
la vena così chiusa diviene così inerte, e lentamente riassorbita dai tessuti.
nella scleromousse il principio è il medesimo, ma il polidocanolo viene miscelato in una mousse stabile che, al contrario del normale liquido sclerosante (incapace di aggrapparsi a vene di grande lume), riesce ad appigliarsi con tenacia all’endotelio anche di grandi vasi, chiudendoli.
l’aria sterilizzata rende poco probabili le infezioni batteriche, impedendo dunque complicazioni settiche.
la scleromousse ad aria sterilizzata odierna, al contrario dei primi tentativi del passato, è eccezionalmente stabile: le pompe moderne sono in grado di produrre una mousse di nano-bolle che riesce a rimanere tenace per molti minuti (anche oltre i 20 minuti dalla preparazione), garantendo quindi un’azione ottima sui grandi vasi.
grazie a questa stabilità di lunga durata, è stato dunque possibile sviluppare un protocollo terapeutico esclusivo per le emorroidi patologiche.
le emorroidi sono essenzialmente grandi vasi (vene ed arterie unite tra di loro), in cui il sangue ristagna, in caso di prolasso.
la scleromousse moderna riesce dunque ad aggrapparsi con forza alle parete interne delle emorroidi, anche se grandi, facendole quindi sclerotizzare e ridurre.
quest’approccio garantisce, se ben eseguito, risultati simili a quelli chirurgici, risparmiando però al paziente la spesso poco agevole operazione di emorroidectomia.
Da quanto viene utilizzata la scleromousse per la riduzione delle emorroidi?
il protocollo di scleromousse per la riduzione delle emorroidi è stato messo a punto in via sperimentale dal 2018, ovverosia da quando sono state messe in commercio le pompe sterilizzanti in grado di produrre una mousse stabile e idonea per i grandi plessi emorroidari.
attualmente, dopo tre anni di sperimentazione e dati raccolti, si è arrivati alla conclusione che il trattamento è efficace in oltre il 95% dei casi trattati, rendendolo dunque una seria alternativa all’intervento chirurgico o alle terapie mini-invasive (spesso, recidivanti e mai comunque risolutive).
La scleromousse per le emorroidi è un trattamento definitivo?
sì, la scleromouse stabilizzata con aria sterilizzata è un trattamento definitivo per la risoluzione del prolasso emorroidale.
durante la terapia, erogata in singole sedute (circa tre, ma il numero può variare a seconda del caso clinico e della prescrizione del Medico Proctologo), il polidocanolo fa progressivamente sclerotizzare i gavoccioli emorroidari, di fatto atrofizzandoli e facendoli regredire.
assieme ai plessi emorroidari viene riassorbito anche il tessuto della mucosa, quindi anche l’eventuale prolasso mucoso viene trattato.
la statistica e la sperimentazione del trattamento ci dice che il tasso di risoluzione del prolasso emorroidario è superiore al 95%, rendendo la scleromousse stabilizzata comparabile, per risultati, all’intervento chirurgico.
La scleromousse per le emorroidi è dolorosa?
no, il trattamento è assolutamente indolore.
l’iniezione di polidocanolo in mousse viene effettuata oltre la linea pettinata, cioè la linea che separa il canale anale da quello rettale, in un punto dove i ricettori del dolore sono assenti o comunque in numero molto basso.
questo garantisce la tranquillità al paziente, che non prova alcun dolore salvo, a volte, solo una leggera puntura iniziale (comunque totalmente sopportabile, e di brevissima durata).
l’inoculazione della mousse nel gavocciolo emorroidale è assolutamente indolore, e non viene percepita dal paziente in alcun modo.
Il polidocanolo è un tipo di alcol, che a contatto con l'endotelio, cioè la parete interna delle vene, provoca un curioso effetto: fa restringere il lume, di fatto chiudendolo.
In Medicina, questo effetto è chiamato sclerosi, ed è sfruttato dalla Chirurgia Vascolare come arma per chiudere, senza ricorrere al bisturi o agli uncini, le vene divenute malate e incontinenti.
Lo stesso principio si utilizza anche per i plessi emorroidari (che hanno un endotelio uguale a quello delle vene), sfruttando però un'emulsione di polidocanolo e aria, preparati in mousse.
Ci sono dolori o complicanze dopo il trattamento di scleromousse per le emorroidi?
un lieve sanguinamento, comunque di brevissima durata, è normale subito dopo il trattamento.
la terapia non prevede dolore post-seduta, ma un leggero gonfiore della zona trattata, in particolar modo del gavocciolo bersaglio della mousse, è assolutamente normale e fisiologico.
nei giorni successivi alla seduta, l’emorroide trattata può gonfiarsi e cambiare colore, ma questo non deve spaventare il paziente: è normale e fa parte del processo di guarigione.
Quanto ci mette la zona trattata a guarire completamente?
la scleromousse per le emorroidi è un trattamento che viene eseguito a sedute, solitamente tre o più, erogate a circa 10-15 giorni l’una dall’altra.
l’obiettivo è quello di sclerotizzare e dunque ridurre le emorroidi pian piano, dando tempo ai tessuti di guarire spontaneamente, senza traumi.
solitamente, la mucosa anale impiega circa 90 giorni per guarire completamente dopo lesioni o trattamenti chirurgici vari.
dunque, la guarigione completa è prevista dopo circa tre mesi dall’ultima seduta.
questo periodo di tempo non deve però spaventare il paziente: la guarigione è indolore, e la situazione delle emorroidi migliora ogni giorno che passa, fino alla risoluzione completa.
Con la scleromousse possono essere trattate anche emorroidi di III o IV stadio di gravità ?
certo: il trattamento con sclermousse ad aria sterilizzata è stato anzi sviluppato principalmente per le emorroidi di grado alto, con l’obiettivo di evitare al paziente l’accesso chirurgico.
quindi, la scleromousse può essere effettuata anche su emorroidi di III o IV grado, anzi: in molti casi, questi gradi severi sono quelli che rispondono meglio al trattamento, dando i migliori risultati.
Tutti i pazienti sono potenzialmente indicati per il trattamento di scleromousse delle emorroidi?
il trattamento di scleromousse è stato pensato per avere il più alto bacino di pazienti possibile, con l’obiettivo di risparmiare i costi (e il disagio) di un intervento classico di emorroidectomia.
premesso ciò, l’indicazione al trattamento è sempre decisa dal Medico, dopo l’opportuna visita proctologica e l’esame videoscopico.
Soffri di emorroidi prolassate, sanguinanti e dolenti a Milano? Chiedi aiuto alla Dott.ssa Luisella Troyer
la Dott.ssa Luisella Troyer è un Chirurgo Vascolare perfezionata come Proctologo, con esperienza pluriennale nella cura e nel trattamento dei prolassi emorroidari.
dopo la sua lunga esperienza chirurgica, in particolare con l’emorroidectomia Milligan-Morgan, la Dottoressa è stata tra i primi Medici Proctologi a sperimentare la nuova scleromousse stabilizzata ad aria sterilizzata.
un trattamento moderno, innovativo, efficace ed indolore, capace di portare immediato beneficio senza costringere il paziente all’accesso chirurgico Milligan-Morgan.
nel suo studio di Milano, in Via della Moscova, la Dottoressa può dunque aiutarti a diagnosticare le tue emorroidi in maniera precisa, grazie all’uso della Videoproctoscopia Endoscopica Elettronica, e a stabilire il giusto percorso terapeutico con l’ausilio della nuova scleromousse.
il tuo proctologo d'eccellenza in centro a milano
la Dott.ssa Luisella Troyer è un Chirurgo Vascolare, perfezionata in Proctologia e Colonproctologia, che riceve a Milano, presso lo studio Salus Mea in Via della Moscova, 60.
nello studio, modernamente attrezzato, la Dottoressa eroga visite mediche specialistiche di Chirurgia Vascolare e Colonproctologia, per diagnosticare e risolvere problemi proctologici come:
- Emorroidi patologiche;
- Un trombo emorroidario;
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- Ascessi peri-anali e fistole anali;
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- Sindrome del perineo discendente
nello studio, la Dottoressa effettua anche trattamenti mini-invasivi, come la cura delle emorroidi prolassate con l'innovativa scleromousse stabilizzata ad aria sterilizzata.
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Tutti gli articoli sanitari sono materiale originale, attendibile, verificato e inviato all'Ordine provinciale di appartenenza.
Nessun articolo è stato scritto, anche parzialmente, da un'intelligenza artificiale generativa.
Quindi ricorda che...
- le emorroidi sono dei plessi artero-venosi, molto simili a cuscinetti, che si trovano normalmente nel nostro canale anale;
- la funzione delle emorroidi è quella di vascolarizzare correttamente tutto l'ano e, secondariamente, di aiutare i muscoli sfinteri nella continenza fecale;
- in situazioni di normalità , i plessi emorroidari non danno problemi o fastidi;
- con l'età , con una certa predisposizione genetica, con particolari stili di vita, lavori, sport oppure per patologie proctologiche che aumentano la pressione intraddominale, le emorroidi possono estrudere e prolassare dalla loro posizione originaria;
- le emorroidi prolassate e rigonfie sono definite patologiche, e danno origine alla patologia emorroidale;
- vi sono vari livelli di gravità del prolasso emorroidale, dal primo stadio al quarto;
- le emorroidi rigonfie e prolassate tendono a peggiorare col tempo, aumentando il disagio per il paziente;
- i sintomi tipici delle emorroidi prolassate sono il sanguinamento durante l'evacuazione, il bruciore intenso, la sensazione di corpo estraneo nell'ano e, in caso di trombizzazione, un fortissimo dolore anale;
- alla lunga, la patologia emorroidaria mina profondamente la qualità di vita del paziente;
- emorroidi di grado basso possono rientrare con la giusta dieta e la giusta terapia farmacologica, emorroidi di grado elevato richiedono sempre cure specialistiche;
- l'emorroidectomia è l'asportazione chirurgica dei plessi emorroidari, secondo un protocollo noto come milligan-morgan;
- alternativamente all'emorroidectomia è possibile praticare un procotollo moderno non chirurgico, basato sulla sclerotizzazione dei plessi prolassati;
- la scleroterapia con scleromousse è in grado di sclerotizzare e chiudere i plessi emorroidari, senza dolore e senza il ricorso alla chirurgia
Nota deontologica
La Proctologia, in Italia, non ha ancora una Scuola di Specializzazione riconosciuta dal Ministero dell'Istruzione.
Non è quindi legalmente possibile riportare l'aggettivo 'specialista' al Medico Proctologo, poiché tale titolo accademico è riservato solo al Medico che, legalmente, ottiene un Diploma di Specializzazione.
Come branca della Medicina, la Proctologia può essere inquadrata come disciplina chirurgica, che può però allargarsi ed intendersi perfezionamento della Gastroenterologia, della Dermatologia, della Chirurgia Vascolare, dell'Oncologia, della Infettivologia e, non ultimo, anche della Ginecologia.
Questo vuol dire che la formazione del Medico che intende definirsi 'Proctologo' è effettuata prevalentemente sul campo, attraverso l'esperienza diretta e i casi clinici affrontati e risolti, nonché del continuo studio ed aggiornamento professionale.
La Dott.ssa Luisella Troyer, iscritta all'Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Milano, tiene dunque a precisare che ella è un Medico Chirurgo Specialista in Chirurgia Vascolare, e perfezionata poi Proctologo durante il suo trentennale esercizio della professione medica.
Quest'articolo è stato revisionato ed aggiornato dalla Dott.ssa Luisella Troyer il giorno:
domenica 11 febbraio, 2024
La Dott.ssa Luisella Troyer è un Medico Chirurgo, specializzata in Chirurgia Vascolare e perfezionata in Proctologia.
Sin dal suo percorso come specializzanda, la Dottoressa ha avuto a cuore lo studio e la cura delle patologie proctologiche, in particolar modo delle emorroidi e dei prolassi emorroidari.
Ha accumulato, nel corso del suo esercizio come Chirurgo, circa 5000 ore di sala operatoria come primo operatore, di cui circa 120 di emorroidectomia Milligan-Morgan.
È uno dei primi Medici ad aver studiato e sperimentato la terapia con scleromousse per le emorroidi patologiche, che la Dottoressa ha giudicato d'elezione per il trattamento non traumatico dei prolassi emorroidari, con statistiche di risoluzione superiori al 95% e pertanto spesso comparabili con l'accesso chirurgico.
In ogni sua visita proctologica la Dottoressa utilizza, a complemento della valutazione clinica, un moderno videoproctoscopio totalmente digitale, di sua ideazione e realizzazione, in grado di catturare in tempo reale flussi video in alta risoluzione, che compone l'esame specialistico denominato Videoproctoscopia Endoscopica Elettronica.
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